Inquietudine e oscurità. Queste due parole ci avevano aiutato a definire meglio “Spit”, il primo album di Ron Morelli: un album che ci ha lasciati spiazzati e totalmente sbigottiti per il buio e la claustrofobia capace di generarsi all’ascolto di ogni traccia. Non era proprio quello che ci aspettavamo da uno dei dj più richiesti dell’anno ma a noi sta bene anche così. Adesso il nostro caro Ron torna dopo una manciata di mesi con “Periscope Blues”, il suo secondo album che uscirà il 14 Aprile per l’Hospital Productions. L’album è “per quelli seduti in un angolo senza un posto dove andare, o forse un riflesso di persone tristi in preda al panico in una vacanza tropicale andata storta”, così recita il comunicato stampa. Dimenticatevi tutto quello che avete ascoltato della L.I.E.S. Records. Qui le otto tracce che danno una forma all’album sono arrugginite e paranoiche, evocano un sesto senso perenne di alienazione su uno sfondo lynchano. Dai primi secondi di “Alone In The Beach” fino alla chiusura di “Slowly Losing Sight”, Ron Morelli naviga tranquillamente in un mare color pece pieno di anime sofferenti, un mare opaco e freddo che non lascia vie di scampo. Ron definisce l’album “una missione andata male”, e noi ci troviamo pienamente d’accordo con lui.
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01. Alone On The Beach (Beach Mix)
02. Periscope Blues (Version)
03. Shredder
04. Island Bore
05. Signal Jam
06. Lone Navigator
07. Director Of (A Capella) 0
8. Slowly Losing Sight
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