Riflettiamoci su, sarebbe mai possibile una carriera in musica quando è proprio l’udito che viene meno? Quando non puoi più ascoltare le vibrazioni plasmarsi nell’aria? Nel testamento di Heiligenstadt, Beethoven raccontava ai fratelli come la crescente condizione di sordità lo stesse portando ad isolarsi dalla società, ma parliamo di un genio, di un unto del Signore, che negli anni a venire compose comunque alcune delle opere più importanti della sua carriera. Ma sarebbe uno scenario probabile per chi come un dj ha necessità che le sue orecchie siano la parte più ricettiva del suo organismo? Solo la finzione cinematografica di “It’s All Gone Pete Tong” riesce a discostarci dalla risposta più scontata, ma la realtà ci racconta altro e nelle ultime ore in maniera drammatica ed incosciente. Dalla sua pagina Facebook infatti, Lil’ Louis, progenitore ed esponente della Chicago House, con un dettagliato e commovente post ha annunciato al mondo il probabile termine della sua carriera a causa di un incidente tremendamente evitabile. Durante il soundcheck per una serata in programma a Manchester, il dj americano è stato letteralmente investito da una bomba sonora proveniente da una macchina per il fumo puntata sul suo orecchio sinistro ed azionata da un incosciente addetto ai lavori.
Appunto, l’incoscienza. La stessa che ha sperimentato KiNK con le cuffie malandate nei suoi primi anni di produzione o Daniel Dexter per impianti collegati male nella provincia bavarese che gli hanno causato l’avvento dell’acufene o la perdita dell’udito, una condizione tanto presente, pensiamo a Larry Heard o il giant stepper PVS, quanto poco affrontata e poco conosciuta.
Preservare l’udito, soprattutto per chi è in costante ascolto come il probabile clubber o il produttore che legge queste pagine, non è più opinabile, non quando l’incoscienza di qualcun altro potrebbe togliervi la felicità costituita dall’ascolto. Fosse anche del più spiacevole dei suoni possibili.