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[tab title=”Italiano”]Tra le female djs una delle reginette rimane e sarà ancora per molto Klaudia Gawlas, perno della scena odierna underground e non: un misto tra il “sono famosa ma pesto come uno sconosciuto che vuole farsi strada”. La sua passione per la musica l’ha portata ai piani alti, ma lei vuole ancora tenere un basso profilo e apprezziamo molto la sua genuinità. Klaudia Gawlas è la prova vivente che la techno è donna ed è rude!
E pensare che tutto è iniziato tramite sperimentazioni con chitarra e tastiera e poi con FL Studio. Gli Stati Uniti, i corsi di Psicologia, Radio Broadcasting… Cosa sognavi da piccola e come sei diventata uno dei perni delle female techno djs di oggi?
Ho sempre sognato di diventare una musicista fin da quando ne ho ricordo, ma non ho mai avuto l’opportunità di imparare uno strumento, così, finita la scuola iniziai a girare per raves. In seguito lasciai la Germania e andai un anno negli USA. Ho incontrato tanti djs hip hop fuori di testa, i quali mi hanno mostrato come creare musica senza note e altri strumenti. Ora seguo solo la mia passione per la techno music e sono troppo felice di fare ciò che amo.
Esiste per te un disco che distingue il vecchio dal nuovo ma fa smuovere tutt’ora il dancefloor?
Il mio primo disco è stato “Sunglasses at Night” con un remix di Chris Liebing. Quando lo comprai non ero neanche una dj, lo acquistai come souvenir. Comunque sì, ancora funziona!
Circa undici anni fa Udo Niebergall e Eric Sneo fondarono Masters of Disaster (figlia della Beatdisaster Records), etichetta che ha dato spazio a tanti artisti importanti. Nel 2012 con Eric la rilanciate alla grande, ridandogli nuova vita con tante idee innovative. Raccontaci tutto.
Stavo per lanciare la mia etichetta e ne parlai con Eric. Un giorno mi richiamò per offrirmi collaborazione per Masters of Distaster, che già conoscevo da tempo, visto che suonavo parecchi pezzi rilasciati su di essa. Cosi ho pensato “Perché no?”. Apprezzavo veramente tanto Eric come artista, quindi non ho avuto alcun problema ad accettare.
Che rapporto hai stretto con Eric Sneo? Pensate di collaborare ancora per altri progetti? Potreste magari proporre un nuovo tipo di live: lui alla batteria e tu alla chitarra!
Tornando indietro, ci conoscemmo al U60311 a Francoforte, al tempo era “il” club in Germania e decidemmo di lavorare insieme in studio su alcuni pezzi. Producemmo “Playground” e fu immediatamente un grande successo; ci mettemmo sotto per creare altri beats. Capimmo da subito che eravamo un’accoppiata forte e che insieme eravamo molto ispirati. Abbiamo appena terminato altri due prodotti che usciranno prossimamente sulla nostra label. Ci sono un sacco di opzioni per creare nuovi sound in futuro, ma penso senza l’ausilio della chitarra.
Nel 2013 FAZE Mag ti ha votata come Best DJ e la tua traccia “Papillon” come Best Track. E’ evidente che è stato un grande anno all’insegna dell’evoluzione e del successo; devi aver lavorato sodo per raggiungere tali traguardi.
Be’, guardando indietro è vero. Fu un vero carico di lavoro ma la cosa buffa è che continuo perché adoro farlo e in realtà non è mai stato faticoso per me. Sono così felice di essere dove sono, vedere come vengo sostenuta dai miei fan e dai followers di tutto mondo mi rende felice; è una gioia vedere che la techno è tornata in pista e sta ancora crescendo. “Papillon” è stato come vincere alla lotteria, un momento molto fortunato per me. Credo che produrre un pezzo del genere, che faceva saltare chiunque in ogni posto d’Europa, succede una sola volta nella vita…
Inoltre nello stesso anno hai anche rilasciato “Zeitgeist”, il tuo primo album. Perché si decide di produrre un album? Come si decidono i concepts e da dove nasce l’idea?
Mi è stato chiesto tante volte e ti rispondo che in quel momento sentivo che era il momento di produrre un intero album. Ho rilasciato parecchia roba, ma è un po’ diverso far uscire 12 tracce, cui ognuna di essa ha un significato personale per me. Molte persone erano in attesa per il mio primo album. Quindi dovevo farlo. Prima di tutto si va a ricercare il concetto e le emozioni giusti da esprimere nell’album. Non volevo fare la solita cosa con un enorme intro e outro, così decisi di creare una situazione potente dall’inizio fino alla fine: ed è così che l’ho organizzato. Alla fine mi ritrovai con tutte queste tracce che andavano bene sia in pista che per gli ascoltatori. Rappresenta sicuramente il “Zeitgeist” per me…
Ovunque tu vada troverai sempre usi, abitudini, stili e gusti diversi; insomma: Paese che vai, usanze che trovi. Prendi come esempio il tuo mixato “Palazzo Volume Eight”. In base a cosa gestisci i tuoi set, in base all’evento, alla location oppure in base ai clubbers? Come ti comporti davanti a un pubblico che non hai mai conosciuto? Pensi sia più importante la selezione o il carisma in consolle?
Penso che l’aspetto più importante sia ascoltare la folla e la musica e naturalmente la selezione dei brani. Ogni party ha sempre qualcosa di diverso e ci sono differenze in ogni Paese, ma la musica parla una lingua sola. Come dj devo interagire con la massa e continuo sempre ad esprimermi attraverso la techno.
Prima di andare, lasciaci con qualche news che nessuno sa.
Sto pensando ad un secondo album. Ma per favore, non dirlo a nessuno![/tab]
[tab title=”English”]Among the female djs one of the queens remains Klaudia Gawlas, pivot of underground and not scene of today: a mix between “I’m famous but I hammer like a unknown who wants to fight his way”. His passion for music led her to the upper floors, but she still wants to keep a low profile and we really appreciate the genuineness. Klaudia Gawlas is the living proof that techno is woman and it’s rude!
And to think that it all began by experimenting with guitar and keyboard and then with FL Studio. The United States, the courses of Psychology, Radio Broadcasting… What did you dream as a child and how did you become one of the linchpins of female techno djs of today?
I have always wanted to be a musician since I remember. But I didn’t have the opportunity to learn an instrument. So I finished school and went out to raves. Later I left Germany for one year in the USA. I met some crazy hip hop djs and they showed me how to create music without notes and other instruments. Now I just follow my passion for techno music and I am super happy to do what I love most.
Does exist for you a record that stands out to you the old from the new, but does it still shake the dancefloor?
Actually my very first record was “Sunglasses at night” with a Chris Liebing remix. When I bought this record I wasn’t even a dj myself. I just bought it for as a souvenir. But yes, this one still works.
Approximately eleven years ago Udo Niebergall and Eric Sneo founded Masters of Disaster (daughter of Beatdisaster Records), label that gave the opportunity to many major artists. In 2012, with Eric, you re-launched it in a big way, giving it back new life with many innovative ideas. Tell us about it.
I was about to start my own label and I talked to Eric about that. One day he called me back to offer me the collaboration with Masters of Disaster. Well, I knew that label from my beginnings. I also played a lot releases of this label. So I thought why not? I really appreciate Eric as a musician a lot, so there was no doubt to do that.
What kind of relationship did you close with Eric Sneo? Do you think to collaborate again for other projects? You may propose a new kind of live: he with the drums and you with the guitar!
Back in the days we met in U60311 in Frankfurt. This was the club to be in Germany. We decided to work together on some tracks in the studio. After our track “Playground” was immediately a big success, we kept working on some beats. But we also realized how good we match very well and how inspiring it is to work together. We just did two more tracks which will be out soon on our label. There are quite a lot of options to create sound in the future but I guess it will be without the guitar.
In 2013 FAZE Mag has voted you as Best DJ and your track “Papillon” as Best Track. It’s evident that it was a great year in the name of evolution and success; you must have worked hard to achieve these goals.
Well, when I look back, yes, that’s right. It was a load of work. But the funny thing is that I do what I love, so it didn’t feel very exhausting to me. I am just happy to be where I am. To see how I get supported by my fans and followers around the world and that really makes me happy. Also to see that Techno is back on the floors and is still growing. Papillon was like winning a lottery, a very lucky moment for me. I guess producing such a track, which blew almost every floor in Europe away, happens only once in a lifetime…
Also in the same year you also released “Zeitgeist”, your first album. Why did you decide to make an album? How did you decide concepts and how did born the idea?
I was asked so many times and had the feeling it`s time to make a whole album. I did some releases, but it`s kind of different to put together 12 tracks which every single track has a personnel meaning to me. Many people were waiting for my 1st album. So there was no chance not to do one. First of all you try to find your attitude and feelings to express them on the album. But I didn’t want to make a normal one with a huge intro or outro. I decided to do one, which is full of power from the beginning till the end. So that is how I organized my album. Later I had a bunch of tracks and I said they are the mirror of what works very well on the floor and for just listeners. So it definitely represented the “Zeitgeist” for me…
Wherever you go you will always find different uses, habits, styles and tastes; in short: different folks, different strokes. Take as example your mixed “Palace Volume Eight”. Based on what do you manage your sets, depending on the event, the location or based on the clubbers? How do you act in front of an audience that you don’t know? Do you think that on the console is more important the selection or the charisma?
I think the most important aspect is to feel the music and the crowd and, of course, the selection of the tracks. Every party is a bit different and there are also small differences between some countries. But music speaks one language. As a dj I have to interact with the crowd. But I always keep going on with techno.
Before you go, leave us with some news that nobody knows.
I am thinking about a 2nd album. But please don´t tell anybody.[/tab]
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