Un album abbastanza differente dai miei “soliti” gusti musicali ma altrettanto bello e inimitabile da dover essere recensito, stampato su Strictly Rhythm.
Grazie alle solide radici musicali della sua crescita a Detroit e alla sua mentalità Newyorchese, Quentin Harris è un fulcro di creatività, quello che tra una folla di persone potrebbe attrarre più di tutti la vostra attenzione. E’ tornato con uno strepitoso album tutto nuovo: questo suo secondo album,“Sacrifice”, è una specie di follow-up del precedente “No politics”, una collezione di brani house in un perfetto Harris-style, frutto di un lungo periodo di intenso lavoro. E’ risaputo che Quentin crede fino in fondo a tutto ciò che fa, anche in maniera piuttosto anticonvenzionale, arrivando a volte anche all’estremo. Basta guardare il video teaser del nuovo album, una clip che lo ritrae nell’atto di tatuarsi il nome dell’album sul corpo. Il risultato è poi stato fotografato e utilizzato come cover dell’album.
“Ho dovuto fare molti sacrifici per questo album e perciò ho deciso di chiamarlo così. Ho deciso di farmi tatuare per sacrificare una parte di me stesso in nome della mia arte. Non tutti vorrebbero un tatuaggio sul loro corpo come questo, ma per me è una forma d’arte e di espressione personale” spiega Quentin. Questo progetto sta davvero a cuore all’artista, che ha scritto e prodotto l’album con una serie di vocalist di tutto rispetto. “Se dovessi descrivere “Sacrifice” dal punto di vista sonoro direi che suona come l’album di Prince “Murk”, e non rinnego che per me sarebbe un sogno lavorare con lui”.
L’album prende forma con tracce mozzafiato, come il singolo registrato con Inaya Day, le collaborazioni con Jason Walker, Cordell ed Aaron Carl; è incluso inoltre un brano con la leggenda della dance music, Ultra Nate, cara amica e fonte di ispirazione per Quentin: “Give it 2 U”, un brano potente dall’incredibile arrangiamento e costruito per il dancefloor. Tralasciando le tracce cantate, per tutti gli amanti dei brani deep house nel tipico stile di Quentin Harris troveranno pane per i propri denti grazie a “Silence”.
Il successo di Quentin Harris è stato costruito grazie alla sua capacità di cavalcare differenti generi musicali con produzioni sia soulful e più adatte al suo pubblico newyorkese, che ad altre dai suoni più europei.