Lo aveva annunciato lui stesso, un po’ fra le righe, nelle rarissime interviste rilasciate poco prima e poco dopo l’uscita di “Syro“: Richard D. James dopo anni di silenzio discografico ora vuole tornare in pista con molta più frequenza, almeno per un po’. Ed infatti, dopo pochi mesi, eccolo di nuovo qua. Stavolta con un preavviso minimo, e con zero anticipazioni sul contenuto. L’unica cosa certa che si sa al momento di questo EP in uscita sono il titolo, “Computer Controlled Acoustic Instruments pt. 2“, e la data di uscita mondiale, il 23 gennaio 2015.
Per il resto, si possono fare solo congetture: il titolo potrebbe far pensare ad una ripresa materiale sullo stile di “Drukqs” (lì il “computer controlled acoustic instrument” era il pianoforte) o delle imprese con la Remote Orchestra (una particolarissima, affascinante ed imperfetta collaborazione con la Heritage Orchestra, presentata in anteprima in Polonia e poi l’anno dopo al Barbican di Londra). Quello che farà impazzire i fan più accaniti sarà capire dove diavolo stia la “pt. 1” di tutta la faccenda; per tutti gli altri, molto più semplicemente la voglia e la curiosità di scoprire quali sorprese – vecchie o nuove – conterranno le 13 tracce in 26 minuti previste nell’EP.