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[tab title=”Italiano”]Moe Espinosa in arte Drumcell è di casa “CLR”, la nota label di Chris Liebing. A L.A. ha fatto la storia della techno contribuendo a far nascere una scena che fino ad allora era sconosciuta da quelle parti. Di recente oltre ad essere protagonista di ogni showcase “CLR” ha collaborato attivamente alla nascita e allo sviluppo di software come Traktor essendo parte attiva di case produttrici come Native Instruments. Quest’intervista ripercorre il suo percorso artistico e professionale senza tralasciare il suo modo di vivere e guardare quella che è la scena attuale.
Vorrei iniziare chiedendoti del tuo primo EP “Cell System” sulla tua label Droid Recordings. Com’è nato? Qual’è stato il tuo primo contatto con la techno?
In realtà “Cell System” è stata la seconda release sulla mia label Droid. La mia prima release è stata “Genetix” un EP a cui ho collaborato con tre tracce: un original mix, una collaborazione con il mio vecchio amico John Massey ed un mio remix di “Genetix” del producer industrial Fabrik Noz. Il secondo EP “Cell System” è stato il seguito, l’evoluzione in cui mi sono focalizzato maggiormente sul mio materiale ed in cui ho inserito due remix.
Vuoi parlarci dello spirito e dell’idea alla base di “Droid”?
La label nasce con me a causa dell’assenza di “techno” nella costa occidentale degli Stati Uniti. Abbiamo iniziato con gli eventi e con le newsletter settimanali in aggiunta a dei magazine fatti in casa (erano chiamati NODE): lo scopo di tutto ciò è stato aiutare, unire, educare la scena techno di Los Angeles. La label è stato lo step successivo per contribuire a fornire a L.A. la propria “voce” in questo mondo, avevamo un piccolo gruppo di producer che erano agli inizi e pensai che ci fosse del talento in noi. Molti di loro come Raiz, Audio Injection aka Truncate, Subversive, Dj Hyperactive e io stesso siamo ancora parte integrante della label dopo ben tredici anni.
Sei molto legato alle nuove tecnologia, ad esempio i software Ableton e Traktor, puoi spiegarci questa scelta? C’è secondo la tua opinione lo stesso “feeling” tra hardware e digitale?
Premettiamo che negli anni novanta ho iniziato producendo esclusivamente con synth analogici e drum machine. Successivamente durante l’espansione dei software digitali ero molto incuriosito da quanto questi fossero accessibili e tutte le nuove possibilità che c’erano per produrre musica. Intorno agli anni 2000 ho iniziato a lavorare per una piccola compagnia chiamata Midi Man che non è comunemente conosciuta come la M-Audio; da lì ho continuato lavorando per Native Instruments avendo un intera parte da sviluppare di una delle prime versioni del software Traktor, ho lavorato con la Native Instruments quasi per dieci anni come dj guida della divisione prodotti specializzata nel territorio degli Stati Uniti. In ogni caso sono stato un collezionista di vintage synth, fino ad oggi mi sono esibito con software come Ableton e Traktor ma in studio quasi tutta la mia produzione è creata con synth analogici. Ad essere onesto io sento che tutto ciò non importa, non importa cosa utilizzi per fare musica, la cosa che importa è come utilizzi ciò che hai a disposizione; ho amici con studi incredibili che non sono però in grado di tirar fuori buona musica, al contrario ho amici con studi molto economici capaci di essere veramente creativi. In definitiva il processo creativo dipende tutto dalla persona e non da cosa la persona utilizza.
Pensi che i software digitali stiano cambiando la musica elettronica?
Sicuramente. Penso che tutto ciò sia ovvio e nessuno possa negarlo. Tutto questo permette un accesso agli strumenti per creare che non si è mai visto prima, tuttavia ciò comporta due conseguenze: da un lato adesso abbiamo tanti talenti che emergono con musica fantastica, dall’altro c’è una saturazione del mercato con migliaia di piccole label che rilasciamo musica veramente pessima. Questo non mi preoccupa, ognuno deve sentirsi libero di esprimere se stesso nel modo che preferisce.
Preferisci esibirti in festival o in club? Dove riesci a stabilire il miglior contatto con il pubblico?
Mi piacciono entrambe le situazioni per ragioni diverse, in un club è un’esperienza del tutto personale perché hai di fronte a te un piccolo gruppo di persone, c’è attaccamento maggiore al dancefloor ed un feeling più intimo con il dj, tutto ciò è qualcosa di veramente speciale. Esibirsi in un festival è un’ottima opportunità perché c’è un grande pubblico e si possono suonare dischi che potrebbero non “funzionare” in altri ambienti, su altri dancefloor. È sempre fonte d’ispirazione vedere oltre diecimila persone divertirsi e fare esperienza allo stesso tempo.
Parlarci un po’ del tuo futuro artistico, cosa c’è di pronto nel cassetto?
Attualmente sto lavorando al progetto “Cell Injection” che vede la collaborazione fra me ed il mio vecchio amico Injection; allo stesso tempo sto lavorando ad un mio nuovo EP per il 2015. La mia label Droid ha parecchie release pronte ad uscire nel 2015 ed ho anche avviato un’altra piccola label con il partner “Surachai” dal nome BL__K NOISE, quest’ultima è focalizzata sul lato più sperimentale della musica; è un progetto che deve permettermi di creare musica che non si identifichi con un genere in particolare ed in cui io posso esprimermi fuori dagli schemi, quando mi sento ispirato.
Prima di salutarci vorremo sapere tre dischi che hanno ispirato il tuo percorso artistico.
Tre dischi non sono abbastanza ad essere sincero tuttavia i primi tre che mi vengono in mente sono sicuramente:
Jeff Mills – Purpose Maker
Speedy J – Three O’ Three
Aphex Twin – Selected Ambient Works.[/tab]
[tab title=”English”]Moe Espinosa aka Drumcell is part of “CLR”, Chris Liebing’s famous label. He made the story of the techno in L.A., he contributed to deliver a scene unknown in those parts. Today he is an headliner of “CLR” and he work in company like Native Instruments to develop software and all around the digital production. In this interview we retrace his artistic and professional way without overlook his opinion about the current scene of electronic music.
I’d like to start asking you about your first EP “Cell System” on your label Droid Recordings. How does it born? When was your first contact with techno music?
The “Cell System EP” was actually the 2nd release on my label DROID. The firs release was “Genetix”, a three-track EP that had one original track, a collaboration I did with an old friend John Massey and a 3rd track that was a remix from industrial producer Fabrik Noz.
Can you tell us about the spirit and idea base your label “Droid”?
The label came together because of a void and lack of techno on the west coast of the US. We began throwing events and also releasing weekly newsletters as well as home made magazines (zines called D:NODE) in order to help push / unite / help educate the Los Angeles techno scene. Seemed like also having a label was the next logical step to help give the L.A sound its own voice in this world… we had a small group of producers who were just starting out, and I thought had a lot of great talent. Those producers such as Raíz, Audio Injection aka Truncate, Subversive, DJ Hyperactive and myself Drumcell are all still an integral part of the label almost 13 years later.
You are a specialist of the new technology such as digital software Ableton and Traktor, can you explain this choice? In your opinion is there the same “feeling” in digital and hardware?
I started out producing music purely on analog synths and drum machines back in the ’90s.
During the expansion of the digital software world I became very very exited about how much more accessible and new all these options to make music were. Around 2000 I started working for a small company called MIDI MAN which is now more commonly knows as M-AUDIO. From there I progressed to working at Native Instruments, having an integral part developing of some of the first versions of trakto. I worked with Native Instruments almost 10 years as the lead DJ division product specialist for the US territory. But through those 10 years my interest in analog and hardware synths never changed. I have been a vintage synth collector for as long as I can remember. Today I still DJ and perform with Ableton / Traktor, but in the studio almost 95% of my music is created on analog / hardware synthesizers. To be honest I strongly feel that it does not matter what you use to make music, it’s really about HOW you use what’s available to you. I have friends that have the most incredible studios with so much gear but do not make very good music, and I also have friends who have small studios that use cheap software and make unbelievable creative and forward-thinking music… it all depends on the person who is creating the music not what that person is using to make it.
Do you think that digital software are changing the electronic music?
Yes for sure.. I think that’s an obvious thing that no one can deny. It allows so many more people to have easy access to instruments to create things than ever before. On one hand it’s a good thing because now we have so much talent coming up and making amazing things… on the other hand it has over-saturated the industry with 1000s of small labels that keep releasing really bad music. In the end I don’t really care either way… everyone should feel free to express themselves the way they want.
Do you prefer play in festivals or in clubs? Where do you find more empathy with the dancefloor?
I really like both for different reasons… playing in clubs is a very personal experience when playing for a smaller group of people. There is a closer attachment to the crowd and a more intimate feeling that is exchanged between the crowd and the DJ and this is something really special. Playing in festivals is really a great opportunity to play for a larger crowed who is really up for a party. It’s an opportunity to play those high energy tracks that might not be suitable for other environments. It’s always an inspiring feeling to see 1000s of people enjoying and experiencing music at the same time.
Tell us something about your projects in store.
Currently working on a new Cell Injection record which is a collaboration between old friend Audio Injection and myself. Also working on a handful of new Drumcell EPs for 2015. My own label DROID has some great releases in store for 2015, and I’ve also started a small side label with a partner “Surachai” called BL__K NOISE… it’s a label to focus on the more experimental side of music. This project just allows me to create music that isn’t defined by a particular genre so that I can color outside of the lines when I feel inspired too.
Tell us three records that inspired your walk.
Three records is not enough to truly explain what inspired my walk through music, but if i must here are 3 that just come to mind fast:
Jeff Mills – Purpose Maker
Speedy J – Three O’ Three
Aphex Twin – Selected Ambient Works[/tab]
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