Dire talento non è abbastanza quando hai davanti un mostro sacro della house music come Tedd Patterson. Resident per ben 10 anni al Cielo di New York, instancabile produttore, avvincente music selector e prolifico remixer. Insomma il talento non basta per conquistare tutto questo. Come minimo pensi che a un tipo del genere devi strappargli qualche segreto, tirargli fuori qualche espediente che serva a capire come abbia fatto ad arrivare fino a lì. Lui però di regole non vuole sentirne parlare. Le disprezza. Tanto che, per lui, il futuro della musica club è un ibrido tra soul e techno.
Per cominciare, penso sia molto importante che la gente che si approcci alla tua musica sappia da dove provieni. I tuoi natali sono in Georgia, USA, uno Stato che possiede decenni di preziose tradizioni musicali, dal rhythm & blues al folk, dall’hip hop alla soul music: un complesso mix di suoni e melodie che ha influenzato molto il tuo stile. Cosa ti piaceva ascoltare da bambino?
Le mie prime memorie musicali vanno alla Motown e ai suoi artisti… The Supremes, Temptations, Jackson 5, Stevie Wonder e Marvin Gaye. Mi ricordo che non smettevo di ascoltare James Brown, Ray Charles, Aretha Franklin e Otis Redding! Un ottimo mix di funk e soul. La ritmica e la trascinante linea di basso di quelle canzoni mi faceva impazzire. In seguito sono stato conquistato dalla R&B/disco di cui Chic, Brothers Johnson e LTD erano i maggiori interpreti.
E poi hai deciso di trasferirti ad Atlanta, un’altra importante città per la tradizione musicale americana, dove hai cominciato ad avere successo esibendoti come dj praticamente ovunque. Quando hai capito che la musica sarebbe stata il tuo lavoro?
Iniziai a suonare appena uscito dal liceo, a Savannah, la mia città natale in Georgia. Avevo immediatamente capito che avrei continuato a farlo per tutta la vita. Era il periodo di massimo successo della disco music ed io amavo quel movimento completamente. Ce l’avevo nel sangue. Da quel periodo in poi, ogni lavoro che facevo era volto a supportare la mia dipendenza dall’acquisto di dischi, e ad aiutarmi a raggiungere un livello più alto. Avevo davvero una minima consapevolezza di quello che avrei fatto, ma sapevo che volevo farlo. Mi trasferii ad Atlanta con un fagotto, ma ebbi sfortuna nella mia ricerca di lavoro e dovetti tornare a casa con la coda tra le gambe. Mi ripresi un attimo e ripartii subito per Atlanta. Questa volta, fui fortunato. Iniziai a suonare in un club che si chiamava Weekends. Era veramente uno spot figo, molto underground, che attirava un sacco di gente alternativa. Un mix di artisti, punk, gay e gente stramba di ogni tipo che sarebbe stata fuori luogo praticamente ovunque. Il dj era Bob Bridges, un personaggio importante per la mia vita. Mi ha insegnato ad andare oltre e mi ha introdotto a suoni che altrimenti non avrei mai considerato. Dal rap al funk al rock alla prima house, suonavamo tutto. Original Concept, Jah Wobble, Beastie Boys, Rock Steady Crew, Sly & Robbie, The Cure, Depeche Mode, Shriekback, Chip E, Marshall Jefferson. Ogni genere di musica. Un altro ragazzo iniziò con me al Weekends in quel periodo. Il suo nome da dj era Larry Tee… E fu anche il club in cui RuPaul si esibì nel go-go dancing, prima che si trasferisse a New York e diventasse quello che è oggi. Per me fu un periodo di formazione pieno zeppo di inspirazioni. Un nuovo mondo musicale si aprì proprio davanti ai miei occhi, e io ne volli far parte subito.
Ti ricordi qualche aneddoto del tuo primo set al Colorbox, il club in cui suonavi come resident dj ad Atlanta?
Ero resident in un club molto cool che si chiamava Rio quando il management decise di lasciare per aprire il proprio locale, il Colorbox. Ero appena tornato da Londra e avevo raccolto tonnellate di dischi che erano introvabili ad Atlanta. Io ed una mia amica, Carolyn, decidemmo di organizzare un party acid house il martedì notte. Dopo circa tre settimane il posto era pieno di gente. Anche se inizialmente era per lo più frequentato da gay bianchi, divenne presto popolare tra gli studenti neri del Morehouse College, in particolare quelli provenienti da New York che avevano bisogno di una casa. E un anno dopo, al suo apice, i poliziotti a volte hanno dovuto chiudere l’intera strada a causa del numero di persone. Il mio ricordo più bello è RuPaul che si esibisce al mio compleanno. Ha fatto un medley contorto di Jungle Bros, “I’ll House You” e “It’s My House” di Diana Ross. Che grande!
Poi diventi resident al Cielo Club a New York. Quali sono, secondo te, le ragioni del successo di questo club?
Sono stato resident al Cielo per ben 10 anni. Devo dare tutto il merito a Nicolas Matar per averlo tirato su e per il suo continuare a produrre qualità. Era spesso quello il punto forte del club: la musica e la qualità nella presentazione. Cielo è unico nel suo genere. Posso dirlo, avendo viaggiato in tutto il mondo. E’ una bella situazione. Da Carl Cox a Seth Troxler, da Louie Vega a Danny Tenaglia, a Derrick Carter… un gruppo di dj creativo e variegato. Ognuno di loro ha spaccato tutto lì dentro.
Il tuo sound è un vero e proprio melting pot di generi e influenze. C’è tra i tuoi ascolti qualcosa che non suoneresti mai in un djset?
Certo, a casa ascolto molti dei classici anni ‘70, in particolare tutta quella musica che viene correntemente chiamata disco ma che aveva ancora radici ben salde nel soul. Un sacco di roba Philly (tipo di soul che proviene da Philadelphia, caratterizzato da un’anima funky, ndr) The O’Jays, Harold Melvin And The Blue Notes, Jean Carne, ma anche Ashford & Simpson, Earth Wind & Fire… mi fermo ma potrei continuare all’infinito.
Sin dai tuoi inizi hai dimostrato un grande impegno in fatto di remix, fino a diventare uno dei remixer più prolifici sul mercato. Come selezioni le canzoni da remixare?
Non ci sono formule. Scelgo quello a cui penso di poter aggiungere qualcosa. Naturalmente deve piacermi. Deve piacermi prima che io ci possa lavorare sopra.
Come nasce la tua produzione? Come fai a trasformare la tua idea in musica?
In un sacco di modi, in realtà. Di nuovo, non ci sono formule. A volte faccio un beat che ispira un basso o un altro ritmo; altre volte inizio con i pad e un sound molto dolce che altre volte ancora eventualmente metto in mute, per lasciare spazio alle parti più funky che completano il tutto. Non so mai cosa ne viene fuori. Dipende da come mi gira in quel momento. Preparo tutto per avere la libertà di esprimermi in maniera casuale. Voglio lasciarmi andare e vedere dove mi porta.
Secondo te qual è la svolta che dovrebbe prendere il mondo della musica nei prossimi anni? Pensi sia un cammino possibile?
Non posso predire il futuro, questo è chiaro, ma mi interessa molto seguire lo sviluppo dell’anima soul nella musica elettronica e techno. Né elettronica né techno, ma il suo sviluppo soul. Il ben più profondo, sexy, musicale soul, ma più ibrido. Sono stanco di essere colpito per ore sul cervello da una raffica di 128-130 bpm con tracks tutte uguali solo per creare energia… Preferirei suonare per persone che hanno energia da vendere, piuttosto che comprare un mucchio di tools per far sì che io crei per loro energia.
Puoi raccontarci dei tuoi progetti per il prossimo anno e delle prossime uscite sulla tua label Vibal?
Nel 2014 mi piacerebbe viaggiare tanto e portare il mio party Vibal in giro. Dopo aver suonato per 10 anni al Cielo, penso che il mondo sia pronto ad avere questa esperienza. Sto producendo tantissimo. Ho un paio di progetti con Me’Shell Ndegeocello che vedranno presto la luce nel suo album in uscita. Due nuovi EP in via di pubblicazione su GFY (black label). E spero di sputare fuori musica a tonnellate. Vedremo!
English Version:
Say “talented” is not enough when you talk with a god of House Music as Tedd Patterson. Resident dj for 10 years at Cielo in New York, tireless producer, compelling music selector and prolific remixer. In short, the talent is not enough to take it all. You think that with a guy like that you have to snatch some secret or gimmick to understand how he ever got up to there. But he does not want to hear about the rules. He despises them so much so that, in his forecasts, the future of the music club is a hybrid between Soul and Techno.
I would like to start from the beginning so I think it is really important, for the people who are going to approach your music, to know that you come from Georgia, USA, a State that holds decades of priceless musical traditions, from Rhythm & Blues to Folk, from Hip Hop to Soul music. A mix of sounds and different beats that has massively influenced your style. What did you love listening to as a child?
My earliest memories were of Motown and it’s artists… The Supremes, Temptations, Jackson 5, Stevie Wonder and Marvin Gaye. I also remember hearing a lot of James Brown, Ray Charles, Aretha Franklin, and Otis Redding! A good mix of funk and soul. The very rhythmic and baseline driven tunes were always my favorites. To this day they still are because of those early influences. Later, my tastes gradually leaned toward R&B/ Disco bands like Chic, Brothers Johnson, and LTD.
Your sound is a melting pot of genres and influences. Is there a kind of music that you listen to but you are never going to play djing?
At home, I listen to a lot of those classics that I mentioned before. I especially like 70’s R&B, the stuff that was eventually called Disco but still had its roots in Soul. A lot of Philly stuff… The O’jays, Harold Melvin And The Blue Notes, Jean Carne, but also Ashford & Simpson, Earth Wind & Fire.
Then you decided to move to Atlanta, another important city for the American Music, and there you began rocking the club scene djing practically everywhere. When did you realize that music could be your job?
I actually starting spinning (in Savannah) right out of High School… I knew immediately that I wanted to do it forever. This was at the peak of Disco and I loved everything about it. It was in my veins. From then on, every job that I ever took was to support my record habit, and to help me get to the next level. I had very little knowledge of how I would do it, but I knew that I would. I moved to Atlanta with the clothes on my back. I was unlucky finding work the first time and had to move back home. I regrouped a bit, and headed back to Atlanta. This time, I got lucky. I started playing at a club called Weekends. It was a very cool underground spot that catered to the alternative kids. A very progressive mix of artists, punk rockers, gays, cross dressers, and weirdos that didn’t fit in anywhere else. Bob Bridges was the DJ there and he inspired me to new heights and introduced me to new sounds that I had never considered. From Rap to Funk to Rock to early House, we played it! Original Concept, Jah Wobble, Beastie Boys, Rock Steady Crew, Sly & Robbie, The Cure, Depeche Mode, Shriekback, Chip E, Marshal Jefferson.. Music from every genre! Another well known DJ, Larry Tee, also started there around the same time. This is also the club where RuPaul was Go-Go Dancer before he moved to NY and became who he is today. This was a very inspiring and educational time for me! A new musical world had opened up to me, and I wanted to be a part of it.
Do your remember some anecdotes to tell about your first set at Colorbox, your residency club in Atlanta?
I was actually a resident at a very cool club called “Rio” when the management at that club left to open their own place, Colorbox. I had just returned from London and had picked up tons of records that hadn’t been available in Atlanta. Me and a friend, Carolyn, decided to have an Acid House party one Tuesday night. After about 3 weeks the place was packed. Although it was a mostly white gay crowd initially, it soon became popular with the mostly black Morehouse College students, especially the ones from NY that needed a house fix. And a year later, at it’s peak, the cops sometimes had to shut down the entire street because of the overflow of people. My favorite memory is of RuPaul performing on my Birthday. He did a twisted medley of The Jungle Bros. “I’ll House You” and “It’s My House” by Diana Ross. Legend!
Now you are the resident dj at Cielo Club in New York. In your opinion, which are the reasons of the success of this club?
I have been a resident at Cielo for 10 years. I have to give all credit to Nicolas Matar for having dreamed it up and for always demanding quality. It was always about the music and the quality of the presentation. Cielo is one of a kind. I can say that, having traveled all over the world. It’s a great room. From Carl Cox, Seth Troxler, to Louie Vega, Danny Tenaglia, Derrick Carter… Very diverse and creative group of players. They have all rocked that room.
You are one of the most prolific remixer since your musical debut. How do you use to select the songs to remix?
There is no formulae there. I just choose what I feel that I can bring something to. It doesn’t hurt to like it. I have to like it before I work with it.
How do your productions’ melodies born? How do you turn an idea to real music?
A variety of ways really. Again, I have no formula. Sometimes I’ll make a beat and it’ll inspire a bass or another rhythm. Sometimes I’ll start with pads and a really mellow sound that I (sometimes) eventually mute, just to leave the big funky parts create the completed idea. I never know what the end result will be. It’s also how I spin. I prepare everything to allow me to be random. I wanna go with where it takes me.
What is the path the music should tread in the coming years to get better? Do you think this path is a probable evolution for music?
I can’t predict where it’s going, but I am interested in the soulful side of electronic and techno. Not Electronic or Techno, but the soulful offspring. The deeper, sexy, musical, soul felt hybrid. I am sick of being hit over the head for hours at 128-130 bps with tracks that sound just alike just to keep the energy going! Id much rather play for people who have the energy to bring to the party, than to buy a bunch of tools to keep them energized. Just saying.
Can you please tell us your plans for 2014 and the next releases out from your label Vibal?
My plans for 2014 are to travel more and take my Vibal party on the road. After having done it for 10 years at Cielo, I think that the world should get to experience it! I am also doing a lot of producing. I have a couple of projects that I’ve done with Me’Shell Ndegeocello that will surface soon on her upcoming album. 2 new EP’s scheduled for release, on GFY (black label) and hopefully spitting out tons more music. We shall see!