Presente One Circle e i ragazzi della Gang Of Ducks? Li abbiamo conosciuti poco tempo fa, ora il trio ha firmato la release numero 0007 per la neonata etichetta che fa tanto parlare di sè. “Transparency”, come le cose che si lasciano vedere attraverso. All’epoca di “Flight To Forever” (l’anno scorso), Resident Advisor aveva definito quello di One Circle ‘an intriguing and rather nebulous debut’, cioè non un esordio sfacciato, ma piuttosto qualcosa che ti entra dentro e ti mette in moto (anche) il cervello quando ascolti e ti muovi. E non si sbagliava affatto. Se di “Flight To Forever” ricordiamo il carattere decisamente improvvisativo, ora “Transparency” entra nel dettaglio di quell’amalgama di suoni distorti e fuorvianti, marchio di fabbrica di One Circle. Cinque tracce a creare una struttura (volutamente) in precario equilibrio, atmosfere inquietanti che si muovono in un’estetica post-moderna, distopica, però con alla fine una barlume di speranza. Si può essere trapassati dal senso di paranoia che sovrasta la prima traccia, quella che dà il nome all’album. Ci si potrà perdere a seguire tutti i pattern di “Render”, vaga e sfuggente quanto inquietante. Quando sembra concederci fiato, la struttura si scioglie e ci lascia da soli, spaesati. Con “AlienRave” siamo immersi in uno spazio rovesciato, con il terreno che ci scivola sotto i piedi e quella specie di sirena distorta, come di richiamo fisso in sottofondo. Tutta questa nebbia scompare verso la metà di “Live In Your World Play In Ours”, la traccia più aperta, un cambio di rotta che ci permette di tirare una boccata d’aria dopo tutto quello che prima ci è piovuto addosso.
Cercare di stare dietro ai ragazzi di One Circle non è cosa facile. Un bel video per The Producers ci spiega come si sia sviluppato il disco. Facce serie, serissime, giusto un sorriso in chiusura. Ciò nonostante non abbiamo resistito alla tentazione di sentirli di persona e chiedere loro se veramente alla fine ci sia una via d’uscita, uno sguardo positivo «Si, in effetti è così. È la costruzione del disco che ha portato a questa sorta di drammaturgia. Ovviamente non avevamo previsto tutto, ma quando pian piano le tracce si facevano sempre più definitive, ognuna di esse rivelava il proprio mood e quindi si sono disposte quasi da sole sui due lati di “Transparency”. One Circle ha una sua identità forte che però si esprime in diverse maniere; è la caratteristica di lavorare in tre. La libertà di potersi spingere in territori diversi sapendo che ci sono tre teste e e sei orecchie a vigilare su tutto, quindi per inverso c’è anche molto controllo. Noi lo abbiamo definito sin da subito un ‘mostro a tre teste’, perché quello che ci entusiasma è il fatto che può partorire sempre qualcosa di inaspettato e davvero potente.» Tre personalità e sei orecchie possono essere complesse da gestire, soprattutto quando si tratta di quelle di A:RA, Vaghe Stelle e Lorenzo Senni, però «quello che contraddistingue One Circle è proprio il mix di tre personalità musicali differenti, c’è la poliritmia ossessiva di Vaghe, i synth metanfetaminici di Lorenzo e gli studi armonici di Francesco. Certamente le atmosfere scure e futuristiche prevalgono, ma è sempre stato quello il nostro punto di incontro musicale.» “Transparency” può significare anche guardare oltre, qualcosa però deve essere rimasto dall’album precedente? «Il metodo non è mai cambiato, è venuto fuori spontaneo, naturalmente, senza forzature. Sicuramente, come ogni metodo che si rispetti, ha subito un evoluzione, direttamente proporzionale alla nostra crescita quotidiana. Evoluzione che ci ha sempre permesso di sperimentare. Ovviamente “Flight To Forever” è un nostro punto di riferimento e non è insolito che in post-produzione ci possa capitare di fare dei confronti, sotto il punto di vista di alcuni suoni o movimenti armonici, però cerchiamo sempre, anche quando magari prendiamo un’idea da un progetto ‘vecchio’, di plasmarla in favore del nuovo contesto.»
In due parole ‘intriguing and nebulous’, esattamente.
“Transparency” lo trovate in 12’’ sottovuoto e corredato da simbologie arcane qui.