La prima “intervista doppia” dentro Giant Steps la facciamo a Ckrono & Slesh: duo fiorentino tra i più eclettici che abbiamo nel nostro paese, produttori stimati dalla nostra comunità di beatmakers e capaci sempre più spesso di farsi apprezzare fuori confine, visto le comparsate sempre più frequenti tra blog esteri come Mad Decent e Do Androids Dance. Questo soprattutto perché i due ragazzi si stanno facendo un nome dentro la variegatissima scena tropical bass di cui vi parlammo tempo fa, un universo inafferrabile che produce materiale eccitante e conta una cerchia di produttori non larghissima, secondo spirito genuinamente underground. Quelli bravi si contano sulla punta delle dita e son sparsi in vari angoli del pianeta. Ckrono & Slesh forse non sono ancora nell’olimpo del genere ma si fan notare sempre di più, sia tra i produttori che tra le riviste. Uno di quei classici esempi di produzione pressocché indefinibile ed allargata, che alimentano la mente e ti possono mandare in palla su dj-set. Da inserire alla voce “sfrontatezza moderna“.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che vi hanno cambiato la vita? La primissima. Quella che vi ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Ck: Queen – “Bohemian Rhapsody”
Sl: Pink Floyd – “Shine On You Crazy Diamonds”
Passo numero due: quando avete capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della vostra vita?
Ck: Intorno ai 20 anni. Ho capito che la passione che avevo per la musica doveva essere sfogata in modo appropriato. Ero un grandissimo ascoltatore/collezionatore di dischi metal, indie, postrock e mi stavo avvicinando pian piano all’elettronica. A quel punto ho scoperto il clubbing, la drum’n’bass e soprattutto l’ExMud, il vero club di musica elettronica underground che ha fatto la storia della scena fiorentina.
Sl: Intorno ai 10 anni, quando mio padre lavorando in discoteca mi faceva entrare nonostante l’età e non avevo il permesso di allontanarmi dalla consolle. Da lì è stata come una droga.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel vostro rapporto con la musica?
Ck: I maggiori momenti di crisi lo sono stati quando non trovavo i dischi che mi appassionavano, quelli che ti cambiano le giornate, e che non puoi fare a meno di premere play ovunque vai.
Sl: Quando ho deciso di farla diventare un lavoro e tutti quanti mi dicevano di trovarne uno serio.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella vostra carriera?
Ck: Sicuramente il passo più grande è stato quello di aver incontrato Slesh. Quello successivo è stato dire “Ok, se non lo facciamo noi due, chi lo fa?”
Sl: Il mio primo Vestax (mixer), l’aver incontrato Dyami degli Appaloosa e Ckrono.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le vostre altre passioni? Come le sviluppate? Quanto tempo riuscite a dedicare loro?
Ck: Giocavo a basket fino ai 21 anni, quindi correre e andare al campino a fare un match è una delle mie valvole di sfogo. Ultimamente anche il silenzio è una bellissima fonte di ispirazione.
Sl: Cucino (dai fornelli alla brace), mi piace curare il mio piccolo orto. Quando posso viaggio per l’italia alla ricerca di posti assurdi.
Passi perduti: quali sono finora i vostri più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Ck: Forse quello di non aver mai studiato pianoforte da piccolo.
Sl: Quello di non aver studiato musica e di aver perso tempo da 20 ai 25 anni a fare il punkabbestia per l’Europa.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo voi i cinque album (o brani) che consigliereste e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui volete bene o che stimate?
Ck:
Sigur Rós – “Ágætis byrjun”
Tool – “Lateralus”
Radiohead – “Kid A”
Isolée – “We Are Monsters”
Siriusmo – “Mosaik”
Sl:
Colle Der Fomento – “Odio Pieno”
Erykah Badu – “Baduizm”
Alan Parson Project – “I Robot”
Das Efx – “Dead Serious”
Athos & Riccardo Ferri – “Mescolone”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consigliereste?
Ck – Film: “3-Iron” di Kim Ki Duk. Libro: “Il Profumo” di Patrick Süskind.
Sl – Film: “La Ricerca Della Felicità” di Gabriele Muccino. Libro: L’autobiografia di Malcom X
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora andate più orgogliosi?
Ck: Quando il tuo nome compare nelle playlist o nei mix di djs lontani piu di 10mila chilometri.
Sl: L’essere riuscito a passare dal dj a produrre musica mia.
Passi virtuali: come state vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Ck: Con un iPhone in tasca! Senza internet non avrei ascoltato tutta la musica che ho sentito! Ormai siamo in un’era virtuale. L’importante è saper staccare ogni tanto.
Sl: La più grande forza dell’uomo è l’adattamento, quindi…
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui sentite più affinità, e con cui vorreste sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Digi G’alessio, Milangeles, The Clerk, Arge Numa Crew, Dyami degli Appaloosa, Nobel, Leslie Lello.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che vi è capitato di vivere?
Sesto compleanno di Trash-Dance a Bassano Del Grappa: prima di noi c’era l’orchestra del liscio e i nonnini che ballavano, e noi nel riscaldamento abbiamo ballato un paio di mazurke con loro e poi abbiamo dato una mano a smontare. Epica!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più vi danno fastidio nella scena musicale italiana?
Che quasi tutti coloro che raggiungono una discreta fama, smettono di sperimentare. Se sei rapper oggi vai oltre l’artista metafisico; promoter non vuol dire musicista; la bassezza culturale musicale italiana: la gente non studia, non ascolta e non ha cultura.
Passi che stai per compiere: quali sono i vostri prossimi progetti?
Abbiamo un live in preparazione, poi un side project su sonorità più… (surprise), release su Voodoo Rebel (etichetta co-gestita con Arge e Leonard Numa Crew) e svariati remix.
Passi sinestetici: salutateci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se vostra o di altri.