Giorgio Moroder è indubbiamente uno che ne ha viste tante nei suoi quaranta e passa anni tra palchi e studi di registrazione, per cui immaginiamo che suscitare il suo stupore non sia più così semplice. Se qualcosa è in grado di colpire lui, quindi, figuriamoci la sensazione di meraviglia che è in grado di creare in dei “comuni mortali” come noi: è innegabile, l’immagine del gigantesco banco di synth Modcan usato dai due robot in “Giorgio by Moroder” e nella colonna sonora di “Tron” ci ha lasciati a bocca aperta. Gli enormi armadi di synth sembrano usciti direttamente da un film di fantascienza di qualche anno fa, proprio come i suoni che Thomas e G-Man riescono a tirar fuori da quella miriade di rotelle, pulsanti e controlli: forse per comprenderne a dovere il funzionamento bisogna proprio essere dei robot.
Mattia Tommasone
Ho più o meno sempre scritto di musica, raccontando il mio parere su quello che ascolto e sui party che vedo, per cui l'idea di collaborare con Soundwall è praticamente una naturale prosecuzione di quello che ho sempre fatto. Quando non scrivo sviluppo software, cucino, alleno i bambini a calcio, faccio cose da nerd come costruire controller per la mia lavatrice. Per il 95% o più del tempo ascolto elettronica, ma quando ascolto altro sono aperto più o meno a qualsiasi cosa che non sia il latinoamericano o il reggae.
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