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[tab title=”Italiano”]Il duo londinese Molo è sicuramente il nuovo nome su cui puntare in questo 2014, e stando alla stampa specializzata locale, se ne stanno accorgendo un po’ tutti. Grazie a decine e decine di live in città e in giro per il Regno Unito e grazie al nuovo EP di fresca pubblicazione, “The Ghosts Are Dancing“, il duo sta acquistando sempre più fama. I nomi da tirare in ballo, sono Four Tet, Nosaj Thing, Tourist e la nuova scena Young Turks con però un personale tocco che arricchisce la produzione di un caldo e sinuoso gusto, vuoi perché una metà arriva dall’hip hop e l’altra metà dalla classica o vuoi perché Londra permette nuovi e bizzarri mix.
Per chi non vi conoscesse e per chi non sapesse del vostro bootleg di ‘Happy’ per Pharrell, vi prego di introdurvi brevemente.
SLY: Sono Sly e amo i dettagli. Molo è dove li ho messi.
Marc: Molo è nato dall’unione di due personalità artistiche, la mia e quella di Sly. Entrambi, prima di conoscerci, producevamo separatamente: io suonavo col moniker ‘Photomatic’ mentre Sly si faceva chiamare ‘Super Class’. Dovendo essere sinceri, all’inizio pensavamo che Molo non avrebbe mai funzionato, ma poi Catarina Moreno – la nostra cantante – ha insistito così tanto perché ci mettessimo a produrre insieme che alla fine ci ha convinti. Il primo risultato di questa unione è stata la traccia “Hello Goodbye”, brano che ha ricevuto grandi consensi. Ah, si, e poi c’è quel bootleg di “Happy” che in effetti ha spaccato per le radio locali…
Ok, ma Molo che significa? In Italiano significa banchina, pontile. Ce lo dite?
SLY: No, lol. Non lo diremo mai!
Marc: E’ un segreto che teniamo ben stretto… ho però scoperto da poco che è una parolaccia in finlandese…
Che ci dite del vostro nuovo EP “The Ghosts Are Dancing”? Chi sono questi fantasmi danzanti?
Marc: “The Ghosts Are Dancing” contiene due tracce diverse: “Glisten” è un brano dai ritmi glitch, mentre la title track ruota attorno al chiaroscuro della splendida voce di Catarina. Ah, per quanto riguarda i fantasmi, be’ devi chiedere a Catarina… ti posso però assicurare che questi fantasmi son buoni.
Four Tet, Mum, Tourist e Nosaj Thing sono i nomi che balzano alla mente durante l’ascolto della vostra musica. Concordate?
Marc: E’ probabilmente più facile giudicare la musica di un artista da fuori piuttosto che da dentro. Non ho personalmente uno specifico nome in testa quando compongo, ma grazie per averli tirati fuori. In effetti sono un fan di questi nomi e una specie di influenza della loro musica potrebbe venire a galla durante la stesura della nostra musica.
SLY: Son felice che la nostra musica ti richiami alla mente questi nomi. Ascolto parecchia musica e sono sempre attento al suono e alle produzioni di questi artisti, siano produzioni nuove o più vecchie che non conoscevo affatto.
Come duo, siete uno portoghese e uno americano. Questo mix genera un suono personale, ma cosa c’è di Portoghese e cosa di Americano nella vostra musica?
SLY: Adoro le percussioni, i ritmi e le percussioni ritmiche. Direi che questa passione arriva dalla mia cultura a base di soul music, funk e soprattutto hip hop. Nella musica che facciamo esce fuori questa passione per i beat, anche ad un livello più profondo, come se fosse la base della musica che componiamo.
Marc: Non so esattamente. Diversamente da Sly, sono più interessato alle armonie e alle melodie, probabilmente perché ho studiato pianoforte e musica teoria da giovane. Sebbene diversi, mi piace il fatto che riusciamo a completarci, questo è il punto di forza di Molo.
Quanto Londra vi influenza? C’è un movimento in questa città che trascina mode e stili, ed è così forte da determinare parecchie scelte stilistiche. Che ne pensate?
Marc: penso che ogni singola esperienza sia un’influenza per un artista. La scena musicale locale è così vibrante, viva e diversa, da ispirare nuove generazioni di artisti a cercare sempre nuovi sonorità e musiche.
SLY: C’è sicuramente un vibe diverso e complesso qui a Londra. Tutti si sentono più aperti e curiosi verso nuovi stile e nuove musiche; questo aiuta a sentirsi liberi di sperimentare senza sentire la pressione delle conseguenze. Una cosa per nulla da sottovalutare.[/tab]
[tab title=”English”]London based duo Molo is the local next big thing who’s growing up more and more in terms of popularity. Thanks to the several live set and performances around the city and the country, and thanks to a brand new EP “The Ghosts Are Dancing“, Molo is getting attentions from the media and from the local press. Molo play a scattered chill wave with some important references like Four Tet and Nosaj Thing, but with a personal taste, made up by the union of two different souls and backgrounds, one Portuguese and one from US.
You just got a lot of fame in UK because of your brand new record and because of your bootleg of Happy by Pharrell. Can you tell us briefly about yourself?
SLY: I am Sly and I love details. Molo is where I put them.
Marc: Molo started with me and Sly deciding to try a track together, by the time we were both doing our own thing, I was making electronic as “Photomatic” and he was into organic beats as “Super Class”. We actually thought at first that it wasn’t really working out, but Catarina Moreno who was featuring on that track insisted we should give it one more try. The end result was the track Hello Goodbye which led to Molo becoming a duo.
OK, but What Molo means? Can you tell us?
SLY: No, lol.
Marc: It’s a well kept secret. But I’ve recently heard that it’s not a nice word in finish.
What about the new record: how would you describe it? Who are these dancing ghosts?
Marc: “The Ghosts Are Dancing” EP features 2 very different tracks. “Glisten” is more of a glitchy beats track whereas “The Ghosts Are Dancing” is all about time and space to let the vocals lead the way. The dancing ghosts…you will have to ask Catarina who sings on the track.
SLY: I’m not quite sure but they are all friendly, I assure you.
Four Tet, Mum, Nosaj Thing are few names close to you, do you agree? if yes, why?
Marc: It’s probably easier for an outsider to judge that. I don’t usually have a specific reference nor influence when I write but I am flattered to be compared to such amazing artists I’m a fan of and the sum of all you listen to might subconsciously rub off on your music, definitely.
SLY: I’m just happy that our music evokes those guys. I listen to a lot of music and am constantly searching for new sounds and these guys always come up. Whether its new or something they made years ago that is new to me. Cheers for that.
You’re are half Portuguese and half American, what is Portuguese in your music and what is American?
SLY: I’m very into percussion, beats, and just rhythmic sounds in general. I guess those qualities come from my love of soul, funk, and hip hop to name a few. Though in some things we do those qualities come through in much subtler and intricate ways.
Marc: I feel fortunate that any music program has a quantize option, since rhythm was never my forte. Unlike Sly, I am more into melodies and harmonies, probably because I studied classical piano and musical theory when I was young. The beauty of it is that we complement each other.
Is London influencing you and your art? I think we can’t help but be influenced by our city.
Marc: I think every life experience is an influence. The music scene in London is so vibrant and diverse that it inspires you to keep trying new things.
SLY: There’s definitely a different vibe I feel living here. Everyone feels a bit more open to various styles of music and it helps me to feel free to make what I think sounds good without fear of how it will be received.[/tab]
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