Quattro casi italiani pensati per l’impatto fuori confine, nomi autorevoli che sono in grado di attirare l’attenzione anche all’estero. Anche per dare certe risposte a chi va denigrando la scena nostrana sparando confronti fuori luogo con quel che accade fuori. Questi i quattro diversi volti di oggi, di un’Italia che sa seguire il flusso degli eventi generale. Una scena che non sarà la più in vista d’Europa, ma quando vuole si fa notare con dignità.
[title subtitle=”La nuova vita di Franky B”][/title]
Franky B il suo posizionamento stabile tra i produttori più in vista del panorama italiano ce l’aveva già, sia chiaro. E più che una storia di passione allo scratching e riconoscimenti alle competizioni di settore, a dirlo è soprattutto la presenza fissa in Radio 2 insieme ad Alessio Bertallot, forse la vetrina trasversale di cultura musicale moderna più importante nel nostro paese (infatti l’han chiusa). Dopo “S.E.B.A.” però, il nome Cryptic Monkey ha subìto un notevole balzo d’immagine, finendo negli scaffali dei negozi di dischi come nome in evidenza e nelle pagine di giornali insospettabili come fenomeno da conoscere. Il disco, d’altronde, è pensato per l’impatto collettivo e sa fare in modo che gli elementi base noti (fondamentalmente dubstep, drum’n’bass e techno, più il rap underground napoletano e un paio di ospiti internazionali) diventino spunti di interesse per un pubblico eterogeneo, che magari di tutto ciò non vuole saperne. “Not my cup of tea“, ma un assaggio esotico ogni tanto fa bene. E infatti il mese prossimo il disco esce anche fuori confine. Ehi voi, che guardate sempre le stesse espressioni made in UK, buttateci un occhio e diteci se talvolta guardare lontano non paga.
[title subtitle=”Pensare freak: i Braille Funk”][/title]
Una delle cose più belle è vedere la compattezza di alcuni settori del panorama italico. Questi tre, ad esempio, mi sa che li conoscete bene. Uno è UXO, da Milano, a capo della Queenspectra e reduce da un lavoro complesso e ambizioso come “(((Mondo Mzk)))”, a nome HDADD (un bel viaggio di profondità e dinamismo tra le mille sfumature dell’elettronica intelligente, ve lo consigliamo vivamente). Gli altri due sono Colossius e Digi, nemmeno un mese dopo quel mix che vi avevamo segnalato qui, e tutt’e tre insieme rappresentano l’ensemble più bizzarro e preparato che abbiamo nello stivale. A gennaio avevano tirato fuori l’album proprio su Queenspectra, e c’era un’eccitazione particolare nel vedere la passione e la professionalità di chi si presenta come “un progetto di hitech-jazz, tropical bass e stranezze afrofuturistiche“. Questo mese son tornati con “Napalm Jizz” sulla Lil Pitch, etichetta bolognese che dopo le attenzioni di Pinch e Boxcutter sta giustamente pensando in grande. E questi cinque pezzi volano come schegge di futuro per sottrazione, guardano lontano ma esprimono ciò che vedono per traiettorie astratte. Da prender e come pillole del tempo, le butti giù e poi cerchi di capire dove sei finito.
[title subtitle=”Va’ dove ti porta l’energia (e dove ti manda Frank)”][/title]
Per cosa sono famosi i Frank Sent Us lo sapete, no? Sono una band electro-rock a tutti gli effetti, con l’assetto triangolare basso-chitarra-batteria perfetto per il palco, ma dietro hanno quel matto di Frank Sandrello che manipola gli estratti audiovisivi come facevano coi campioni i primi dj hip-hop. Fa “suonare le immagini”, come dicono loro: remixate le tracce video trasformandole in nuove entità. Tipo quel che han fatto col Samuel Jackson di Pulp Fiction, insomma. Ora, quando dei tipi così si mettono in testa di voler tirare fuori l’energia di stomaco in maniera esplicita, è naturale che anche le produzioni riflettano una corsa verso il sound che elettrizza il pubblico del momento. Non sorprendetevi dunque se il singolo “Chameleon” uscito questo mese vi sembrerà così vicino alle pratiche EDM di oggi: saper leggere il tempo in cui si vive è virtù dei sapienti, e se ancora vogliamo negare l’impatto che questa musica ha sulla gente son solo affari nostri. Poi chiunque può chiudere gli occhi in nome del proprio gusto personale, ma sappiate che c’è un mondo lì fuori che corre veloce. E i Frank Sent Us ci stanno dentro.
[title subtitle=”Quattro nomi di lusso a remixare gli Omosumo”][/title]
La compattezza, dicevamo pocanzi. Qualcosa che si manifesta anche con segni tangibili di complicità. I siciliani Omosumo, ad esempio, hanno dato alle stampe il loro primo EP quest’anno e per loro è ancora presto per parlare di respiro internazionale. Hanno avuto però la bella idea di proporre l’idea del remix ad alcuni più visibili nomi italiani, e alla chiamata han risposto in quattro. Quattro mica da ridere: i Crimea X sono la creatura kosmische creata da DJ Rocca e Jukka Reverberi dei Giardini di Mirò, Rotarydisco76 e Marvin & Guy sono tra le nuove realtà 4/4 che meglio si stan muovendo fuori confine, e i Tempelhof ve li avevamo già presentati tra gli italiani del momento. Se detto così sembra una delle tante iniziative di remix che avvengono nel nostro paese, vi suggeriamo di prendervi un quarto d’ora e considerare la possibilità di ricredervi con lo streaming qui sotto, che è un’anteprima Soundwall: dentro c’è il carattere più originario e nobile che l’elettronica italiana, col suo bagaglio di influenze interne, può mettere in gioco oggi. Il che significa classe, attitudine nu-disco e un carattere virile e orgoglioso delle proprie radici, tutte cose per le quali noi non siamo inferiori a nessuno, per intenderci.