La scena italiana è sempre varia e vivace. Ce n’è per tutti i gusti, e anche solo a guardare le uscite recenti potremmo coprirvi l’intero spettro di suggerimenti d’ascolto: house (quella dritta come nel nuovo EP di Barbur “Without You”, qui il video dedicato ad una città che conoscete bene), techno (oscura ai limiti del dubstep come nel debutto degli Imago finito pure su XLR8R, il “Nocturne” EP è su SoundCloud), electronica (guardatevi l’ultimo, bellissimo video dei Redrum Alone, “Il Riparatore Di Synth“), rap (non quello blasonato ma quello genuino di Millelemmi, nuovo disco “Cortellaha” uscito a maggio su Fresh Yo! e due video già usciti, “Tienti” e “Megatricks“), sperimentale (HDADD è fuori col nuovo album “(((GRACE)))” e stavolta fa un gran bel surf sulle tante superfici della musica, qui il video di “Saudubby”), emozionale (accattivante l’ultimo lavoro dei 12 Inch Plastic Toys, sentitevi “45“). Col #crumbs di oggi però vogliamo focalizzare la vostra attenzione sulla molte di uscite di area trap&bass che son venute fuori nelle ultime settimane, per un semplice motivo: tirano all’estero che è una bellezza. Siamo diventati esportatori massicci di nuovi beats e tra USA e UK hanno tutti i fari puntati addosso a noi, a ogni nostra minima mossa. Questi i casi che negli ultimi tempi hanno avuto risonanza fuori confine, con annesso un messaggio per i nostri beatmakers: state giocando un ruolo non secondario nello scacchiere internazionale circa la crescita di questi suoni. Lì fuori lo sanno già, siatene consapevoli anche voi. E noi tutti.
[title subtitle=”Aquadrop, Big Fish, Retrohandz: gli italiani alla Rimbu”][/title]
L’ultima volta che vi parlammo di loro fu qualche mese fa sempre su #crumbs, per la compilation “Doner Bombers”. E ve lo dissimo, i ragazzi alla Doner si stan dando da fare per dar vita a un sound tutto proprio, impossibile da trovare altrove. Pian piano l’obiettivo sembra essere stato identificato: produrre hit per la “big room”, anthem da grandi folle, facilmente spendibili negli eventi globali. Cavalcare l’onda si può, perché no, soprattutto se possiedi i numeri per farlo in modo diverso dal solito. Se n’è accorto Wiwek, che ha iniziato a fare incetta di nomi Doner per la sua Rimbu. A fine maggio esce “Gyal Like Me” (sotto) dalle mani di Aquadrop e Big Fish e vi sfidiamo a dargli una definizione: progressive trance prima, rappato trap minimale dopo e un autotune killer che vallo a levare dalle consolle dei festival di questa estate. Tempo pochi giorni era già su trapmusic.net, che te lo dico a fare. Ora a fine giugno tocca ai Retrohandz, l’EP “Eurasia” è pronto, “EDM” è già una definizione sorpassata e il tag #JungleTerror inizia ad acquisire un senso ben preciso. Se tutto va bene qui scoppia un finimondo. Chi è che diceva “questa moda imploderà su sé stessa“?
[title subtitle=”Anubi ci riprova. Senza un briciolo di delicatezza.”][/title]
Anubi era già finito su Do Androids Dance a inizio di quest’anno, col “The Holy Dog” EP. Lui rappresenta l’ultima follia meta-sintetica prodotta dalla Lucky Beard, zero informazioni sul suo conto ma suoni spaventosi che possono parlare da soli. Ora tocca al nuovo singolo “Dog Bless Ya”: una corsa malata su un treno sferragliante dentro il lato più urticante dei suoni moderni, quasi una riflessione ontologica sugli eccessi elettronici di oggi. Lo streaming di “Rom” è qui sotto, ma il modo migliore per godersi il pezzo è entrare nel videogioco sul suo sito ufficiale e passare lo stage nel tempo richiesto. Se ce la fate, avrete la traccia in free download. Occhio però, mentre ci provate la vostra attenzione sarà disturbata proprio dal pezzo in questione. E se non l’avete capito, il pezzo è disturbante parecchio. Abbiam trovato il Mr. Oizo nostrano.
https://soundcloud.com/luckybeardrec/sets/anubi-dog-bless-ya-lb026-1
[title subtitle=”Stranezze solo italiane: il caso Mudimbi”][/title]
Vi ricordate di Mudimbi? Ve ne parlammo per la prima puntata di #crumbs, quando uscì “Supercalifrigida” con The Clerk e il suo nome era rimbalzato su Run The Trap, Mad Decent e pure Radio Deejay. Beh, il buontempone ce l’ha fatta di nuovo: è uscito il suo primo EP ufficiale, “M“, il singolo è “Balb & Tando” e anche stavolta Run The Trap ha ceduto. Sarà che qui in Italia facciamo cose proprio strane, niente di vicino a quel che si sente in USA. Il disco lo trovate tutto su Soundcloud, dentro c’è anche una botta di medio oriente incomprensibile fatta con Digi G’Alessio, “Missili”, e la cattivissima “Vade Retro” insieme a Ckrono & Slesh, che per inciso sta pure nella “Italians Meet Trap Vol. 3” uscito da poco. Ma nessun cerchio può chiudersi se prima non ascoltate e capite da soli. E se vi sentite spiazzati, il disco ha funzionato ancora.
[title subtitle=”Le certezze made in Florence: Ckrono & Slesh”][/title]
A proposito di Ckrono & Slesh. Il loro ultimo edit su “No Stripes” di UZ è stato uno streaming esclusivo di Do Androids Dance. E non sarebbe potuto essere diversamente, aggiungiamo noi. È quello il magazine più attento alle ultime tendenze bass globali, e sono i due produttori fiorentini quelli che si stanno facendo più apprezzare nella scena tropical bass internazionale. Questo è il loro tipico slang, battuta moombathon e additivi synth a un pezzo che già da solo teneva in mano il pubblico trap. C’era solo un modo di cambiargli il tono, e a metterlo in pratica ci abbiam pensato noi italiani. Poi non dite che arriviamo sempre ultimi alle cose.