Il tormentone e la canzonetta, il ritmo di pancia e la sfida di chi punta alla hit, il passato da dj rispettati e l’abbandono di quell’underground di cui si parla tanto oggi, il mainstream che arriva e ti converte come se non potessi farci nulla e l’autocoscienza competente che ti fa capire che sì, non puoi proprio farci nulla. Tutti temi che convergono intorno ai chiacchieratissimi Duck Sauce, la creatura maledetta di A-Trak ed Armand Van Helden, che abbiamo affrontato qualche tempo fa anche in sede di intervista e che ora vengono al pettine con l’album “Quack”, da qualche giorno in free streaming su SoundCloud. Potete ascoltarlo per intero dalla pagina di Pitchfork. Fatelo con leggerezza, senza troppi patemi, da perfetto ascolto domenicale qual è. Noi vi diremo la nostra prossimamente, in una veste particolare che ancora non possiamo svelarvi. Una sola rassicurazione: se durante l’ascolto vi scappa il piedino che batte o la sculettata in scioltezza, non vergognatevene troppo. A casa vostra non vi vede nessuno.
Carlo Affatigato
Nato quando Alphaville e Bronski Beat popolavano le classifiche, cresciuto secondo naturale autodidattica lungo le fasi classic rock/alternative/metal, conquistato prima dai fermenti dance di inizio '00, persuaso poi dall'efficacia dei meccanismi pop e sbocciato infine dentro tutte le sfumature della musica elettronica. Giornalista, opinionista ed editorialista musicale dal 2010, futurista per indole e sempre sensibile al fascino della scoperta, ama pensarsi come cronista appassionato delle tendenze innovative di oggi.
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