E’ una storia particolare quella dei Virgo Four, lo storico duo appartenente alla scena della house music di Chicago, che alla fine degli anni ’80 si è distinto per le sue produzioni. Persi nell’intento di seguire altre forme di espressione, decisi nell’intraprendere strade diverse, lontane dalla musica… ritrovandosi poi, quasi come a voler il lieto fine, dopo l’uscita nel 2010 della loro retrospettiva ‘Resurrection’ per la Rush Hour. E poi via col tour che mise in scena l’ultimo atto, l’ultimo capitolo della formazione originaria dei V4 composta da Eric e Merwyn: incomprensioni e litigi portarono poi alla rottura. Terry, il nuovo innesto, ha saputo però dar nuova linfa al progetto, mantenendolo vivo fino ad oggi, momento in cui i V4 si divertono a suonare in giro. Eh si, bisogna tenere ben a mente che questi ragazzi propongono sempre e solo performance live: lo sanno bene gli amici del Tenax, che hanno inaugurato la stagione proprio con loro. Quindi, attenzione a crederli dj. Non lo sono mai stati e non lo saranno mai!
Tipico. Come avete iniziato?
Ho iniziato a fare musica prima di frequentare le scuole superiori. Ho iniziato a fare house music dopo aver iniziato ad andare alle feste, organizzate dal mio compagno di scuola, Mendel.
Lo chiedo proprio a voi che ne siete parte ed avete vissuto in quei giorni. Come potreste spiegare, ad un giovane di oggi, cos’è la house di Chicago? In cosa si differenzia da quella di NY?
La house music a Chicago era una cultura: era moda, uno stile di vita. Era ribelle ma divertente. Era nuova ma sporca. Non so in cosa fosse diversa da quella di New York perché non frequentavo New York a quei tempi.
Perché alla vostra musica non è stata data la stessa visibilità di altri artisti della vostra scena? C’è un motivo?
Non saprei ma posso ipotizzare una ragione. Credo che un motivo sia forse che non eravamo dj e non suonavamo la nostra musica nel club: ad altri forse è servito e quindi ciò può avere dato credito alla musica. Inoltre, siamo entrati a far parte della scena house di Chicago dopo il suo apice. Ma sento che è andata bene com’è andata.
Il vostro nome è strettamente legato alla storica etichetta TRAX. Il mitico Larry Sherman, fondatore di TRAX, che tipo era? Proprio lui ha spinto per cambiare il vostro nome da M.E. a Virgo Four. Il suo volersi imporre, ha interferito con il vostro processo creativo? Vi è stato mai richiesto di produrre una canzone in un determinato modo?
Larry era un grande. Era davvero un bravo ragazzo. Molta gente ha frainteso lui e quello che stava provando di fare. Non ci ha mai fatto pressione perché noi producessimo una canzone in un determinato modo. Diceva semplicemente: “mi piace questa” o no. Ci lasciava fare quello che volevamo. Raramente ha voluto entrare dentro la musica.
Proprio in questi giorni è uscita, sempre su TRAX, la sua TRAXBOX, una raccolta della migliore house of Chicago, composta da 16 cd, rimasterizzati da vinile. Secondo voi, è una pura manovra di marketing, nostalgia per il passato o una reale risposta alla massiccia richiesta di un ritorno alla house classica?
Non sono sicuro di quale sia il motivo di ri-pubblicare la musica. Sono sicuro che sia per guadagnare, molte cose sono legate ai soldi. Credo che abbia uno scopo: mostrare alla gente l’origine della musica. Lo dico senza aver ascoltato le canzoni.
Questo è dovuto anche da una mancanza di proposte originali attuali? O solo una stanchezza del continuo sterile sperimentale, poco emozionale?
Sperimentare non sempre da buoni risultati, se non l’intenzione stessa di sperimentare. Ad un artista dovrebbe essere permesso di sperimentare. Io lo faccio sempre. I risultati sono i più svariati, a volte ottimi e a volte pessimi, ma è questo che ti spinge a migliorarti.
Chi vi ha ispirato di più negli anni ’80, con chi siete entrati maggiormente in feeling? E oggi invece, qualche producer degno di nota? Cosa ne pensate della scena house attuale?
Negli anni ’80 ero ispirato da molti artisti o dj. Mi piaceva molto “Your Love” e lo stile di Ron Hardy, che ho avuto il piacere di conoscere mentre lavoravo per la Trax Records. Non seguo molto la scena house di oggi. Sono più ferrato nell’educazione pedagogica che in musica. Questo è positivo perché faccio musica senza interessarmi di ciò che va in quel determinato momento. Mi piace questa sensazione.
Facciamo chiarezza… Nel 1992 avete smesso di produrre. Merwyn ha continuato a fare musica ed Eric invece, dopo essersi laureato, ha iniziato la carriera da professore di matematica. Perché avete smesso?
Non ho mai smesso di fare musica. Ho sempre avuto uno studio ma non suonavo in giro. Sono stato assorbito dall’insegnamento e dal crescere i miei bambini ma ho centinaia e centinaia di canzoni.
Nel 2010 però l’etichetta Rush Hour è uscita con la retrospettiva chiamata, forse non a caso, Resurrection. Quindi avete colto la palla al balzo e siete tornati in tour. Com’è stato tornare sulle scene dopo tutto quel tempo? Il rapporto con il pubblico? Che tipo di risposta avete ricevuto?
E’ stato fantastico! Mi piace molto interagire con la gente. Sono una persona aperta, parlo con tutti di tutto. Molti rimangono sorpresi di come io sia disposto a parlare di come la musica è stata fatta e quale strumentazione è stata usata. La risposta è stata altrettanto ottima. Penso che le persone adorino la musica dal vivo. Facciamo in modo di non usare il computer nelle nostre performance per rendere la musica una sensazione reale. E’ davvero divertente. Inoltre, se qualcuno vuole ascoltare solo musica inedita dei Virgo Four, si può semplicemente visitare il nostro sito o cercare su FB.
Nello stesso periodo sono nati pure i problemi che hanno portato alla rottura. Merwyn è uscito dalla formazione nel 2011, perché non propriamente soddisfatto della presenza di Terry Ivy, cugino di Eric. Pare poi che lo stesso volesse intraprendere la carriera solista utilizzando il nome Virgo Four. Potreste chiarire questo punto?
Sì, Merwyn è sembrato confuso se lasciare o meno i Virgo Four. Lui dice di non voler avere nulla a che fare con i V4, ma ne usa molto il nome o prima o come suffisso al suo. In entrambi i casi, non ha davvero alcun effetto su ciò che noi, Virgo Four, stiamo facendo. C’è sempre stata una certa confusione su chi è Virgo Four o lo era. Virgo ha avuto molti membri diversi anche prima che io stesso ne fossi coinvolto. Ora lui sta solo aumentando questa confusione.
Che tipo di apporto è stato dato da Terry?
Terry ha aiutato a creare una grande quantità di musica. Abbiamo musica pronta in uscita e si sentirà il contributo di Terry in quelle canzoni, sia musicalmente che nei testi.
Ognuno di voi ha una formazione propriamente da musicista, come questo influisce nelle vostre live performance? Voi proponete sempre un live e non fate mai propriamente un dj set, è vero? Perché?
L’essere un musicista aiuta la performance perché ciò che ci viene richiesto di suonare non è molto difficile. Non si ha davvero molto bisogno di pensarci. Noi suoniamo semplicemente e ci godiamo la gente e il suo feedback. E sì, noi suoniamo sempre dal vivo, se si considera una drum machine come live. Ad un certo punto durante lo show, noi facciamo vedere come usiamo la tecnologia per produrre. E’ divertente mostrarlo alle persone. Per quanto riguarda fare i dj, non lo abbiamo mai fatto perché non siamo dj, non lo siamo mai stati. Sono contento di questa domanda. Molte persone mi chiedono di fare podcast o di suonare come dj per loro. Gli devo poi rispondere che non ho mai fatto il dj, un solo giorno della mia vita. Non sono sicuro che mi credono, ma è vero.
Avete qualche progetto per il futuro? Tornare a produrre?
E’ difficile pianificare il futuro ma si, abbiamo qualche canzone in uscita a Francoforte, Germania, con Robert Drewek di Chicwax. E’ musica divertente che ogni house dj dovrà avere nella sua borsa. Ci siamo davvero divertiti nel farla e non vedo l’ora di vedere le persone sentire ciò che stiamo cercando di trasmettere.
English Version:
It’s a particular story that of Virgo Four, the historic duo of the Chicago house music scene, which in the late ’80s it has been distinguished by his productions. Lost to follow other ways of expression, they decided to take different paths, far away from the music… then, they found themselves, as an happy ending, after the release in 2010 of their retrospective ‘Resurrection’ for Rush Hour. And then off with the tour that staged their final act, the last chapter of the original formation of V4 composed by Eric and Merwyn: misunderstandings and fights led then to the break. Terry, the new graft, however, has been able to give new life to the project, keeping it alive until today, when the V4 enjoy playing around. Oh yes, you have to keep in mind that these guys offer only live performance: The friends of Tenax know this well, cause they have opened the season with them. So, be careful to believe that V4 are djs. They have never been and they never will be!
Typical curiosity: how did you start?
I started making music before I entered high school. I started making House music once I began to go to parties held by my high school, Mendel.
I ask this to you cause you were part of it and you have lived in those days. How would you explain, to a young guy, what is the House of Chicago? What is different from that of New York?
House music in Chicago was a culture. It was fashion, a way of life. It was rebellious, but fun. It was new but dirty. I can not speak much about House music from NY because I did not visit Ny in those days.
Why your music did not have the same mainstream success or it not was given the same visibility granted to other artists of your scene? Is there a particular reason?
I’m not really sure but I can hypothesize about the reason. I think one reason may be because we were not dj’s and thus did not play our own music at clubs, though other would, and hence may have gotten the credit for the music. Also, we entered the House scene after the height of the scene in Chicago. But I feel it is all fine the way it worked out.
Your name is closely linked to the historical label TRAX. The legendary Larry Sherman, his founder pushed to change your name from M.E. in Virgo Four. What was he like? His way to impose, has never interfered with your creative process? Have you ever been asked to produce a song in a certain way?
Larry was great. He was a nice guy. Most people misunderstood Larry and what he was trying to do. He never really bothered us to do a song a certain way. He would just say, “I like this” or not. Then let us do what we wanted. He very rarely had input in the music.
Just this week is out, always on TRAX, its TRAXBOX, a collection of the best House of Chicago house, composed of 16 cd remastered from vinyl. According to you, is a pure marketing strategy, nostalgia for the past, stuff for collectors or a real response to overwhelming demand for a return to the smoothe sounds of the classical house?
I’m not sure what the motivation for re- releasing music. I’m sure it is to make money, most things are about money. But It can serve a purpose, to show people where the music originated. I say this without hearing the songs.
This is also due to a lack of original proposal of these days? Do you believe that this actual fashion to experiment always give good results?
Experiment does not always give good results, thus the purpose for experimenting. An artist should be allowed to experiment. I do all the time. The results are mixed, some good some bad. But this is how you push yourself to become better.
Who has inspired you the most in eighties, with whom you had the best feeling? And today, however, some good producer that you have noticed? What do you think of the actual House scene?
In the 80’s I was inspired by a number of artist and dj’s. I really enjoyed “Your Love” and the style of Ron Hardy. Who, while working with Trax records, I got the chance to know him. Currently, I do not know much about the House scene. I am more fluent on the education pedagogy than music. Which is good, I make music without any sense of “what is hot”. I like that feeling.
To clarify… In 1992 you have stopped producing. Merwyn has continued to make music in some way and Eric instead, after graduating, began his career as a professor of mathematics. Why have you stopped?
I never stopped making music. I have always had a studio. But I did not put anything out. I became engrossed with teaching and raising my children. But I have hundreds and hundreds of songs.
In 2010, however, the label Rush Hour has come out with a retrospective called, perhaps not by chance, ‘Resurrection’. Following this you have started a tour. What was it like to return to the stage after all that time? And the relationship with the public? What kind of response have you received?
It has been great! I really like interacting with people. I’m a people person. I talk to everyone about everything. Many are surprised that I am so willing to talk about how the music was made and what equipment is/was being used. The response has been great as well. I think people enjoy the music live. We make sure not to use computers in our performance to give a real feel to the music. It is really fun. Furthermore, if someone wants to just listen to unreleased music my Virgo Four, they can just visit our site or just look me up on FB.
During the same period were born well as problems that led to the breakup. Merwyn leave the group in the 2011, not really satisfied of the increasing presence of Terry Ivy, Eric cousin. It seems also that Merwyn would pursue a solo career using the name Virgo Four. Could you clarify this point?
Yeah, he seems confused about if he wants to leave Virgo Four or not. He says he doesn’t want to have anything to do with V4 but uses the name a lot as a pre- or suffix to his name. Either way, it really has no effect on what we, Virgo Four, are doing. There has always been some confusion on who Virgo is or was. Virgo has had many different members even before I was involved. Now he is just adding to the confusion.
What kind of contribution was given then by Terry?
Terry has been helping create a great deal of music. We have music coming out soon and you will be able to hear Terrys’ contributions in those songs, musically and lyrically.
Each of you has a background as a musician, how it conditions your live performances? You always play live and you never do the dj set, right? Why?
Being a musician helps with performing because what we are required to play is not very difficult. You don’t really have to think much about it. We just play and enjoy the crowd and feedback. And yes we always play live, if you consider a drum machine live. At a point in the show we show how we use the technology to make songs. It is fun to demonstrate to the crowd. Regarding djing, we never dj because we are not dj’s. We have never been dj’s. I’m glad you asked this question. Many people ask me to do podcast or Dj for them. I have to tell them I have never Dj’ed a day in my life. I’m not sure they believe me, but it is true.
Do you have any plans for the future?
Well the future is hard to plan. But yes. We have a few songs coming out from Frankfurt Germany, with Robert Drewek of ChicWax. It is fun music that every house dj will have to have in her/his create. We really enjoyed making the music and I look forward to seeing if people can feel what we are trying to convey.