Sied è un personaggio particolare nella scena trance: sembra non amare le luci dei riflettori, costantemente puntate sulle superstar. Zitto zitto, sforna pezzi di qualità caratterizzati da uno stile del tutto personale, lungi dall’essere schiavo di mode passeggere, calca i palchi più prestigiosi del globo, da A State Of Trance a Tomorrowland, passando per Kazantip e Colourfest, ospite fisso dei tour Full On Ferry, Subculture e Future Sounds of Egypt. E’ stato davvero piacevole farci due chiacchiere.
Il tuo stile è veramente unico, si riconosce in ogni tua traccia. Lo chiamerei “trance a 360°”, sei d’accordo?
Si, fondamentalmente è un cerchio completo. Il fatto è che l’orizzonte trance è davvero molto ampio al giorno d’oggi, non c’è più solo l’uplifting, con cui ho cominciato e che è ancora sulla cresta dell’onda, ma anche la tech trance, la progressive eccetera… A me piace ognuna di queste sfaccettature, alla fine voglio dire, la trance è la trance. Nell’ultimo periodo si sono formate delle “fazioni” come il “team140+”, “who’s afraid of 138?!?” eccetera, ma per quanto mi riguarda, cerco sempre, se possibile, di combinare elementi di ogni stile, sia nelle mie produzioni che nei miei set, nei quali di solito preferisco partire lento e costruire l’atmosfera traccia dopo traccia: mi piace accompagnare le persone in un viaggio, con salite e discese, e questo è il motivo per cui sono un fan dei set lunghi. Se invece ho a disposizione un tempo più limitato, un’ora, un’ora e mezza, mi piace suonare uplifting dall’inizio alla fine, ed è quello che farò stasera!
Ottimo, sono sicuro che il pubblico apprezzerà! Cambiando discorso, so che ami gli animali: trovi ispirazione stando a contatto con la natura, o magari giocando con i tuoi cani?
Senza dubbio! Beh si, non solo giocando con i miei cani, ma con tutta la natura che mi circonda. Abito ai margini di una bellissima foresta, sembra l’ambientazione di una fiaba! Ho sempre amato stare a contatto con la natura, riesco veramente a rilassarmi e a trovare l’inspirazione per tirare fuori il meglio di me. Ogni volta che sono stressato, faccio una passeggiata di un paio d’ore nel parco, e mi sento benissimo, mi pulisce la mente.
Sei un ambasciatore Dance4Life, associazione per la lotta all’AIDS, cosa significa per te?
A dire la verita, non sono sicuro di essere ancora un ambasciatore, perchè non so cosa sia successo, ma ad un tratto tutto il gruppo di djs che erano ambasciatori, non ha saputo più nulla in proposito. Spero di esserlo ancora, perchè è una cosa che mi è sempre stata a cuore. E’ un’ottima cosa, il condividere l’educazione su temi così sensibili, su cose che per noi magari sembrano normali, ma in altre parti del mondo non lo sono, bisogna davvero far capire che avere rapporti occasionali non protetti significa giocare con la propria vita. So che può sembrare un clichè, ma è la realtà dei fatti. Sarei felice di far ancora parte del progetto e aiutare a promuovere la causa, a maggior ragione avendo alcuni amici che hanno contratto l’HIV… Non è un discorso di marketing o chissà che, è solo la mia personale convinzione.
L’Olanda è quasi una terra promessa, agli occhi della trancefamily: un dj/produttore trance è avantaggiato, a vivere qui, secondo te?
Sai cosa? Penso che oggi molti bravi produttori vengano dall’Europa dell’est, o dal Sud America, ad esempio Heatbeat, Chris Schweizer, Thomas Heredia eccetera, e anche negli Stati Uniti e in Inghilterra ci sono un sacco di talenti. Penso che l’Olanda abbia questa fama perchè negli anni passati abbiamo avuto Ferry, Armin, Tiësto, Marco V, Signum… Sono loro che hanno fatto diventare l’Olanda un paese di riferimento per la Trance. Le star c’erano e ci sono anche in altri paesi, la Germania ha Paul Van Dyk, il Belgio Airwave, e quella che considero la prima vera superstar, Paul Oakenfold, è inglese, ma noi abbiamo visto venire fuori tutti quei grandi nomi in un periodo relativamente breve, e questo ha contribuito a creare il mito dell’Olanda. Abbiamo Armin che è stato votato per cinque volte numero uno, spettacoli incredibili come l’A State Of Trance, Tiësto, anche se ormai ha cambiato genere, Ferry, eccetera… Oggi la situazione è diversa, vedo produttori talentuosi venire da ogni parte del mondo, ed è un fatto positivo! Non dico che noi olandesi siamo sopravvalutati, ma qui oggi l’attenzione è più rivolta all’house, con gente come Afrojack e tutta la corrente Dutch… Non lo so, è un paese piccolo e sembra che tutti facciano musica!
Qual è l’artista con cui sogni di collaborare?
Ferry, senza dubbio! Vorrei fare con lui un pezzo trance come si deve, almeno a 136 bpm. Lui per me è stato un maestro nella produzione, veniamo dalla stessa città, Rotterdam, e ora siamo amici e la cosa è davvero strana, perchè ho sempre guardato a lui con ammirazione! Credo che possa fare quello che vuole, le sue capacità sono incredibili. Posso imparare ancora tanto da lui, anche solo ascoltandolo, questo è uno dei motivi per cui vorrei passare del tempo in studio con lui.
Lo farai?
Penso di si, abbiamo già iniziato a parlarne, penso che qualcosa succederà!
Oltre a questo, quali sono i tuoi piani per il futuro? Ci dobbiamo aspettare un album?
Beh, ho provato a lavorare su un album per molto tempo, ogni volta avevo sei o sette pezzi pronti, ma poi li ho lasciati lì. La prima cosa che farò ora sarà finire i sette nuovi singoli che ho programmato, comprese le collaborazioni con Sneijder e Eximinds… Per ora voglio solo buttare fuori qualche singolo fatto bene, sulla scia di “Past, Present, Future”, perchè mi diverto molto di più producendo tracce su quello stile piuttosto che roba più lenta… Poi sto lavorando su “Realism 2”, la mia compilation, che penso sarà rilasciata alla fine di settembre, quindi direi che per ora il mio obiettivo principale è fare della trance di qualità e concentrarmi sulla compilation, poi penserò se fare un album. Se lo farò, lo dovrò aver finito in un paio di mesi al massimo, altrimenti finirà come i tentativi precedenti! Penso di essere un pò troppo critico nei miei confronti, quando si tratta di un album. Di norma riesco ad essere onesto con me stesso, le critiche costruttive sono sempre una buona cosa, anche quando vengono da altri, e spesso mi aiutano a completare i miei pezzi, ma fare un album è come mostrarsi nudo in pubblico, sono tredici o quattordici tracce che dicono “Io sono questo!”, è la tua rappresentazione, il tuo biglietto da visita, e voglio che la mia prima volta sia perfetta!
Hai mai pensato di mettere su una label tua?
In verità sono abbastanza lontano dal farlo, ma ci ho pensato. Non so quando, ma mi piacerebbe avere qualcosa in cui mi possa identificare al 100%, senza dover appoggiarmi alla label di qualcun altro, sai, oggi è molto importante avere una cosa tua. Penso che stia lentamente arrivando il momento per dare vita ad una mia label, dove poter rilasciare le mie tracce e quelle di giovani talenti. Ho già iniziato a lavorarci, ma il passo finale, che è quello di farla veramente, è un pò lontano. Come ti ho detto, le mie priorità in questo momento sono i singoli e la compilation, dopo di che ci sarà abbastanza spazio per ripensarci e spostare il focus sulla label.
English Version:
Sied is a particular character in the Trance scene: he seems he doesn’t love the spotlights of the superstars. Silently releases quality tracks, with a really particular style, far from being slave of temporary fashions, performs at the most important festivals in the world, like A State Of Trance, Tomorrowland, Kazantip and Colourfest, just to name a few, and is regular guest of Full On Ferry, Subculture and Future Sounds of Egypt tours. I’ve meet him just before his set at FSOE300 in Amsterdam.
You have a really unique style, recognizable in every track of yours, I would call it something like 360 degrees trance, do you agree?
Yes, basically it has a full circle, I think. The thing is that trance is so wide, there’s not only uplifting trance, which I started with and which is still huge, but nowadays we have tech trance, progressive trance, I enjoy everything of trance, I mean, trance is trance in my opinion. Now they have teams like team140+, who’s afraid of 138 etc. I like to combine, when possible, elements of every style, in my tracks but also in my sets I normally start it off a bit slowly and try to build it up, because I like to take people on a trip with ups and downs, and this is why I’m a fan of longer sets, but if I have to play short sets, like one hour, I like to play uplifting, and that’s what I’m gonna do tonight!
I know you love animals: do you find inspiration stayin in the nature or maybe playin with your dogs?
Definitely! Well, not only with my dogs, but the whole nature itself, I mean, I’m a big fan of nature. My house is actually on the edge of a forest, it sounds like a fairy tale but I always loved to be in the nature. I really can enjoy it and it gives me peace and inspires me to get the best out of myself, whenever I’m too stressed I walk around for a couple of hours in the park and then I feel perfect, it cleans my head.
You’re a Dance4Life ambassador, tell me more about that, what does it mean for you?
Well, to be honest I don’t know if I’m still an ambassador, because I don’t know what happened, there was a group of djs that were ambassadors but we didn’t hear anything anymore. I hope I’m still an ambassador, because I used to do a lot for them, I’ve always enjoyed it, I mean it’s a good thing to share education and rational thinking, things that here are normal but in some others parts of the world they’re not, and in particular trying to teach that having random unprotect sex means playing with your life. It’s a cliche, it’s a shame, but it’s the fact. I would be happy to work with them and promote that goal, especially because I have some friends who have HIV, so I don’t think is just a marketing speech or whatever, that is really just my personal belief.
Holland’s like a promised land for the trancefamily: there’s any advantage for a trance producer to live here?
You know what? I think that in these days, so many talented producers come from Eastern Europe or South America, for example Heatbeat, Chris Schweizer, Thomas Heredia and all these guys, and also United States and UK have a lot of talents. I think Holland has a stigma because we had Ferry, Armin, Tiesto, Marco V, Signum back in the days, all this guys made the name of Holland. I mean, Germany has Paul Van Dyk, Belgium has Airwave, and the first real superstar, in my opinion, Paul Oakenfold is from UK, but we have the name because we produced all these superstars in a short period of time. We have Armin which was five times the number one, massive shows like A State Of Trance, Tiesto even if he changed his style, Ferry, etc… But nowadays I see that a lot of talented djs and producers come from way different parts of the world, and I think is a good thing. I’m not saying we’re overrated, but now here’s getting more housy, with guys like Afrojack and all the Dutch house current… I don’t know, it’s a small country and seems like everyone makes music!
Which is the artist you dream to collaborate with?
Ferry Corsten, definitely. I would like to do a proper trance track with him, minimum at 136 bpm, because Ferry has been for me a leader in producing music, we came from the same city and now we are friends, which is really weird because I always looked up to him. In my opinion this guy can make anything he wants, his production skills are unbelievable. I can learn so much from him, just by listening, and that’s why he’s the one guy I would really spend some time with in the studio.
Will you?
Yes, we started talking about collaborating, so I think something will happens.
What are your plans for the future? Should we expect an album?
Well, I’ve been working for so long on an album, everytime I have like six-seven tracks done, but I just hold them. The first things I’m gonna do now are seven more singles completed, a couple of collaborations with Sneijder and Eximinds… I just want to get some good proper singles out there again, stuff like ‘Past Present Future’ because I enjoy producing that much more than slower trance. I’m also working on Rielism 2, which is a compilation that I think is gonna come at the end of September, so first my main focus is doing quality trance and my compilation, and then I will consider doing an album. But when I’ll do, I’ll have to finish it in two months, otherwise I’m gonna think the same of my past attempts, and I don’t want to do it. I’m too critical to myself when it comes to creating an album. Normally I can be honest to myself, you know, criticism is good, also when it comes from other people, and sometimes it helps you to get the tracks done, but an album is like to be naked in public, because you show thirteen or fourteen tracks by yourself saying: “this is it!”, it’s your representation, it’s your card to the world and I want my first time to be good!
Have you ever thought about running a your own label?
Actually I’m pretty far with starting my own label. I’m not sure when, but I’d like to have something that can identify myself without releasing on somebody else’s label, you know, nowadays it’s all about your own things and I think maybe the time is slowly coming to start my own record label where I can release my own tracks and also signing talented people. I’ve starting working on it, but the final steps, which is actually doing it, is quite far. My main priority today is singles and compilations, and after that there’s enough space for think again and move the focus on starting a label.