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[tab title=”Italiano”]Orlando Voorn è uno di quei produttori con cui bisogna misurarsi per capire ciò che siamo oggi, un artista che sin dai primi anni novanta ha lasciato il segno grazie a produzioni e collaborazioni con nomi a cui tutti dobbiamo qualcosa, perché se si parla di questa o quella techno loro sono sempre lì anzi sono loro che l’hanno scritta. In questa intervista emerge il percorso umano e musicale di uno di quei padri fondatori il cui riferimento non sono le chart, è la storia.
Prima di tutto vorrei parlare un po’ di te, chiedendoti cosa significa per te musica elettronica?
Allora la musica elettronica per me è innanzitutto poter creare ciò che vuoi e poi la musica in generale è fondamentalmente una porzione della mia vita a cui ho dedicato e dedico tantissimo tempo.
Hai iniziato suonando la batteria verso i nove anni e successivamente è arrivato il primo sequencer, quanto pensi sia stato importante il tuo contatto con uno strumento “reale” e quanto ha contato tutto questo per il tuo approccio con la musica?
Molto importante, specialmente per il fatto che ho iniziato con una vera tastiera riuscendo a comprendere come si potessero combinare le note grazie agli accordi e come poter cambiare gli stessi creando sempre cose nuove.
Hai lavorato con i pionieri della scena techno, artisti come Derrick May, Kevin Saunderson, Juan Atkins, parlaci un po’ del rapporto con loro.
Sono stato il primo ad incontrare tutti loro verso i primi anni novanta, ci conosciamo veramente da tanto tempo ormai. È stato un bel percorso e loro mi trattarono allo stesso modo di un fratello, mi sono sentito il benvenuto ed è stata una bellissima esperienza lavorare con loro.
La musica elettronica è sempre di più in connessione globale, noti qualche differenza tra la scena americana e quella europea?
La scena della musica elettronica non è stata una vera e propria scena fino a quando non abbiamo avuto un così ampio numero di dj e producer come oggi. Quello che vedo qui negli Stati Uniti è che la scena EDM è molto vasta e loro copiano ogni sound per suonare come gli europei con le loro hit da top ten.
Vieni da Amsterdam e sin dagli anni ’90 ti abbiamo visto come produttore e dj, c’è secondo la tua opinione una differenza rispetto ad essere un dj ora?
Prima di tutto io nasco come produttore e successivamente mi sono avvicinato al djing. Provengo da un periodo, un’era nella quale ognuno poteva suonare di tutto e in ogni stile, da un decennio ormai tutto questo è stato suddiviso in categorie. Le persone amano inserirsi in una categoria e spesso non hanno il coraggio di essere aperti a nulla che sia nuovo. La differenza è stata realizzata dalla tecnologia che ha reso più semplice e alla portata di tutti essere dj. È diverso realizzare un mix con il tasto sync e non avere “paura” di sbagliare il mix.
Sappiamo che hai dato e continui a dare la possibilità a nuovi talenti di emergere, ti va di dirci il nome di qualche nuovo talento secondo la tua opinione? Quali sono secondo la tua opinione le qualità fondamentali che un dj deve possedere per poter emergere?
Costanza e talento sono fondamentali, un buon esempio può essere rappresentato da Raffaele Attanasio, parlai con lui prima di ogni altro e delle diverse release che lo hanno reso protagonista. Un ragazzo con tanto talento e un grande background nel suonare il piano è da li che ho capito la sua potenzialità prima che divenisse un big. Adesso lui gira ovunque e sta collaborando con Jeff Mills. Ho artisti come Simone Gatto, MHP, Scott Scheferman, e molti altri che devono ancora arrivare.
Ti ho visto lavorare con molti alias, immagino questo sia per poterti esprimere in più “direzioni”, parlami un po’ di questo tuo aspetto artistico.
Questo è un aspetto che appartiene un po’ al passato più che ad ora in cui utilizzo solo il mio nome personale. Ciò rendeva possibile rilasciare tanta musica senza riempire il tuo nome eccessivamente e riuscendo a definire precisamente uno stile per ogni alias utilizzato.
Cosa ci dici invece sulle tue label Divine e Night Vision?
Al momento sono più concentrato sul trovare talenti e offrire loro la possibilità di lavorare con me. Ho “preso” con me un po’ di ragazzi nelle mie label e provengono da tanti posti diversi, Giappone, China, Germania, USA, Amsterdam, Francia, Brasile e molti altri. La techno è qualcosa di universale adesso e non guardo più ad un solo posto. Penso che la strada per molti altri artisti per meritarsi di essere ascoltati e avere un disco tra le mani che includa il mio ed altri remix sarà “New Heroes” che è un altro concetto che sto portando avanti con CLONE, una piattaforma dove il vinile gioca un ruolo molto importante. Ma anche Nighttripper Records, Soul Survivor & OV Records.
In merito al tuo futuro, cosa c’è pronto nel cassetto?
Un sacco di remix, chiaramente non posso dimenticare il mio album per Out-Er Black Diamond e un album per Rush Hour in programma a breve.
Alla fine chiedo sempre dei dischi, puoi dirci un disco, semplicemente uno, che ha segnato il tuo percorso più di ogni altro?
Se mi chiedi un mio disco sicuramente devo dirti “Fix Flash”.[/tab]
[tab title=”English”]Orlando Voorn is one of those producers who be necessary evaluate to understand the techno scene today, an artist since 90’s with productions and collaborations with a lot of big artists.In this interview come to light human and music path of one of those founder which landmark isn’t chart but the history.
I’d like to start asking you, what does electronic music means for you?
It means the freedom to create what you wanna do and it is basically a big portion of my life i dedicate on.
You started playing drummers at age of 9 years old,later you bought your first sequencer to produce your productions, how much do you think it was important your contact with “real” instruments for your approach in electronic music?
Very important especially the fact that i started working with a real keyboard player and figuring out how the notes combined make chords and how u can change them.
You work with the pioneers of techno scene, artists like Derrick May, Kevin Saunderson, Juan Atkins, tell us about your “contact” with them.
I was the first to enter and met all of them in early 90’s so we know each other for a long time. It was a pretty natural process and they took me in like i was one of their brothers… I felt very welcomed and was a great experience to have worked with them.
Electronic music is always more in a “global connection”, do you see any difference between Europe and U.S. scene now?
The scene is not really a scene like it was due to the large numbers of people “producing” djing now. What I do noticed here in the states that EDM is huge and they copy every lil corny sound in the book to sound like the europeans with their cheese ball sound.
You come from Amsterdam and since 90’s you are a Dj and Producer, is there in your opinion a difference to be a dj now?
I am producer first and dj second. I come from an era where you could play anything and any style… since a decade this has changed into categories . people like to put themselves in a box and not being open to anything new or daring. The difference is it has been made easier for people to DJ due to Technology. It is a lil different to mix and match 2 records in sync then it is to use a sync button and don’t have to worry bout keeping a record straight.
I know that you give new talent a chance to shine, can you tell us a few name’s of new talent in your opinion? What are in your opinion the basics for a dj that want come to light?
Dedication and skill are important… good example is Raffaele Attanasio I was talking with him before anyone else and released his music. Very skillful guy with Father as musician background knowing how to play the piano I could here his potential in becoming big. Now he tours all over and even did a collaboration gig with Jeff Mills. further i have artists Simone Gatto, MHP, Scott Scheferman, and much more to come.
You work with a lot of alias, i can image that it is for express yourself in more side, can you tell us about this artistic aspect.
I used to do that a lot now i only use the known ones and my own name. It was really to be able to put a lot of music out without overflowing your name and to pinpoint a style to the particular Alias.
What about your labels Divine and Night Vision?
At the moment I am more concentrating on finding talent and giving them an opportunity to work with me. I signed a lot of new guys to my labels and they come from everywhere, Japan, China, Germany, USA, Amsterdam, France, Brazil and so fort. Techno is a worldwide thing now i don’t look in just one place. I think way to many other artists that deserved to be heard and wanna hold a record in their hand including remixes by me and others will create “New Heroes” which is another imprint i will be running with CLONE Another platform where vinyl plays a big role. Also run Nighttripper Records, Soul Survivor & OV Records.
What you got in store for your future?
Lot of remixes – I enjoy doing them and of course my album for Out-Er Black Diamond and an album for Rush Hour in the pipeline.
In the end I always ask records, can you tell us one record, just one, that marked your soul more than all the others.
If you ask me of my own produced collection i would have to say “Fix Flash” but a record in general that touched me.[/tab]
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