Cannes, giugno 2014. E’ li che io li ho visti insieme per la prima volta… voglio pensare sia stato quello il momento preciso in cui si sono detti: “Bella Spike, collaboriamo ancora?” “Pensa Kanye, te lo volevo chiedere io…”.
E niente, qualche mese dopo, eccola qui la collaborazione: il video di “Only One” un pezzo che ha fatto già discutere il web. Quello che giustamente è rabbrividito davanti alla stupidaggine dei fanboy di West, quelli che “lui è il messia” (non proprio lo stesso di cui parla D’Angelo) e McCartney è “un nuovo talento, un nuovo Bieber”. Quella roba li, quella che sembra ridicolamente finta come gli screen assurdi di Flavia Vento che commenta sui social notizie di attualità. E invece no, tutto vero… ma sticazzi, questo non ha nulla a che fare con West.
C’è però tanto rumore nell’aria. Tutti aspettano un nuovo “Yeezus”, il brano con Rihanna, quello con Taylor Swift (?!)… tutti aspettano una nuova linea di abbigliamento, quella con adidas dopo lo scazzo con Nike. Tutti aspettano, perché con West non si smette mai di aspettare. Siamo curiosi, curiosi davvero di scoprire fino a dove può spingersi ancora Kanye.
Per il momento possiamo guardarci il video di Spike Jonze che smette di essere Spike Jonze e si trasforma in un amico qualsiasi che decide di girare te e tua figlia in mezzo ai campi, sotto l’acqua, senza trucco e parrucco. Spike Jonze che fa Kim Kardashian, senza selfie, pronto però lo stesso ad immortalare un backstage di vita quotidiana. Niente fuochi d’artificio o complessi script, niente ironia, niente di niente solo North e Kanye. Un papà e sua figlia a cui ha dedicato la canzone.
Sembra qualcosa di vero. Sembra. Forse anche per questo sembra quasi terribile.