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[tab title=”Italiano”]Adrian Sandoval, in arte Developer, è un dj americano nato e cresciuto a Los Angeles in voga dai primi anni ’90, fondatore dell’etichetta Modularz. Divenuto famoso per le sue performance con l’ausilio di 3 giradischi, ora è uno degli esponenti maggiori della techno americana. L’unica cosa che sembra interessarlo sono le sonorità gradite al momento e le sue produzioni, tutto il resto è noia e risulta anche scocciarlo parecchio. Ad una prima impressione potrebbe risultare antipatico, visto il suo pensiero, ma la realtà è che Developer è un artista attaccato e appassionato alla techno da più di venti anni. E la passione remunera sempre!
Los Angeles è sempre stata una delle capitali della pop music. Diciamo che negli USA il pop ha invaso la maggior parte della scena musicale, ma bisogna dire che la techno si è sviluppata abbastanza bene col passare del tempo. Ci sono vari artisti che sono riusciti ad esprimere sound e nuovi concept differenti e tu fai parte di questo roster: da chi sei stato influenzato nel tempo e quanto sei maturato? Com’è nato Developer?
Cominciamo con Los Angeles come capitale del pop. Sciocco dire che LA sia tale, visto che il pop è universale. Se gli volete dare un nome soprannominatela la “capitale mondiale dei Media”, che è un dato di fatto. Ho viaggiato per il mondo e ho sentito più influenza pop in Europa e in Sud America che in Nord America, la patria della maggior parte della musica moderna, di un sacco di vari tipi. Il fatto è che Los Angeles è veramente grande! E’ enorme! Se poteste immaginare e combinare la grandezza e la popolazione di Berlino, Parigi, Roma e Madrid ecco che capireste quant’è immane questa città. A causa della sua enormità ci sono persone di tutte le fatture, ma non credo davvero che dipenda da questo se qualcuno faccia qualcosa di creativo o meno. Non sono stato persuaso da nessuno, faccio musica perché mi piace. Credo che la gente ha un’idea sbagliata perché fa cose che non ha nulla a che vedere con l’essere persuaso.
Quali sono stati i primi pezzi che ti hanno coinvolto nel mondo della musica?
E’ difficile dirlo, sono dj da 22 anni e penso che molte cose e molti sound mi hanno coninvolto durante il tragitto. Sono cresciuto ascoltando hip hop, funk e new age tipo: The Egyptian Lover, Model 500, Whodini, EPMD, Prince e Depeche Mode. E’ ciò che avevamo in radio.
Ci sono alcuni processi di promozione e di ascolto che sono ciclici e altri che sono ancora in lavorazione (chiamiamoli così); purtroppo i tempi sono cambiati di pari passo agli interessi delle persone e non c’è più la stessa voglia di andare a ricercare la musica e scoprire i “nuovi orizzonti”. Le label, i promoter e i management del presente si sono dovuti adeguare. Come veniva proposto tutto prima e come si presenta oggi? Cosa noti di diverso nel pubblico odierno?
Non vedo davvero la differenza, tranne per il pubblico, che ha la possibilità di essere più informato tramite Internet, ecc, ma non tutti lo usano a modo e questo causa ogni giorno pigrizia o troppe opzioni.
Rimaniamo in tema. Qualche anno fa presenti Modularz: il tuo modo personale di esprimere e proporre la techno music al collettivo, un’ottimo manifesto: una grande etichetta. Vista la svogliatezza degli ascoltatori del ventunesimo secolo e anche tutto il download/share di musica ‘gratis’ (pirateria) sembra difficile mandare avanti un progetto del genere, una vera e continua lotta per non affondare. Come mandi avanti questa programmazione?
Ho avviato Modularz perchè volevo far uscire musica difficile da trovare. Sì, viene pubblicata un sacco di techno, ma che non voglio suonare. Non mi preoccupo tanto se la mia etichetta abbia successo, naturalmente è una sfida, ma l’unica ragione per cui lo faccio è spingere musica che voglio suonare in quel periodo. Che dire a proposito della pirateria: è il futuro, è inevitabile e quindi credo sia possibile sempre trovare persone che immettano musica in rete, qualche volta riesci anche ad agire in tempo.. Ma alla fine non è che non puoi fare chissà che, la pirateria fa parte della vita quotidiana ormai.
Mi spieghi che cos’è il Developer Archive? Un archivio solo per te?
Sì, è una piattaforma che ho creato per il materiale personale. Le tracce erano usate inizialmente per i miei dj sets e poi ho deciso di far uscire il tutto in vinile.
Il genere techno che noi tutti amiamo si presenta in evidente evoluzione fittizia direi, visto il comprensibile declino dell’altro fronte. Vedo che la scena underground sta incrementando, come però la fiancata commerciale. Da una parte si ritrovano i vecchi synth, le sonorità di cui godiamo, dall’altra tutto il noioso resto e la troppa confusione. Troppi prodotti vengono catalogati sotto la spunta “techno”. Si sta mescolando un po’ tutto, si sta perdendo la meta comune. Cos’è che aggiusteresti?
Non vorrei aggiustare niente e non mi preoccupo di ciò che le fanno le persone perché è troppo da nerd e troppo noioso pensarci. Ognuno ha le capacità di fare ciò che vuole e come vuole, sempre se la gente lo ascolterà o lo gradirà. Ad essere onesti penso che la massa sia troppo sensibilizzata e preoccupata per quello che fanno gli altri invece di perfezionare ciò che fanno loro creando così una mera ossessione. Continuo in quello in cui credo perché mi piace e sono fortunato a gestire la mia label e le mie produzioni: questa è la mia strada ed è quello che volevo fin dall’inizio.
Nel giro di questi ultimi 6-7 anni hai praticamente impresso la tua firma nel contesto underground proponendo le tue produzioni insieme ad altri personaggi di successo. Cosa ci dobbiamo aspettare in questo futuro? Magari un album?
Beh, non sono ancora sicuro di un album ma mi piace pensare a me stesso come ad una persona che produce colori non realmente disegnati, solo il tempo potrà dire se ne dovrò produrre uno. Mi piace rilasciare pezzi ai miei amici e ad artisti e mixare le uscite che raccontano una storia, delle emozioni da carpire durante l’ascolto.
Cosa cerchi dalla musica?
Non cerco nulla nella musica e neanche mi commuove. La gente mi chiede cosa voglio ascoltare e mi manda demo in continuazione e ho anche smesso di ascoltarle. Mi inviano roba che a me non piace per niente e mai suonerò. Difficilmente mi mandano progetti interessanti. Rilascio solo la musica che voglio suonare in un periodo! Non ho alcuna attenzione al di fuori di questo. Dovrebbero ascoltare i miei dj sets prima di presentare musica a vanvera, non penso mai se hanno un nome e/o chi suonerà le mie produzioni sia sempre di mio gusto.[/tab]
[tab title=”English”]Adrian Sandoval, aka Developer, is an American dj born and grew up in Los Angeles, he’s in vogue since the early 90s, founder of Modularz. He became famous for his performances with the aid of 3 turntables, now is one of the greatest exponents of American techno. The only thing that seems to interest him are the sounds he likes at the moment and its productions, everything else is boring and it also seems to irk him a lot. At a first impression he might be unsympathetic, due to his thought, but the reality is that Developer is very devoted and passionate to techno for more than twenty years. And the passion always remunerates!
Los Angeles has always been one of the capitals of pop music.Let’s say that in U.S. pop invaded the most of music scene, but we must say that techno has developed quite well over time. There are several artists who express new sound and concepts and you’re a part of this roster: by whom you’ve been persuaded and how much did you mature? How did Developer born?
Let’s start with Los Angeles being a pop Capital. I disagree it’s silly to say LA is a pop capital because pop is world wide. If you want to give Los Angeles a title call it the “Media Capital of the world” that is a fact. I have traveled around the world and I’ve heard much more pop influence in Europe and South America than in North America. North America is the birthplace of most of the modern music in the world so there is a lot going on. The thing is that Los Angeles is very big! It’s huge! If you can imagine the size and populations of Berlin, Paris, Rome and Madrid combined and that is how big Los Angeles is. Because of the size there are many people of all types here. But better said I don’t think it really has anything to do with why anyone does something creative or not. I haven’t been persuaded by anyone I just do music because I like it. I think people have the wrong idea about why they do things it has nothing to do with being persuaded.
What were the first pieces that involved you in the music world?
It’s hard to say I have been a dj for 22 years so I think many things and sound have kept me involved. I grew up listening to electro hip hop, funk and new wave like: The Egyptian Lover, Model 500, Whodini, EPMD, Prince and Depeche Mode it’s what we had on the radio.
There are some listening and promotion processes that are cyclical and others who are still in the works (let’s call it in this way); unfortunately times changed in parallel with interests of the people and there’s the same desire to go to seek music and discover the “new horizons”. Labels, promoters and managements of today must adapt. How was first and how is today? What do you see different in the audience today?
I don’t really see a difference except the audience have the ability to be more informed with internet, etc, but not all use this and this could be because of lazyness or too many options now days.
Let’s remain on topic. A few years ago you presents Modularz: your personal way to expressing and propose techno music to the collective, an excellent manifesto: a major label. Given the unwillingness of listeners of twenty-firs century and all the download/share of ‘free’ music (piracy) seems difficult to send out a project of this kind, a real constant struggle not to sink. How do you send forward this programming?
I started Modularz because I wanted to put out music that I felt was hard to find. Yes there is a lot of techno coming out but not many that I want to play. I didn’t worry so much if my label was going to be successful it’s a challenge of course but I never did it for those reasons it was always about pushing out music that I wanted to play period. About piracy well it’s the future so it’s inevitable I guess you can always find the people and beat the shit out of one or two in a life time but you can’t really do much other than that it’s kinda the way things are these days.
Can you explain me what’s the Developer Archive? An archive just for you?
Yes it’s a label that I created for my own personal material. The tracks were originally for my dj sets and I decided to slowly put the music out on vinyl.
The techno genre that we all love is in obvious dummy evolution I would say, having regard to the understandable decline of the other front. I see that the underground scene is increasing, however as the commercial side. On the one hand we find old synths, sonorities we enjoy, while on the other side there’s the other boring rest and too much confusion. Too many products are listed under the check “techno”. We are mixing a bit all, we are missing the common goal. What do you would adjust?
I wouldn’t adjust anything I don’t really care about what most people are doing it’s too nerdy and boring to waste time thinking about that. Everyone has the ability to do what they want how they want if your good people will listen or people will like it. I think people are too sensitive and really get worried about what other People are doing and instead they should be trying to perfect what they are doing themselves it’s a bad obsession to be honest. I do what I do because I like it I’m lucky I get to run my label and produce my way it’s the way I always wanted to do things from the beginning.
Within the last 6-7 years you’ve pratically stamped your signature in underground context proposing your productions along with other upcoming artists. What can we expect in this future? Maybe an album?
Well I’m not sure yet about an album I like to think about myself as a person that makes colors not really pictures so it would have to be on accident if I made an album I’m still thinking about it only the future will tell. I like putting out records with my friends and new artists and mixing up the releases it tells the kind of story I think more people should listen to.
What do you look for from music?
I don’t really look for anything in music it either moves me or doesn’t. People ask me what I want and send me demos all the time and I just stopped listening. People send me stuff that sounds like someone else that they like that I don’t like or ever play sign out even giving thought to a labels sound, very few take a chance on sending me something I want to play it’s tough. I only put out music that I want to play period! I pay no attention outside of that. People should listen to my djs sets before sending me music I don’t ever think about if they have a name and or who will play my releases it’s always about my taste.[/tab]
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