Dopo aver pubblicato alcuni suoi Ep, contenenti anche tracce importanti come “Babylon”, Soma Records è lieta di dare il benvenuto all’album d’esordio di Decimal: “Lost In A Dark Place”. David Spacek, conosciuto come Decimal, è un ragazzo nato e cresciuto nei quartieri industriali del Northwest Indiana, all’età di quindici anni comincia a manifestare i suoi interessi per la musica elettronica e subito a seguire inizia a produrre le proprie tracce. Ispirato dalla corrente techno di Detroit, Decimal ha uno stile sperimentale, minimalista e a stretto contatto con la tecnologia. Nei suoi Live Set ama molto giocare con suoni e ritmo, esplorando ogni volta soluzioni diverse che coinvolgono in maniera travolgente il suo pubblico. Queste sue doti hanno contribuito a far accrescere la sua reputazione sia come producer che come performer, tanto da regalargli palcoscenici importanti come il Fabric, o collaborazioni altrettanto importanti come quella con la Rek’d di Radioslave, Material Series, Enemy Records, oltre al naturale apprezzamento da parte dei più importanti Djs e di migliaia di fan sia negli Stati Uniti che all’estero.
Dopo aver rilasciato l’ultimo suo lavoro da solista a cavallo tra 2009 e 2010 Decimal si è preso una pausa per concentrarsi sul suo primo LP. Affinata tecnica e stile prendendo spunto dalle passate produzioni ed esperienze, Decimal vuole creare un album che sia la moderna definizione delle sonorità di Detroit e Chicago.
Ed ecco che nasce “Lost In A Dark Place”, un LP avvolto nell’oscurità, sperimentale, futuristico, ma con chiare radici old school.
Decimal fa iniziare il suo album con un velo di mistero, “Temple March” ha una melodia curiosa che accompagna tutta la traccia e si insinua tra groove rimbalzanti e percussioni. Abbiamo appena iniziato e siamo già ad un punto di svolta, “Forgotten Requiem” è brutale: riff di piano alle prese con un crescendo di percussioni e intense sequenze che vanno a culminare nel picco della traccia.
Eccoci giunti alla terza traccia, “Simulation” abbassa il ritmo, ma non la tensione. Proprio in questo pezzo si sente chiaramente l’influenza old school dell’artista, la scelta degli strumenti e degli accordi ne sono la prova. Proseguendo veniamo avvolti da una presenza inquietante, con “A Physical Sense Of Time” scopriamo tutto il lato oscuro di Decimal. “Tightly Wound”, traccia numero cinque, è un vero pezzo da dancefloor: bassi, percussioni, sequenze, tutto rimescolato in un crescendo di emozioni fino uno stacco che cattura brillantemente l’attenzione dell’ascoltatore. A Seguire “Soulchamber”, un pezzo tech-house ricco di groove. Dalle profondità di questa traccia emerge un’insistente e ottimista melodia che trasporta lontano l’audience. “Melody Attack” è probabilmente la miglior traccia dell’album. Bassi profondi si sovrappongono a sequenze meditate, il tutto creato per il piacere delle folle. “Ghost”, traccia seguente, è per gli amanti dei bassi, rimbombanti e distorti si susseguono per tutta la traccia facendo da cornice a un caldo vocal pinchato. Con “Vasatis Black Mask” sembra di stare in una di quelle giornate afose, dove tutto ha un ritmo lento. Sporadiche percussioni si appoggiano su malinconici accordi creando un groove tagliente. La chiusura dell’LP è deliziosa. “The Lesson Of Hope” mostra l’altro lato di Decimal. Se prima avevamo incontrato la sua parte oscura e ricca di mistero, ora ci troviamo di fronte al sua parte ottimista e speranzosa. L’ultima traccia è il pezzo ideale da ascoltare prima di cadere in un sonno profondo o per conciliare il risveglio prima di una nuova alba.
Stavolta siamo arrivati due mesi in anticipo, l’album uscirà a Novembre. Segnatevelo che poi ci ringrazierete!