Producer tra i più prolifici, musicista di talento prima ancora che “live-performer”, Guillaume è un artista poliedrico in continua evoluzione,forse il miglior esempio di quell’eclettismo elettronico caratterizzante l’odierna scena musicale canadese. Pochi album nella storia del clubbing hanno saputo dividere la critica come “Breaking The Fourth Wall”, altrettanto pochi l’hanno esaltata come “Twice Around The Sun”; la musica di Guillaume è in grado di colmare il divario tra la rigidità estetica della techno e le più calde vibrazioni house, conservando sempre, all’interno dei suoi brani quello spirito libertino che deriva dalla sua profonda affezione per il jazz.
“Take Back All Of Those Things”, uscito il 28 Agosto su Circus Company è, dunque, l’ennesimo colpo messo a segno da quest’affascinante personaggio a metà strada tra il “nerd da laboratorio” e “l’animale da after”. Un EP da manuale, capace di sintetizzare nei rigidi spazi di un extended play, le più interessanti conclusioni raggiunte dal genere house negli ultimi anni.
Da “Northbound”, dov’è il positivismo energico della ritmica e dei vocalizzi a farla da padrone, e “Inconscient Collectif” (calda e travolgente come i primi ritmi del giorno), fino a “Erotic Skies”, un viaggio profondo undici minuti, a tratti glorioso a tratti buio come il novilunio…tanto seducente da lasciare abbagliati. L’intero disco è una perfetta alchimia di elementi diversi magistralmente legati tra loro, quasi a farne un percorso unico, che col passare dei minuti perde progressivamente la sua spinta vitale per cedere il passo alla rarefazione più onirica. Un disco che vi solleverà di peso dalla poltrona, cullerà i vostri corpi stanchi per un abbondante ventina di minuti, per poi riadagiarvi comodamente ai vostri posti, beati del potere salvifico di una musica che punta dritta alle sensazioni. Un perfetto antipasto, in attesa del prossimo EP in uscita tra poche settimane su Meander Records. Consigliatissimo!