Luci ed ombre dopo la seconda apparizione dei Deep Dish nel leggendario programma radiofonico made in UK presentato da Pete Tong. Dopo essere stata scelta per diffondere in anteprima mondiale il singolo “Quincy“, primo estratto del loro ritorno ufficiale, i Deep Dish hanno nuovamente lasciato che fosse BBC Radio 1 ad ospitare il loro primissimo podcast dopo la reunion.
Il risultato, a nostro modo di vedere, è stato altalenante. Da una parte (la prima ora) un suono che sembrava molto Dubfire b2b Sharam (con le due diverse strade intraprese tra il 2008 oggi dai due ben differenziate fra di loro e molto riconoscibili nei suoni) e poco Deep Dish, dall’altra (la seconda) una virata su ritmi più progressive e vagamente riconducibili ai tempi che furono. Immaginiamo e contiamo sul fatto che il fine dietro questo ritorno non voglia essere quello di offrire un “Best Of” dei bei tempi andati ma che sia qualcosa volto a ciò che oggi accade nel mondo dell’elettronica. Purtroppo il risultato è quello di trovarsi alle prese con qualcosa di scarsamente originale e di facilmente assimilabile dalla massa, col rischio però di lasciare un po’ di amaro in bocca a chi si aspettava quel timbro a cui Ali e Sharam ci avevano da sempre abituati.
La speranza resta quella di capire se è stato solo un banco di prova (come per tanti altri ritorni, ad esempio Plastikman) per poi calibrare bene e apportare le dovute modifiche o se forse è il caso di iniziare a farsi qualche domanda sul senso di questo ritorno.