Protagonista di #slices questa settimana è Douglas Greed, sul punto di pubblicare il secondo album “Driven” per BPitch Control dopo il bel “KRL” uscito nel 2011 per Freude Am Tanzen. Dieci minuti di personalità house che si apre a nuovi metodi di produzione, con l’ingresso di elementi percussivi e vocali grazie all’intervento di Michael Nagler e Fabian Kuss. Ma se vi conosciamo un poco, apprezzerete molto più la schiettezza con cui il ragazzo parla del suo modo di produrre musica: momento-applauso di tutta l’intervista, quando spiega la sua visione compositiva: “So di tanta gente che pensa un sacco a come verrà accolta la propria musica. Dovrei fare dance o dovrei fare quest’altro? Posso fare un pezzo vocale adesso? Ma il cantante ha lavorato con quest’altro, e così via. Sinceramente di tutto questo a me non frega un cazzo. Faccio semplicemente quello che ritengo giusto in quel momento. Non sarà un bene per la mia carriera, ma lo è sicuramente per star bene con me stesso“. Standing ovation.
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