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[tab title=”Italiano”]Gel Abril è unanimemente riconosciuto come uno dei più talentuosi artisti del panorama tech-house mondiale. Protagonista di una carriera ventennale in costante ascesa prima come dj nella sua Tel Aviv, poi, come produttore sempre con base nella medesima città. Nel 2007, il primo remix “Freakside” su un pezzo dell’amico Shlomi Aber con il quale fonderà la prestigiosa label Be As One Imprint. Nel 2008, viene pubblicato “Miranda EP” sulla famosa label Get Physical, confermando il talento dell’artista. La consacrazione mondiale arriverà nel 2012, anno in cui al WMC viene presentata la traccia “Scene” con la collaborazione di Andrea Oliva, che diventerà una hit. Da allora una serie impressionante di date in giro per il mondo, nonché di produzioni di altissimo livello. Un immenso lavoro con un unico obiettivo: fare ottima musica e rendere la gente felice.
Sei nato a Tel Aviv, una bellissima città con un sacco di cultura, arte, monumenti e movimenti. Tuttavia, in questi giorni, Israele e la tua città è sotto l’attenzione dei media internazionali per il conflitto Mediorientale. Qual è la reale situazione e, secondo te, è possibile una pace in tempi brevi?
Innanzitutto, Tel Aviv e Israele sono veramente bellissime zone. La situazione al momento è veramente triste, ma, al riguardo c’è molta disinformazione su come stiano andando le cose. Penso che probabilmente nella mia vita non riuscirò mai a vedere la fine di questo conflitto. Mantengo la speranza, perché obbiettivamente chi non vorrebbe vedere la pace in questo angolo di terra?
La tua carriera artistica è iniziata con un remix di “Freakside”, una track concepita da Shlomi Aber, dopodiché è stato tutto una ascesa impressionante. Ma, prima, cosa facevi? Raccontaci qualcosa di più delle tue radici artistiche.
Sono stato un dj per 22 anni, ho cercato di crescere come dj per tanti anni anche attraverso ospitate in diversi radio show. Infine, sono un produttore da almeno 10 anni.
Quale era il tuo obbiettivo, il tuo sogno, all’inizio della tua carriera?
Prima di tutto, sin da quando ero un ragazzo ho pensato di fare ciò che amavo e ciò che amavo era essere un dj, fare felice la gente. Oggi vivo il mio sogno!
Negli ultimi 30 giorni hai suonato in Spagna, Italia, Grecia, Russia, NYC, Miami, con delle piccole pause per tornare a casa. Come prepari i tuoi tour? Come riesci a dare il tuo meglio sui dancefloor?
E’ stato un mese febbrile, con un tour no stop. Prima di tutto, scarico la musica per le mie esibizioni, è una ricerca costante di pezzi, una cosa che faccio abitualmente ogni giorno, quindi, nulla di speciale. Dopodiché controllo che il mio passaporto sia nella borsa e sono pronto per prendere il volo.
Ti senti più dj o produttore? Da quali di questi due lavori hai tratto le maggiori soddisfazioni? Se la risposta è entrambi, raccontaci le differenze.
Ho iniziato a fare il dj quando avevo 13 anni, quindi, credo di sentirmi più un dj. Negli ultimi 9/10 anni ho iniziato a produrre e amo l’aspetto creativo di ciò. Tuttavia, non c’è più grande soddisfazione di rendere felice la gente e vedere la gente che ricambia ciò che fai con amore.
Quando suoni qual è il tuo approccio alla pista, hai qualche punto di riferimento? Per esempio, guardi quante donne sono in pista o osservi qualche altro aspetto particolare.
Non programmo mai nulla prima di un mio set, l’unico obbiettivo è fare buona musica. Mi piace arrivare nel club 30 minuti/1 ora prima del set, in modo da percepire il mood della gente e il vibe del party, nonché verificare cosa suona il dj prima di me. Da lì, inizio improvvisando e lasciandomi guidare dal flow. Per me questo è il giusto approccio, quello che dovrebbe fare ogni dj.
Ho notato che nei tuoi set utilizzi cd e vinili. E’ una scelta specifica? Cosa pensi dell’uso dei dj software?
Ho iniziato utilizzando vinili e utilizzerò ancora vinili, è come ritrovare il fuoco e la passione iniziale. Tuttavia, utilizzo molto anche le chiavette usb, perché posseggo molti pezzi non ancora usciti, che magari non saranno pubblicati o verranno pubblicati tra un anno o più. Da quando utilizzo software e hardware in studio, quando suono non voglio ritrovarmi davanti un computer, voglio interagire con la gente solo con la musica.
Credi nel ritorno del vinile? I set con vinile possono essere un modo per verificare la bravura di un dj? Questa domanda prende spunto dal punto di vista di alcuni dj contrari all’utilizzo dei software. Secondo la mia opinione l’abilità di missaggio è solo la parte tecnica del lavoro di un dj.
Innanzitutto, io non sono contrario a nulla che riguardi la musica, alla fine delle finite ciò che conta è solo la buona musica che esce dalle casse. La tecnologia ha dato molto, sia ai dj che ai produttori. Se un dj suona con i vinili non vuol dire che sia un buon dj e viceversa. Negli ultimi anni, hai potuto vedere un notevole incremento del mercato in vinile, come la vita ciò è un cerchio che si ripete. Credo che il vinile ritornerà prepotentemente con la poesia del suo suono analogico. Credo anche che quando prendi in mano un vinile devi avere molto rispetto per esso, quando la gente paga per un qualcosa ha più rispetto per ciò che ha in mano. Credo che il vinile dia molta più passione a tutto il modo di fare djing. Tuttavia io dico, lascia che sia la musica a parlare.
La tua musica è unanimemente considerata un mix tra tech-house e metallic groove. Il tuo ultimo “Provocateur EP” su Be As One, va proprio in questa direzione. Quale artista o musicista ha maggiormente influenzato le tue produzioni?
Fondamentalmente gli anni di djing hanno firmato il mio stile, avendo sempre suonato un misto tra house e techno. Il mio grande amico Shlomi Aber ha avuto la maggiore influenza come produttore.
Il Winter Miami Conference del 2012 è stato uno dei più importanti step della tua carriera (la famosa hit “Scene” con Andrea Oliva). Il WMC 2014 è stato in tono minore rispetto agli altri anni. Qualcosa è cambiato? Qual è la tua opinione su eventi del genere?
Onestamente quest’anno non ci sono andato, sono stato 3 settimane in Thailandia, in luna di miele, quindi non ho idea dello scarso successo di questa edizione.
Futuri progetti?
Presto uscirà un pezzo su Hot Creations, un nuovo EP su Be As One e una nuova collaborazione con Uner, così come nuovi diversi remix. Oh e tra tutto, amo l’Italia![/tab]
[tab title=”English”]Gel Abril is unanimous considered one of the most talented artist of the world tech-house panorama. He’s protagonist of a twenty years career on constant rising. At the begin as a dj in his city TelAviv, after, as a producer based in the same city. In 2007, come the first success, “Freakside” a remix of a Shlomi Aber friend’s track, who became a cofounder of a prestigious label Be As One Imprint. In 2008, the release “Miranda EP”, on famous Get Physical label, will confirm the talent of the artist. The world consecration will come in 2012, year of the track “Scene”, produced in collaboration with Andrea Oliva, presented at the WMC and become it a real hit. From that time, all was a very impressive gigs all around the world and, also, a lot of high quality production. An enormous work with one goal: make good music and let the people happy.
You was born in Tel Aviv, a beautiful city with more culture, movement, art and monument. But, in these days, Israel and your city is under the attention of worldwide media cause of the middle est conflict. Which is the situation and, for your opinion, is presumable the peace in a short time?
First of all Tel Aviv and Israel in general are really beautiful. The situation here at the moment is very sad, but there’s a lot of misinformation regarding the real situation and what’s going on both sides. It is such a sad and long standing issue that we’re dealing with that sometimes. I think, probably, I will never see the end of it, in my lifetime. I still am hopefull though, because who wouldn’t want peace in this corner of the planet?
Your artistic career begin with a remix of Freakside, a track conceived by Shlomi Aber, and after that, all was a very impressive growt. But, before, what were you doing? Can you tell us some more things of your artistic roots.
Well I’ve been a dj for 22 years, so I been involved with music for many, many years as a dj and also as a host of a radio show. I also have been producing music for almost 10 years.
Which was your goal, your dreams, before the begin of your career?
First of all, I guess when I was a kid to do what I love and that is to be a dj, make people happy, and today I’m living my dream!
In the last 30 days, you played in Spain, Italy, Germany, Greece (Athens), Russia, NYC, Miami, with a small pauses for back home. How do you prepare your tour? How you can ever put your best on the dancefloor?
Well, it’s been a hectic month with non stop touring. First of all I’m downloading all the music I need for my gigs, there is constant tracks searching and it’s actually an every day thing for me so there isn’t anything special about that. Also making sure my passport is in my bag so I can fly, then I’m good to go.
Do you feel more dj or producer? And from which of these work you give the best satisfactions? If you answer is “both”, can you tell us the difference.
I started to dj when I was 13 so I guess I’m more of a dj. In the last 9/10 years I also made music, and I love that studio and creation side of things. But for me there is no greater feeling when you make people happy and the people show you their love back.
When you play, which is your approach to the dancefloor, do you have some point of reference? For example you watch how many ladies are on the floor, or you observe some other aspect.
I never plan any kind of program before my sets the only role I have is to know very well my music. I like to come to the club 30 min or 1 hour before so I can feel the people and the vibe of the party also checking what the dj before me playing from there I just go with the flow and improvise. For me it’s the right way ,each dj has is way I guess.
I’ve seen that on your set you use cds and vinyl. Is this a specify choice? What do you think about the use of djing software?
Lately I started more and more to play with vinyl again, it kind of brings back the fire and passion to the music. But, I still do play with usb cause there is a lot of things that I have that will never come out on vinyl or only will come out after a year or more. Since I’using software and hardware in the studio, when I’m playing I don’t want to look at a computer, I want to interact with the people through the music.
Do you believe in the return of vinyl? Vinyl set can be a precess to screen a good dj? This question start from the point of view of some dj that are against the use of software and devices. In my opinion the mixing ability, is only a technical part of a dj mission.
First of all I’m not against anything in music, in the end the only thing that matter is good music coming out of the speakers. Technology gave the djs and producers a lot. If someone is only playing vinyl that doesn’t mean he is a good dj or vice versa. In the last years you see a big growth in the vinyl market and like everything in life there is a circle and it feels the vinyl is coming back strong, again I can be very poetic about the analogic sound but I think when you hold a vinyl you have respect for it, when people paying for something they have more respect for it and I do believe vinyl give more passion to the all djing process. Let the music breath that’s what I’m saying.
Your music is unanimous considered a mix between tech house and metallic-groove. Your last “Provocateur EP” on Be As One going on these way. Which artist and musician had more influenced your production and your style?
Basically the years of djing and having a sound signature, which I think every dj producer should have, got me to the point that it’s my style, I’ve always been playing a mixture of house and techno. My good friend Shlomi Aber been a major influence on me as a producer.
Miami’s Winter Music Conference 2012, was one of most important step of your career (the famous hit “Scene” with Andrea Oliva). The 2014 WMC was a quid minus than other years. Something are change? Which is your opinion about events like that?
Honestly I wasn’t there this year at the wmc, I was in Thailand on my honeymoon for 3 weeks and I had the time of my life, so I have no idea if and why wmc 2014 was less successful.
Next projects?
Soon there is a track coming out on Jamie Jones label Hot Creation, a new ep on be as one imprint, and new collaboration with Uner as well few more remixes stay tune. Oh and btw I love Italy![/tab]
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