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[tab title=”Italiano”]La geometrica e mozzafiato bellezza d’un traliccio dell’alta tensione, attraverso una musica cerebrale e matematicamente perfetta, commovente nella sua complessa semplicità. Christ. incontra i lettori di Soundwall: (non) parla del passato da Boards of Canada, racconta la sua musica (il passato, il presente, il futuro?), ricorda l’Italia e li lascia con una promessa ed una playlist.
Come e perché hai cominciato a fare musica? Qual è la cosa più bella del tuo lavoro, quella che ti piace di più?
È un po’ come domandare quando ho cominciato a mangiare o ad aver bisogno di dormire. Per ciò che riesco a ricordare, ho fatto musica più o meno da sempre: dal copiare parti delle lezioni di piano che prendeva mio fratello al cercare di immaginare come suonare quello che mi piaceva tra ciò che ascoltava mio padre. Sono sempre stato in grado di cacciar fuori da ogni strumento che mi capitava fra le mani almeno una melodia elementare e ho una formazione classica. [La musica] ha sempre costituito una parte centrale della mia vita. La cosa migliore del mio lavoro è, senza ombra di dubbio, un bel concerto con Dave [McGeorge] alla batteria e un pubblico che ci apprezza. È questo il momento in cui tutto prende vita…la musica, le immagini, l’oppotunità di improvvisare ed interagire – sul palco – con un altro musicista.
Qual è la tua principale fonte d’ispirazione nel fare musica?
La fantascienza, gli anni ’70 e ’80, le macchine marroni, la crema spalmabile Marmite, i cieli invernali, i pensatori illuminati, i sintetizzatori rotti, le vecchie fotografie e il desiderio di riempire quel buco che ho nell’anima.
In varie occasioni, hai definito come altamente improbabile la pubblicazione – sulla pagina Bandcamp o altrove – dei tuoi primi lavori, misteriosi e impossibili da reperire (‘Delicass Harmonium’ and ‘Yugo 77’). Ciò nonostante, ogni tanto qualcuno afferma di possederne una copia – facendo sperare i fan in un leak. Una domanda politicamente scorretta: c’è qualche possibilità di vedere un leak, prima o poi? Ce ne sono copie in giro? Come ti spieghi l’interesse morboso che li circonda?
È buffo che tu me lo chieda proprio ora…per la prima volta in quasi vent’anni, sono in possesso del materiale completo di entrambi e anche d’altre cose. Ho ridipinto il mio studio di recente, portando alla luce una ventina di vecchie cassette D90, tra le quali le quattro track master di Delicass e Yugo. Le ho digitalizzate e, non appena mi capitasse d’aver tempo, potrei estrarne una selezione delle mie preferite e metterle su Bandcamp o qualcosa del genere…devo – tuttavia – stare estremamente attento: vi sono alcuni problemi di copyright per quanto riguarda i campionamenti. Inoltre, la qualità non è poi così buona…mentre gli altri potrebbero avere il desiderio di ascoltare la genesi dei miei lavori, io mi ritrovo ad ascoltare il tutto e a pensare a come avrei potuto fare di meglio. Non sono poi così a mio agio con l’idea di pubblicarne una parte.
Il tuo ultimo album, Cathexis, è un suggestivo e toccante esperimento. Programmi di pubblicare qualcosa di nuovo nel prossimo futuro?
Sì, c’è il rilascio – low profile – di un live set che ho registrato l’ultima volta in cui ho provato con Dave [McGeorge]. È abbastanza bello e consiste – per lo più – di pezzi estratti dai miei ultimi tre album. Sarà esclusivamente in versione digitale e, probabilmente, prezzato di conseguenza, ma ho voluto che uscisse essendo la penultima volta che io e Dave abbiamo suonato assieme. Al momento non stiamo collaborando, essendo lui molto impegnato con la sua vita. Credo che uscirà per la Parallax Sounds all’inizio del 2014. C’è anche una traccia, in uscita a dicembre, all’interno della compilation ‘Touched.’ di Min-Y-Llan, i cui ricavati verranno devoluti interamente alla Macmillan Cancer Support. Sto lentamente facendo progressi con un nuovo album, ma ho molti altri impegni e non mi aspetto che sia terminato a breve. Non mi sto mettendo sotto pressione: voglio che veda la luce nella maniera più naturale possibile.
La tua musica potrebbe mai trovarsi a suo agio nei panni di “musica per le masse”? Secondo te, c’è qualcosa di sbagliato – o, almeno, di strano – in un mondo in cui ‘Tomorrow’s Harvest’ e ‘Random Access Memories’ ricevono lo stesso grado di attenzione mediatica?
Mentirei se dicessi che vendere molto non sarebbe bello, per me e per la mia famiglia, ciò nonostante sono sempre stato un fan dello spirito di resistenza underground…stay underground!…a dire il vero, dovrebbe ruotare tutto attorno alla musica. L’attenzione e la promozione mediatica mi sembrano essere una misura di quanto ha da spendere la tua etichetta discografica. Detto questo, penso che quella dei numeri [svelati gradualmente durante la promozione di TH] sia stata una bella idea dei Boards of Canada. Ha senz’altro reso la pubblicazione dell’album un ‘evento’, in un mondo della musica nel quale ci sono davvero pochi reali ‘eventi’. È stata una ventata di novità, in contrasto con tutta l’attuale esperienza musicale, che pare essersi ridotta ad una lista di nomi di file su un lettore mp3. Per me, comprare un disco – con una sua copertina – è sempre stato qualcosa di speciale, aspettando con ansia d’arrivare a casa ed ascoltarlo…mi sembra che stia svanendo il rapporto personale che avevamo con la musica e questo mi rende un po’ triste.
Molti ammiratori della tua musica la considerano estremamente ‘sottovalutata’. Ciò detto, tu sei (per fare un esempio) quello – l’unico – ad aver mai ricevuto una richiesta di bis da John Peel. Qual è il tuo rapporto con la fama?
Non è mai stata qualcosa a cui aspirassi. Sono una persona abbastanza riservata. Alla fine è una sorta di problema al contrario, non trovi? Voglio dire che la fama dall’individuo che è famoso viene da chi lo riconosce tale e lo segue e apprezza. Io, davvero, non sono troppo famoso al di fuori di una piccola cerchia di ragazzi barbuti a cui piace l’elettronica, ragazzi…sai…che vogliono conoscere la meccanica dei registratori a nastro che uso, ma anche in questa pur piccola arena, mi sono capitate delle esperienze spiacevoli. Trovo l’intera idea della ‘fama’ inquietante.
Se ti venisse chiesto di individuare un musicista o un gruppo con cui collaborare, chi sceglieresti?
Di recente, non lavoro particolarmente bene con altre persone ma, spronato a scegliere, mi piacerebbe riprodurre il concerto ‘Live After Death’…hai presente… gli Iron Maiden al ‘Long Beach Arena’. C’era qualcosa di davvero ‘vivo’ in quegli enormi, epici concerti metal con i fuochi d’artificio e l’animatronica e tutti membri della band a correre su e giù per il palco. Sarebbe fantastico! Anche con il team originale della BBC Radiophonic Workshop ma, soprattutto, per usare i loro giocattolini.
Una curiosità – da fan – se ti va di rispondere: ‘Music for Pylons’ (Boards of Canada, Old Tunes Vol. 2) ha qualcosa a che vedere con il tuo strepitoso EP di debutto ‘Pylonesque EP’? O, se quella domanda è troppo ardita, che cosa provate di così speciale voi scozzesi per i tralicci dell’alta tensione?
Io non posso rispondere per altri, ma per me è una combinazione di cose…ho innumerevoli foto di tralicci: foto che ho scattato io e che adoro. Sono due gli elementi ricorrenti. Ovviamente, i tralicci. Osservandoli, girandoci attorno, puoi percepire la geometria; parlano il linguaggio della tecnologia d’una passata età d’eleganza. Presente nelle fotografia è pure il bel cielo scozzese, che incornicia e sovrasta i tralicci. Cumulonembi e il più azzurro degli scenari. E poi, semplicemente, penso che [i tralicci] siano fantastici.
Sei mai stato in Italia per un concerto? C’è qualche possibilità di vederti da queste parti in futuro?
Nel 2007 feci un piccolo tour dell’Italia settentrionale e della Svizzera: ho suonato a Giussago (Ortosonico) con Andrea Marutti e a Pavia. Amo l’Italia, sono molto appassionato di cibo e cucina e adoro quelli italiani. Mi piacerebbe tanto tornare… È da un po’ che non lavoro con un agente e non sono affatto bravo a motivarmi e organizzarmi per conto mio, pertanto – ultimamente – tendo ad aspettare che qualcuno mi inviti. Ho preso dei contatti per quanto riguarda l’intera faccenda dell’agente ma nessuna certezza granitica per ora… Inoltre, avrò bisogno di lavorare sui miei attuali live set e modificarli per esibizioni senza batteria dal vivo.
Suggeriresti ai lettori di Soundwall una playlist di 10 brani che piacciono a Christ.?
Queste sono le ultime dieci tracce che ho ascoltato.
1. Beak – How a Hot Air Balloon Works
2. Sleeps in Oysters – Sea Flowers Blossom
3. Gish – Have to Be
4. Sinead O’Connor – Three Babies
5. Mrs Pilgrimm – In Bed
6. Nimrod 33 – Barbed Bed
7. Cocteau Twins – Beatrix
8. Can – Soup
9. Fieldtriqp – Sink Like a Stone
10. Sole – Tokyo[/tab]
[tab title=”English”]The geometrical and breath-taking beauty of a pylon, through a cerebral and mathematically perfect music, touching in its complex simplicity. Christ. meets the readers of Soundwall: (not) talking about his past with Boards of Canada, he tells the story of his music (the past, the present, the future?), reminiscent of Italy, and leaves them with a promise and a playlist.
How and why did you start making music? What’s the best thing in your job, the one you like the most?
That’s a bit like asking when I started eating, or having to sleep. I’ve pretty much always made music, since I can remember, from copying piano lessons stuff my older brother was doing to trying to figure out how to play tracks my dad listened to that I liked. I’ve always been able to get at least a basic tune out of most instruments I pick up, and I do have an element of classical training. It’s always been a huge part of my life. The best thing in my job, hands down, is playing a tight gig with dave at the drumkit, to an appreciative crowd. That’s when it all comes to life… the music, the visuals, the opportunity to improvise and interact with another musician on stage.
What is your main source of inspiration in making music?
Sci fi, the 70’s and 80’s, brown cars, marmite, winter skies, forward thinkers, broken synths, old photos and a desire to fill the gaping hole inside my soul.
On several occasions, you defined a reissue of your first, mysterious and impossible-to-be-found works (‘Delicass Harmonium’ and ‘Yugo 77’) as highly unlikely, on your Bandcamp page or anywhere else. Still, from time to time, someone claims to have a copy of them, making the fans hope for a leak. A politically incorrect question: is there any chance of a leak? Are there any copies of them out there? How do you explain the morbid interest in them?
Funny you should ask that… for the first time in nearly two decades, I’m in possession of complete copies of both of them, and more besides. I recently decorated my studio, and dug out about twenty or so old D90 cassetes, including the four track masters of delicass and yugo. I have digitised them, and when I’ve got time, I might compile a selection of my favourites and stick them up on Bandcamp or something… I’ll have to be ridiculously careful though.. there’s some sample clearance issues.. also, the quality isn’t that great… while other people might want to hear the genesis of my stuff, I find myself listening back to it and imagining how I would have done it better. I’m not that comfortable with the idea of releasing some of it.
Your latest album, Cathexis, was a suggestive and touching experiment. Are you planning to release anything new in the near future?
Yeah, there’s a low-key release of a live set I recorded the last time I rehearsed with dave. It’s pretty tight and consists of stuff mostly from the last three albums. It’ll be digital only, and probably priced accordingly, but I wanted to get it out as it was the second last time that dave and I performed together. We’re not working together at the moment because he’s got a lot of life on just now. I think that will be dropping on parallax sounds early in 2014. I’ve also got a track appearing on min y lian’s ‘touched’ compilation which is coming out in december with all the proceeds going to macmillan cancer support. I’m making progress, slowly with a new album, but I’ve got a lot of other commitments and I don’t really expect to be finished for a while. I’m not putting any pressure on myself though… I want this one to be born as naturally as possible.
Could your music ever be comfortable in the role of “music for the masses”? In your opinion, is there something wrong – or, at least, weird – in a world where ‘Tomorrow’s Harvest’ and ‘Random Access Memories’ get the same amount of media hype?
I’d be lying if I said the sales wouldn’t be nice, for me and for my family, though I’ve always been a fan of the underground resistance ethos… stay underground!… it should be all about the music really. Hype seems to be a measure of how much money your record label has to spend. That said, I thought the BoC numbers thing was cute. It certainly made the release of the record an ‘event’, in a music world where there are very few actual events. It was a refreshing change, in contrast to the entire modern musical experience, which seems to have been reduced simply to a list of file names in an mp3 player’s GUI. It was always something special for me buying a record with artwork, waiting till I got home to open and play it…it makes me a bit sad that the personal relationship we used to have with music seems to be vanishing.
Many admirers of your music consider it to be very underrated, nonetheless you’re (as an example) the one – the only one ever – John Peel asked an encore to. What’s your relationship with fame?
It’s never something i’ve aspired to. I’m pretty private in my own life. It’s a kind of upside-down thing though, really, isn’t it?… I mean it doesn’t come from the individual who is famous… it comes from those who admire or follow or like or whatever. I’m really not very famous outside of a small circle of beardy guys who like electronica anyway, you know… guys who want to know about the mechanics of the tape machines I use… but even in that little arena, I’ve had some weird experiences. I find the whole idea kind of unsettling.
If you were asked to pick up a musician or a group to work with, what would your choice be?
I don’t really work particularly well with other people these days but as a spur of the moment choice, I’d love to recreate the ‘live after death’ gig… you know, Iron Maiden at long beach arena. There’s something really alive about those big, epic heavy metal gigs with pyros and animatronics and everybody in the band running about on stage. that would be awesome. Also the original BBC radiophonic workshop guys, but mostly so I could play with their toys.
A curiosity – as a fan- if it’s fine with you to answer: has ‘Music for Pylons’ (Boards of Canada, Old Tunes Vol. 2) something to do with your astonishing proper debut ‘Pylonesque EP’? Or, if that’s too much to ask, what’s with you Scots and pylons?
I can’t really answer for anyone else, but for me it’s a combination of things… I have a series of pictures of pylons photos i’ve taken, and I love them all. There are two recurring features… obviously the pylons. You can see the geometry in them as you move around them, they speak of technology from a previous age of elegance but also present in the pictures is the beautiful, Scottish sky, framing and dwarfing the pylon. Cumulus clouds, the bluest of backdrops also, I just think they’re neat.
Have you ever been to Italy for a gig? Is there any chance to see you down here in future?
I did a short tour of northern Italy and switzerland in 2007, I played at Ortosonico in Giussago with Andrea Marutti, and also did a gig in Pavia. I love italy. i’m big into my food and cooking, and love the food in Italy. I’d love to come back, I haven’t been working with a booking agent for a while, and I’m crap at being motivated and organising gigs myself, so I tend to wait until I’m invited these days. I am chatting with someone specific about the whole booking agent thing, but nothing’s set in stone yet… I’m going to have to rework the current live set, too, for performance without the live drums.
Would you mind suggesting a “10-tracks-you-like” playlist to the readers of Soundwall?
Here’s the last ten tracks I played.
1. Beak – How a Hot Air Balloon Works
2. Sleeps in Oysters – Sea Flowers Blossom
3. Gish – Have to Be
4. Sinead O’Connor – Three Babies
5. Mrs Pilgrimm – In Bed
6. Nimrod 33 – Barbed Bed
7. Cocteau Twins – Beatrix
8. Can – Soup
9. Fieldtriqp – Sink Like a Stone
10. Sole – Tokyo[/tab]
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