Un commento che non arriva da una persona qualunque, ma da quel Waajeed – già nei Platinum Pied Pipers – che col compianto J Dilla ha condiviso veramente tante avventure e con cui c’era un’amicizia fraterna (curiosità: il primo campionatore da lui usato fu allungato a Waajeed proprio da Dilla, “Oh, tieni questo MPC, era mio ma Questlove l’ha preso in prestito e l’ha rotto, se riesci ad aggiustarlo e farlo funzionare è tuo”).
In sintesi: Waajeed riprende un intervento di Madlib, in cui il producer californiano afferma che “Quando sarò moribondo in un ospedale, dirò a mio figlio di andare a bruciare tutto il materiale sonoro nei miei archivi. Non credo proprio che mi farò sfruttare come stanno facendo ora con Dilla”: chiaro riferimento polemico alla fiumana di materiale postumo targato J Dilla che sta uscendo già da tempo, con la scusa della “legacy” (l’eredità) artistica.
Tanto materiale. Troppo, secondo Madlib; e anche secondo Waajeed: “Amo Madlib per questa sua presa di posizione. Bravo! Bravo! Il modo migliore per portare avanti la “legacy” non è quello che di dissotterrare tutto il materiale inedito possibile immaginabile per metterlo in vendita, quanto piuttosto dare vita a nuovi panorami sonori, a nuove frontiere creative e nuove consapevolezze”. Parole sagge, decisamente.
Damir Ivic
Scrive di musica a trecentosessanta gradi (con predilezione per l’elettronica). Storica firma del Mucchio. Punto di riferimento negli anni per Red Bull Music Academy in Italia. Autore di libri editi per Arcana. Collaboratore di vari festival. Occasionalmente copywriter. Oggi, tra le varie cose, stretto collaboratore di Rolling Stone e TRX Radio. Inspiegabilmente tifoso dell’Hellas Verona.
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