Nato dalle ceneri di Ostgut e Snax, dal 2004 il tempio indiscusso dell’underground che da 10 anni detta legge attraverso una selezione rigidissima e una scelta “no compromise” che mette la cultura techno al centro di tutto. Durante questo decennio il connubio Ben Klock – Berghain è stato una costante e si può dire una parte del merito vada anche a lui, dj resident dall’anno di apertura che nei giorni scorsi ha voluto commemorare questo importante anniversario con 10 brani che catturano in pieno lo spirito del locale. E allora via, chiudete gli occhi, alzate il volume, salutate Sven ed entriamo:
1. DJ Hyperactive – Wide Open
1998 – Una semplice ritmica che gira su un accordo di organo distorto che sa tanto di Detroit, paesaggi industriali e capannoni di cemento, in pratica perfetto per il Berghain.
2. DVS1 – Pressure
2010 – Per gli affezionati il Berghain è la “Chiesa”, il luogo di culto della musica techno e questo brano, con la sua tessitura intrecciata su un organo liturgico, in bilico tra lo spiritual e il mistico è l’ideale chiusura di ogni set.
3. Mathew Jonson – Marionette
2005 – Una lunga cavalcata costruita su sequenze analogiche avvolte strette su una morbida 808 fa di questo brano una splendida perla rara quasi al confine con la trance. Semplicemente monumentale.
4. James Ruskin – Work (Steve Rachmad Remix)
2006 – Rude, tesa, intransigente, un treno che attraversa la notte sfrecciante. Metallo pesante, fumo e rivoluzione.
5. In Sync – Storm
1992 – Melodie orientali e ritmiche sincopate fanno da padrone in questo brano che sa di viaggi cosmici, stelle lontane e jazz.
6. Green Velvet – Destination Unknown
1997 – Una delle tracce più suonate, 9 minuti tra le linee di montaggio di una gigantesca fabbrica uscita direttamente dagli incubi di The Wall. A detta di Klock, una dei motivi che hanno contribuito ad associare al Berghain il sound industrial.
7. Umek – Gatex
2002 – Quasi cinque minuti senza nemmeno una cassa, solo un potentissimo unisono che sa di Bolero con la forza di un uragano.
8. Martyn ft. Spaceape – Is This Insanity (Ben Klock Remix)
2010 – Tutto incentrato sul vocal di Spaceape, il compianto vocalist scomparso quest’anno, il remix di Klock trasuda Berghain dall’inizio alla fine.
9. Heiko Laux – Hypnomarchin’
2002 – Il top delle produzioni di Laux. Maestosa e avvolgente, il contrappunto tra synth, piano e ritmiche è magistrale.
10. Link – Amenity
1992 – Morbida e raffinata, una delle tracce di chiusura più suonate al Berghain.