Che Berlino abbia cucito sul petto il primato della clubbing culture lo testimoniano due facce diverse della stessa medaglia: il carico di innovazione imprenditoriale e culturale ma anche e soprattutto il miliardo di euro che annualmente esce dalle tasche dei clubbers ed entra nei forzieri della città adagiata sullo Sprea(d).
Un anno e mezzo fa però, la rigidità tedesca (ahinoi!) del rispetto delle regole si è abbattuta sulla capitale tedesca per mezzo della GEMA, omologa della nostrana SIAE, quando venne annunciato che dal 1 Gennaio 2013 ci sarebbe stato un nuovo corso nella tassazione degli eventi.
Una tassazione a tinte pulp in verità, infatti il nuovo corso prevedeva un innalzamento dei contributi in base al prezzo del biglietto, alla portata dell’evento organizzato e ad un 50% in più per gli eventi che sarebbero durati più di 5 ore e la medesima percentuale ogni 3 ore, fino al termine dell’evento. Risultato: una città gambizzata!
I conti sono semplici.
I club si finanziano e hanno sviluppato tutto il loro indotto dagli eventi overnight ed infatti la protesta non si fece attendere; la Club Commission, che dal 2000 cura i diritti dell’industria del clubbing berlinese, calcolò che la tassazione per alcuni club sarebbe arrivata ad uno spaventoso 1400%. (Le sessioni da 48hr e passa al Berghain, per intenderci).
In attesa che il nuovo sistema di tasse fosse giudicato idoneo legalmente dal Patent Office tedesco, una serie iniziative vennero intraprese dagli stessi club: il 30 giugno 2012, 2000 club in Germania fermarono i piatti per 5 minuti, 5000 persone scesero in piazza ed venne indetta una petizione che ha portato, ad oggi, 300000 firme tra cui quelle dei dj e produttori più autorevoli che gridavano allo scandalo GEMA.
Da allora si è intavolato un duro braccio di ferro che sembrava veder prevalere la faraonica pretesa della GEMA nel riscuotere i “giusti” diritti per i propri affiliati contro i club che annunciarono come in poco tempo avrebbero dovuto chiudere baracca, determinando una perdita consistente culturale ed economica per la capitale.
Di ieri però l’annuncio che una linea “moderata” è stata raggiunta e verrà applicata dal 1 Gennaio 2014.
Sulle pagine di Der Spiegel si è appreso che l’incremento applicato dalla GEMA sarà compreso tra il 29 e il 64% con un introduzione graduale delle nuove tasse. In altre parole una tassazione molto più bassa di quella prevista in partenza.
Il pugno duro che la GEMA aveva calato su Berlino si è trovato davanti un duro muro da abbattere sia per il grande clamore mediatico creatosi attorno, ma anche per l’assoluta incapacità di comprendere che mettere il guinzaglio troppo stretto alla notte di Berlino avrebbe strozzato una larga fetta di turismo e moneta circolante. L’accordo porta un messaggio forte: la clubbing culture ha una portata culturale ed economica che è difficile liquidare e fornisce appoggio ai bilanci delle città, qualcosa su cui noi “bel paesani” dovremmo riflettere e far riflettere.
Non c’è niente da fare: Deutschland Uber Alles!