“We will most often open the window and watch the stars” queste le parole chiave di Jeff Mills pronunciate durante la piccola conferenza tenutasi di seguito alla proiezione del film “Man From Tomorrow” al cinema Hackesche Höfe di Berlino avvenuta mercoledì 19 febbraio. Parole che rimangono impresse, che fanno riflettere e che soprattutto danno una chiara spiegazione di cosa volesse dire Jeff a tutti noi attraverso la creazione di questo film realizzato assieme alla regista francese Jacqueline Caux, figura eclettica e perfetta in grado dipingere in soli 45 minuti un’intero e ben complesso concetto musicale scaturito dalla geniale mente del più grande pioniere della techno di sempre. Immagini geometriche per lo più in bianco e nero, simmetriche e ben studiate che si allineano perfettamente alla selezione musicale techno, dub techno e psychedelic che l’alieno originario di Detroit ha scelto accuratamente per il film. Ogni immagine ed ogni sequenza viene spesso distorta dall’uso frenetico dello strobo e da allo spettatore l’idea di geometria musicale che ritroviamo nello spazio, nel cielo, in luoghi lontani che si possono raggiungere solo attraverso la perdita della dimensione reale, solo attraverso la musica.
Nella conferenza tenutasi dopo la proiezione, Jeff si scopre essere una persona normalissima facendo tra virgolette cadere la sua immagine fredda, distaccata quasi aliena che risuona prepotentemente invece durante tutto il film. Emozionato spiega come da sempre il cielo e lo spazio lo abbiano affascinato fino ad isolarlo spesso dal resto del mondo portandolo a creare un qualcosa che lo facesse avvicinare ad esso, la musica. Spiega come i lunghi viaggi tra Europa e America che compie quasi ogni settimana lo portino a riflettere in una solitudine che da sempre sembra appartenergli e che nel film racconta in modo del tutto alternativo, come se per la prima volta volesse appunto raccontar al mondo qualcosa di se, un lato oscuro che fin da piccolo ha sempre fatto fatica a mostrare. Ci racconta cosa pensa quando per ore si isola a produrre in studio, spiegando che per lui creare musica significa dare la possibilità agli altri di fuggire e di rifugiarsi in altri luoghi, di rifugiarsi tra le stelle.
“Man From Tomorrow” è molto più di un documentario audiovisivo, è anche una piccola fetta del cuore e dell’animo di quest’uomo, uno scorcio di luce in tutto il buio del quale ha sempre amato farsi circondare. Un viaggio atemporale senza fine ed inizio, un viaggio nel quale la techno, infinito amore di quest’uomo, viene raccontata in altri contesti, al di fuori di un club. Un viaggio che Mills ha da sempre compiuto allontanandosi da tutti e che lo ha reso “l’alieno” dal cuore umano d’oggi. Un film che, vi assicuro, vi farà davvero riflettere.