Come i dj prima delle gig, questa settimana abbiamo deciso di andare alla ricerca delle tracce speciali, quelle che magari non sono finite in classifica, non sono sulla bocca di tutti, ma forse proprio per questo acquistano un fascino maggiore. E’ un crate digging virtuale, il nostro, ovviamente, dato che le stampe di vinili trance, da qualche anno a questa parte sono più rare della neve ad agosto, ma ciò che senza dubbio è rimasto è il piacere di setacciare i portali in cerca di qualcosa di unico, e il senso di soddisfazione che si prova alla scoperta della traccia, dell’artista o della label che fa proprio al caso tuo. Abbiamo immaginato, quindi, di doverci preparare per un extended set, quelli in cui il dj, avendo a disposizione più tempo rispetto al solito slot di un’ora – un’ora e mezza, è libero di spaziare tra le diverse sfumature di un genere, costruendo mixaggio dopo mixaggio l’empatia con il pubblico, accompagnandolo in un viaggio alla scoperta del suo personalissimo gusto musicale. Questo è quello che abbiamo trovato.
[title subtitle=”Gregory Esayan – Impressionism (Arrival)”][/title]
Gran bell’album, quello del giovane russo Gregory Esayan, immerso in atmosfere chillout e progressive, tra momenti più ritmici e pause downtempo, va ascoltato tutto d’un fiato, poi fatto ripartire da capo. Per la nostra selezione, prendiamo la title track, “Impressionism”, perfetta accogliere i primi clubbers che iniziano a riempire la pista durante i primi momenti del set. E’ ancora presto, i bpm sono bassi, ma il groove morbido si fa spazio fra i synth eterei, e qualcosa inizia a muoversi. Ci sembra un ottimo modo di dare il benvenuto!
[title subtitle=”Meridian – Impression (Infrasonic)”][/title]
Traccia di transizione, da usare per un primo “cambio di marcia”, quando i bassi iniziano a graffiare, ma non è ancora il momento di osare. Il lungo break è un respiro profondo, con un pad morbido e quel piano lontanissimo, ma il pluck introduce un bel climax e la ripartenza annuncia che l’atmosfera sta iniziando a scaldarsi. Ottimo lavoro del produttore ungherese, ed ennesima conferma dell’alta qualità che contraddistingue la Infrasonic.
[title subtitle=”Denis Kenzo & Jilliana Danise – Will Be Forever (How Trance Works)”][/title]
Il nuovo singolo di Denis Kenzo, tornato su How Trance Works dopo due belle release su Armind, ha tutte le carte in regola per diventare una delle tracce più suonate, nel corso dei prossimi mesi. Forte di un vocal magico dell’olandese Jilliana Danise e di una linea di synth decisamente orecchiabile, sia per i suoni che per le melodie, “Will Be Forever” rapisce al primo ascolto, e riporta alla mente i tempi in cui Gareth Emery veniva alla ribalta con “Sanctuary”, correva l’anno 2010. Segno che tracce del genere hanno ancora qualcosa da dire, e lo avrebbe sicuramente anche nel nostro ipotetico set. A completare l’EP, un remix più progressive e le versioni dub di entrambi: noi nel dubbio, prendiamo tutto e mettiamo nel carrello.
[title subtitle=”Luigi Lusini & Starchaser ft. Molly Bancroft – All I Want (Ultimate Remix) (Infrasonic Pure)”][/title]
Ad un paio d’anni dalla sua prima release, “All I Want” rivive grazie alla nuova linfa portata dal trattamento di Dmitry Lomakin, noto ai più con lo pseudonimo di “Ultimate”, già comparso tra le pagine di Pulse qualche mese fa, e senza dubbio uno tra i più interessanti volti nuovi della scena. La produzione originale, del nostro Luigi Lusini, fornisce ottimi spunti melodici, la voce di Molly Bancroft è stupenda e la sua timbrica si sposa alla perfezione con la malinconia del testo, il tutto si presta ben volentieri a subire il tocco di Ultimate, e il risultato è una gemma di vocali uplifting di rara bellezza.
[title subtitle=”Solis & Sean Truby With Audrey Gallagher – Skin Deep (STANDERWICK Remix) (Infrasonic)”][/title]
Ian Standerwick sembra proprio in stato di grazia, ogni cosa che tocca da qualche tempo a questa parte, si trasforma inevitabilmente in oro colato. Non fa eccezione questo remix, pura energia dall’inizio alla fine, oscura nei suoni ma anche nel cantato, interpretato magistralmente da una delle voci più apprezzate del panorama trance, Audrey Gallagher (ce la ricordiamo per pietre miliari come “Big Sky con Joh O’Callaghan e “This Night” con Filo e Peri, per dirne due). “Skin Deep” è la tipica traccia spaccapista, ti lascia una boccata d’ossigeno nel break, nel quale già si intravede, appena accennato, quel riff distorto che nella ripartenza scatena tutta la sua furia. Nel nostro immaginario dj set, sarebbe senza dubbio uno dei pezzi forti dell’ultima parte, quando c’è da buttare fuori a colpi di cassa, tutte le ultime energie rimaste.