Moodymann sta a Detroit come Detroit sta alla house music. Io quasi non ci posso credere, finchè non entrerò in quel del Goa questa sera e lo vedrò dal vivo, suonare, con quel casco di capelli e quell’ aria di superiorità che esprime in tutte le sue foto non starò tranquillo. Non posso credere che Kenny Dixon Jr. aka Moodymann sarà a Roma, sarà nella stessa consolle che in 13 anni di vita ha visto veramente passare di tutto. A quanto pare lui la toccherà e ci giocherà facendo divertire una marea di persone. Di giovedì, al numero 13 di via Libetta, ce ne sono state di serate indimenticabili, io ancora mi ricordo (e sfido chiunque a non esserne a conoscenza) del tuffo tra la folla in delirio di Richie Hawtin, era il 2006 ma sembra passato un mese, le premesse però ci sono tutte e quidni credo e soprattutto spero che anche questo 9 Ottobre 2009 entrerà nella storia. Sono sicuro che Mr. Moody lascerà il segno su di noi, sui nostri ricordi. Influenzato dall’house di Detroit, dall’afro, dal jazz, dalla vocal, dalla dub, dal soul e dal funk, unico nei suoi groove e nelle sue bassline è un’eccellente produttore (chi non conosce o non hai mai sentito “Shade Of Jae” ad esempio) e sicuramente sarà capace di ipnotizzarci nel suo viaggio musicale, lasciandoci impietrieti e a bocca aperta davanti alla sua presenza, estasiati dal suo sound. Voi siete pronti a vederlo suonare coperto da un telo bianco? Leggenda vuole che questo suo atteggiamento sia dovuto ad un “odio” verso i bianchi che gli hanno “copiato” e “rubato” la sua amata techno e per questo si dice che lui non voglia vederli mentre suona; ma come già detto queste sono solo voci. Per me il telo sta come a significare “ascoltatemi senza pensare a me, è la mia musica che conta, non io”. Magari molti non lo capiranno, ma sono sicuro che alla fine sicuramente riuscirà a strappare un applauso finale a tutto il pubblico.
“I don’t make music for the masses to dance to, i make music for the small majority that listens”