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[tab title=”Italiano”]Keinemusik quest’anno festeggia il quinto anniversario con un tour promozionale che è terminato a novembre al Watergate Club, contemporaneamente all’uscita della compilation annuale “Workparty Five”. Il collettivo di artisti Berlinesi, attualmente tra i più interessanti nel panorama techno/house, ha sempre utilizzato un approccio “Do It Yourself” tutto sostanza e qualità che si è dimostrato fin da subito vincente. Cerchiamo di capire con loro come ci sono riusciti.
Innanzitutto, complimenti per questo 5° anniversario! Considerando il mercato musicale odierno è un bel traguardo. Dopo tutto questo tempo, vi ricordate ancora il primo giorno in cui avete iniziato a lavorare insieme come etichetta? Cos’è cambiato da allora?
Grazie! In realtà non c’è un vero e proprio “primo giorno” o un aneddoto, le cose si sono sviluppate in modo molto naturale. Sicuramente una pietra miliare è stata la prima release in vinile, quando devi mettere in piedi tutto il processo per la prima volta. Fino allora non avevamo la minima idea di come funzionasse. Adesso è tutto molto più organizzato, ma di anno in anno il lavoro legato alla label diventa più complicato. Ovviamente la vendita di vinili nel settore clubbing è calata e devi trovare un modo per compensare le perdite. Fortunatamente noi ne continuiamo ancora a vendere un numero decente. E’ bello avere persone con i giradischi che apprezzano il nostro lavoro.
Il vostro modo di lavorare “Do It Yourself” è qualcosa di cui sembrate molto fieri e che avete scelto perché dite vi sembrava “semplicemente giusto”, dopo cinque anni, la pensate ancora così?
Beh, è ancora meglio. L’autoproduzione è il modo migliore se vuoi avere il controllo e miri a risultati che ti diano soddisfazione prima di tutto. In più, cerchiamo di distribuire i lavori tra noi, ha sempre funzionato bene e non c’è motivo di cambiare. Ovviamente ci sono cose che dobbiamo delegare a qualcuno all’esterno, ad esempio la parte di promozione o il booking. Ma la label funziona ancora in modalità DIY.
Siete quattro produttori/dj e una visual artist con un progetto comune ma stili e approcci diversi alla musica e all’arte. Come vi siete incontrati?
Ci siamo incontrati tutti a Berlino, a qualche serata o tramite amici comuni o progetti in cui abbiamo lavorato. All’inizio (e ancora oggi), tutti avevano il loro progetto che si è sviluppato in modo che Keinemusik è diventato l’obiettivo comune.
Quali sono i vostri background musicali?
Sono molto diversi, Adam & Reznik sono cresciuti nella scena hardcore/punk. Rampa, &ME e David in quella hip-hop. Abbiamo tutti in comune una mentalità molto aperta nei confronti della musica. Penso si veda nelle nostre produzioni anche se il genere principale è House e Techno.
Che cosa significa essere una label DIY? Quali sono i principali problemi che incontrate?
All’inizio il problema più grande è stato capire come funzionavano le cose. Dove devi firmare, come funziona, la burocrazia etc. Oggi ad esempio è difficile essere presenti in un record store internazionale se non lavori con una grande distribuzione.
Keinemusik letteralmente vuol dire “senza musica”, perché avete scelto questo nome?
La mamma di Rampa una volta disse “questo rumore non può essere musica”, così è diventato senza-musica, Keinemusik. Fondamentalmente aveva ragione e lo abbiamo usato come nome.
Come riuscite a trasferire “L’atmosfera di Berlino” nel vostro lavoro?
Cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile. Andiamo ai party e cerchiamo di rimanere in contatto con la scena musicale, ci sono tanti input che ci arrivano dagli amici che sono del settore, tanti scambi e ovviamente anche tante recensioni e critiche.
Nella storia della label, quali sono state le release che hanno venduto di più?
F.I.R (KM002) e Wife/Man (KM003) sono state le release più vendute in vinile, ma nel 2010 il vinile si vendeva ancora molto. In digitale, F.I.R e Someone to Love (KM013). Ultimamente After Dark (KM023) e Sunhole (KM021) stanno vendendo molto bene. Diciamo che le release fondamentali sono state “F.I.R” per &ME, “Someone to Love” per Adam Port, “Work” per Rampa e “Sunhole” per David Mayer.
E quelle di cui siete più fieri?
Sicuramente la release annuale “Workpary” perché piace a tutti e si può sperimentare un po’ di più rispetto a un classici EP. Visto che è l’ultima dell’anno è una specie di gran finale.
Il 4 ottobre 2014 è partito il vostro tour Keinemusik “Five” che è finito il 15 novembre al Watergate di Berlino, avete fatto tutto anche qui come un progetto DIY?
In parte si, ma generalmente tutto quello che riguarda il booking viene fatto da Till di Clique Booking. Il tour è il nostro progetto più ambizioso. L’ultima data è stata anche quella di pubblicazione del nostro “Workparty Five” che è anche la nostra 25ma release.
Le grafiche di Monja Gentschow sono molto caratterizzanti e originali, in che modo pensate abbiano aiutato il vostro progetto?
Ci è sembrato importante fin dal primo giorno che un prodotto dovesse essere coerente e con una grafica accattivante. Non puoi farci nulla, il valore aggiunto è un plus e perciò siamo molto fieri di avere Monja con noi a fare qualcosa di unico e riconoscibile.
Dall’inizio della label le release di Keinemusik sono solo fatte dalla crew, pensate di cambiare questo approccio e pubblicare anche altri artisti?
Ci sono già stati artisti che sono entrati nelle release come guest. Per esempio Stereo MC saranno ospitati nella prossima “Workparty Five”. In generale, preferiamo mantenere tutto così com’è e pubblicare principalmente il nostro materiale.
Come lavorate alle vostre produzioni, condividete uno studio? Lavorate insieme o ognuno è completamente indipendente?
Abbiamo un grande studio in Stattbad Wedding che è anche un club, uno spazio molto creative qui a Berlino. Abbiamo tre stanze principali per produrre, un ufficio, un terrazzo etc. Lo usiamo non solo per lavorare, anche per rilassarci, fare i nostri meeting etc. Lo scambio gioca sempre un ruolo molto importante. Così come il metodo di lavoro.
Fate anche il mastering?
Qualche volta sì. Lavoriamo con studi di mastering, anche per avere dei riferimenti, per capire come migliorare e ovviamente per risparmiare tempo. Qualche volta è molto utile avere un paio di orecchie più obiettive per fare gli aggiustamenti fini. In futuro, abbiamo in progetto di far fare sempre più mastering a David Mayer.
Se dovessi dare un consiglio a un produttore che sta iniziando la carriera quale sarebbe?
Potrebbe essere quello che danno tutti: trova il tuo suono, non seguire le mode. Oppure segui le mode e diventa ricco.
Siccome siete in 4, diteci 4 album che considerate un riferimento.
Rampa: MF Doom – Operation Doomsday
Adam Port: Shelter – Attaining The Supreme
David Mayer: Jimy Hendrix – The Jimy Hendrix Experience
Reznik: The Cure – Disintegration[/tab]
[tab title=”English”]Keinemusik celebrate this year their fifth anniversary with a promotional tour ended in November at the Watergate Club, simultaneously with the release of their “Workparty Five” compilation. The crew of Berlin artists, nowadays some of the most interesting in the panorama, has always and ever since adopted a “Do It Yourself” approach all about quality and essence. Let’s try to understand with them how they did it.
First of all, congratulations for these 5 years! It’s a long journey in today music business. After all this time, do you still remember the very first day you’ve started working together as a label? What is changed so far?
Thank you! There is no such thing as a day one or a significant anecdote about the beginning. Things developed more fluently. One essential milestone though was the first vinyl release. When you had to go through all the connected processes for the first time. Until now we figured out how it works. The production routines of the releases are more organized now. But still, from year to year, the label work gets more and more complex. Obviously vinyl sales within the club sector are decreasing and as a label you need to find ways to compensate those losses. But thankfully, we’re still selling a decent amount of our vinyl records. Good to have people with record players appreciating the label.
Your “Do It Yourself” way is something that you seem very proud of and you chose it just because “it feels right”, after five years you feel the same?
Well, it still feels best. “Do It Yourself” is basically the ideal way, if you want to have control over things and are aiming for results that please yourself in the first place. Plus, we try to share different tasks within the crew. It worked well until now and so we don’t see a need to change it. But of course there are things we have to pass to someone outside, the promo for our records or the booking. But the label itself still works in DIY mode.
You are five producers/djs and one visual artist that share the same project but with different styles and approach to music and art. How did you meet each other?
We all met in Berlin. Be it in the nightlife, be it through mutual friends, be it through work-related projects. In the beginning (and still) everyone involved has their own projects going, but it developed to a point that Keinemusik is the main focus for everyone.
What are your musical backgrounds?
They are quite diverse. Adam & Reznik both grew up within the Hardcorepunk-scene. Rampa, &ME and David have more of a hip-hop background. But all share a certain open mindedness when it comes to music. I think it shows within their productions as well, even though the overall genre is house and techno.
What does it mean to be a DIY label? What are the biggest issues that you face every time?
In the beginning the biggest issue was to figure out how to do things properly. Were do you have to sign in. What administration do you have to consult etc. Today one thing that comes to mind is that it’s difficult to be represented in international record stores when you don’t work with a big distributor.
Keinemusik means literally “without music”, why did you choose this name?
Rampa’s mother once stated that this noise couldn’t be music, so it’s no music – Keinemusik. As she was right basically, there was no other choice for a suitable moniker.
How do you think you can “Translate Berlin’s City Vibe” into your work?
We try to do it as good as possible. Of course we’re out there on parties, we try to stay in touch with “the scene”, there is a lot of input from our friends that are also involved with music. So there’s quite an exchange going on. There are also a lot of reviewing and criticism, of course.
In the history of your label, what have been the best selling releases?
F.I.R. (KM002) and Wife/Man (KM003) were the best selling vinyl, but obviously in 2010 vinyl still was selling better generally. Digitally, the best selling are F.I.R. and Someone to Love (KM013). But also recently After Dark (KM023) and Sunhole (KM021) were selling really well. When it comes to key releases, it must be F.I.R. for &ME, Someone to Love for Adam Port, Work for Rampa and Sunhole for David Mayer.
And the one you are most proud of?
That would be the annual Workparty releases, as they always have a coherent feel to them and because they leave room for experimentation a bit more as a regular EP. And they are always the last release of the year, the grand finale, so to say.
October 04th 2014 was the start date of your Keinemusik “Five” that ended in November 15th at the Watergate in Berlin, did you also have manage the tour as a DIY project?
Partially yes, but generally all the booking related work is mainly done by Till from Clique Booking. And the tour is obviously his most ambitious project for the label. The last date of the tour was the record release party for our upcoming “Workparty Five”, which is also our 25th release in total.
The artwork of Monja Gentschow is very distinctive and original, how do you think it has helped the development of your project?
It seemed important to us from day one that the whole package needs to be consistent and of course, visual aspects matter a lot. And it is as it is, recognition value is a plus and so we’re very proud to have Monja on board to deliver a very unique recognition value.
Since the beginnings the releases of Keinemusik are only made by the crew, do you plan to change this approach and maybe release some other artists?
Other artists have been part of our releases as feature guests. For example, The Stereo MCs will be part of our upcoming “Workparty Five”, but generally we’d like to keep it as it is and mainly release our own material.
Tell us how you work at your productions, do you share a studio? Do you work together or each of you is completely independent?
We have a big studio in Stattbad Wedding, that is also a renowned club in Berlin and a pretty creative environment. We have three main rooms to produce in, an office space, a terrace etc. We’re not only there to work on music, but also to hang out, have our label meetings and all those things. So again, exchange plays a big role and same goes for the workflow.
You also do the mastering?
Sometimes yes. We worked with mastering studios, also to have references and to find out, how to get better with our own masters and obviously to save time. Sometimes it’s definitely useful to have an objective pair of ears doing the fine tuning. But we’re trying to have more tracks mastered by David Mayer in the future.
If you could give an advice to a producer that is starting it’s own career what will it be?
It’s maybe what everyone says. Find your own sound. Don’t listen to the trends. Or follow the trends and get filthy rich, haha.
Since you are 4, tell us 4 albums that you consider a reference
Rampa: MF Doom – Operation Doomsday
Adam Port: Shelter – Attaining The Supreme
David Mayer: Jimy Hendrix – The Jimy Hendrix Experience
Reznik: The Cure – Disintegration[/tab]
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