Presentarli come “due delle realtà artistiche più acclamati del pianeta oggi” può fare un po’ scena, ma non è tanto distante dalla verità: Jon Hopkins e Moderat sono stati forse gli ascolti preferiti di quel mondo allargato di ascoltatori che spesso etichettiamo come ‘hipsters’ e che rispondono a un pubblico anche abbastanza lontano dal club, spesso molto affiatato con Pitchfork e le sue proposte ma solitamente ben disposto ad affrontare il materiale elettronico anche orientato alla dance, inteso come visione alternativa sullo stato dell’arte attuale.
Per questo siamo abbastanza certi che la puntata di #slices di questa settimana, offerta come sempre in premiere italiana su Soundwall, sarà una delle più viste di sempre (anche perché è già stata condivisa e segnalata da mezzo mondo). Son tutti e quattro lì, seduti nel divano a parlare della loro musica e dell’impatto che hanno percepito sul pubblico, mentre si alternano le immagini dei loro live e dei loro video recenti. Tra tutti il soggetto principale sembra proprio Hopkins, comodo in mezzo agli altri tre mentre gli altri ne tessono le lodi e decantano l’energia genuina e la cura nella produzione. Il tema clou dell’intervista invece è il più hipster di tutti: “Questa musica non è veramente clubbing. Non lo è, vero? O lo è?”
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