Da appassionato di musica elettronica questo mondo mi ha sempre affascinato. Per me il dj dietro la console è sempre stata la “star” della serata, il timoniere degli umori della pista… Questo mondo però non è solo fatto di dj, esistono anche personaggi che si occupano di tutto ciò che ai nostri occhi non appare.
Uno di questi personaggi è Elliot James Shaw proprietario della Feel Bookings, agenzia che vanta nella sua scuderia artisti internazionali del calibro di Guido Schneider, Onur Ozer, Alex Picone, Mike Shannon e Minimono giusto per citarne qualcuno. Abbiamo parlato con Elliot del suo lavoro, ma anche delle impressioni che ha su questo mondo e devo dire che il risultato è stata una gran bella chiaccherata :
Innanzitutto benvenuto su Soundwall.it, è un piacere averti qui. Hai dimestichezza con i blog ?
Ti tieni aggiornato leggendo notizie sui siti internet del settore o preferisci il classico tam tam telefonico con i colleghi ?
Io vivo e lavoro praticamente su internet, mi informo sui siti del settore ma parlo anche moltissimo con tanti amici, soprattutto con quelli con cui ho condiviso il mio percorso musicale e che mi ha portato ad essere ciò che sono. Leggo molto per quanto riguarda le ultime uscite discografiche o i party ma non faccio molto affidamento sui siti perchè penso che molti siano pilotati, mi fido più di un conoscente piuttosto che ciò che leggo scritto da una persona che non conosco. Anche se ci sono spunti interessantissimi per molte discussioni che nascono ad esempio da un blog…
La maggior parte dei ragazzi che sono appassionati di musica elettronica e del mondo del clubbing hanno nel cuore la figura del dj, in pochi conoscono la figura dell’agente e il ruolo di una booking agency. Come si diventa agente ? Da dove si parte ?
(Risata in sottofondo) Si parte dal Red Zone, poi si fa un corso di specializzazione ad Ibiza, New York, passando da Londra per fare poi sei mesi al Goa, vivendo ad Ibiza e un po in Germania… Insomma è un lavoro che non si studia, io mi sono ritrovato a farlo in maniera molto naturale. Ho sempre promosso e cercato di far suonare i miei amici nei party, nasco come amante delle feste e quella che era la mia passione è diventato successivamente il mio lavoro, ora lo seguo in maniera spassionata e costante, stando attendo ad ogni minimo dettaglio, perchè la gente si fida di me ed è giusto che io ricambi al meglio, cercando le situazioni migliori per un dj e facilitando il lavoro ai promoter.
Il mio è un percorso molto underground, ho iniziato contattando dei produttori e dj non conosciuti, o almeno non fatti conoscere abbastanza qui in Italia, ad esempio tutto il gruppo dei canadesi della Cynosure e della Music Risquee che avevano un profilo molto basso qui da noi e che adesso lavorano costantemente nelle realtà più importanti in Italia (Guillaume And The Coutu Dumonts, Mike Shannon, Ernesto Ferreyra, The Mole, ecc…) che stanno suonando sempre di più.
Quando ti sei reso conto che questo poteva essere il tuo lavoro ? Vuoi raccontarci la tua esperienza ?
Me ne sono reso conto quando queste situazioni facevano sempre più parte della mia vita, a quel punto l’ho fatto diventare il mio lavoro. Ricordo piacevolmente quando agli inizi facevo dei party con dei ragazzi di Napoli e seguivamo delle date di Kenny Larkin e Ian Pooley. Poi dopo ho proseguito con il Circoloco, sia per l’amicizia con i promoter sia quella con i dj, mi faceva piacere far venire a suonare in italia Locodice e Tania Vulcano… da allora sono venuti tantissime volte qui da noi. Tutto è cominciato in maniera molto naturale, non l’ho deciso dal giorno alla notte, è successo e sono stato molto fortunato.
Come vedi il mercato italiano tu che hai rapporti con artisti internazionali e che per forza di cose li segui spesso anche fuori dall’Italia ?
Il mercato italiano è un mercato dinamico e molto spesso è legato alle mode, c’è tanta ignoranza purtoppo. Quello che si nota ultimamente è che si stanno aprendo a nuove sonorità ed i prezzi stanno scendendo, le spese folli ci sono, ma sono delle eccezioni rispetto a prima. Un’altra cosa che noto è che si sta puntando forse troppo sui produttori e poco sui dj. Il mercato italiano oltretutto si sta aprendo a nuovi artisti italiani e si sta chiudendo a quei nomi che non si sono saputi rinnovare negli anni e che prima lavoravano di più a cifre enormi. Ora molti artisti underground che hanno fatto delle belle produzioni lavorano costantemente anche con cachet più accessibili per i promoter, questo in alcuni casi, non sempre.
Quindi ora che in Italia i nostri artisti stanno avendo un buon mercato, pensi che la cosa possa svilupparsi anche all’estero ?
Sicuramente molti artisti lavoreranno regolarmente fuori dai nostri confini, come in fondo stanno già facendo dei giovani come Alicante, Capriati e Dusty Kid, tutti italiani relativamente giovani che lavorano spesso all’estero. Infatti penso che in futuro ci saranno sempre più nomi di questo tipo che faranno questo percorso… In Italia purtroppo ci siamo arrivati più tardi rispetto a gli altri, perchè sotto il punto di vista del marketing non ci siamo mai saputi muovere. Molte nostre agenzie, cosi come gli artisti, non sono stati capaci di fare il marketing che hanno fatto agenzie tedesche ed olandesi, che sono state brave a comunicare ciò di buono che facevano e che stanno facendo, ma ci siamo aggiornati e con l’intensità della cultura italiana potranno trovare spazi importanti sempre più manifestazioni nostrane.
Hai lavorato con moltissimi artisti che poi sono diventati dei nomi importantissimi nel panorama mondiale, pensi che ci sarà una nuova ondata di super star o credi che il mercato si stabilizzerà ?
Ci sono sempre stati degli artisti che sono stati più ambiziosi di altri e che hanno voluto raggiungere uno status superiore, hanno fatto dei percorsi e delle scelte che li hanno portati a diventare i più grandi ed i più famosi, i più pagati. Credo che finchè ci sarà gente ambiziosa ci saranno sempre artisti che riusciranno a fare la differenza. Ci sono anche artisti pazzeschi che non si sanno vendere, che non hanno la consapevolezza degli altri, che non rischiano e si accontentano di fare un percorso meno appagante all’apparenza e non sotto i rifletttori, ma che comunque si tolgono le loro soddisfazioni in maniera meno commerciale condividendo sempre la loro musica con altri appassionati.
Tu da promoter e booking agent non noti una differenza enorme tra una “Berlino” dove non esistono artisti main stream e una qualsiasi città Italiana ? Perchè all’estero i dj vengono pagati un decimo di quanto prendono qui in Italia ?
La realtà è che anche a Berlino ci sono degli artisti main stream, ci sono nel momento in cui hanno più seguito di altri. Oltre al discorso economico ad esempio se suonano Ricardo Villalobos o Zip (un’artista pazzesco che secondo me non viene recepito a fondo in Italia) c’è sempre moltissima gente che li segue, e questo li rende differenti dagli altri, i nomi che spiccano ci saranno sempre e ovunque… questo è dovuto in primis alla personalità e alla voglia di condividere…
E tu come agente lavori a creare un personaggio main stream ?
Io credo che sia sempre meglio appoggiare il percorso e le scelte che fa l’artista. Se un artista vuole arrivare a calcare grandi palcoscenici, suonare davanti a folle molto grandi e guadagnare molti soldi è una sua scelta che io cercherò di soddisfare. l’importante è che ognuno lo faccia con una propria dignità: puoi suonare tutta la vita in un club da 500 persone, cosi come puoi fare solo festival, l’importante è che si abbia sempre un pò di rispetto per le persone che si hanno intorno ed il proprio io.
Cosa pensi delle politiche nostrane che mirano a demonizzare ogni evento dove la musica elettronica è protagonista ? Secondo te perchè all’estero tutto questo è differente ?
La scena italiana purtroppo non è paragonabile a quella di nessun’altro paese, perchè il tipo di party è completamente diverso. Tutto è molto più veloce, è molto più complesso per motivi di tempo e limitazioni. Per fare solo qualche esempio, prendiamo la vendita degli alcolici e tutti i controlli che ci sono sulle strade. Nelle altre nazioni la gente bella fino alle 6.00, le 7.00 del mattino e va via quando ha compiuto il suo percorso di divertimento, ed è probabilmente più tranquilla di chi ha dovuto interromperlo ad esempio alle 4.30 dopo che è arrivato alle 2.00 ed ha bevuto alle 3.00. E questo è molto più pericoloso secondo me…
Quali sono i locali in Italia e all’estero che ti hanno impressionato maggiormente per “clima”,”impianto” e “struttura” ? C’e nè uno in particolare che preferisci e in cui ti senti a casa ? E al contrario c’è qualche situazione che non ti piace ?
In Italia mi impressionano il Tenax, l’Altavoz e Fiesta Privada, ma anche Anarchy In The Club o il Kindergarten che per me sono le feste più belle. Sono stati molto belli anche gli eventi del Circoloco, ma anche i festival come Dissonanze, che ogni anno viene realizzato molto bene. All’estero sicuramente il Circoloco e il Cocoon d’Ibiza, i festival in Germania e i party in Romania, che mi hanno sorpreso per la qualità dell’organizzazione. Sono negative tutte le situazioni dove la gente non si diverte e non ha rispetto del prossimo…
Tu che collabori con gli staff di tutta Italia, cosa pensi degli eventi che si svolgono fuori dalle grandi città ? Pensi esista il clubbing di provincia ?
Penso ci siano delle realtà già ben avviate, basta pensare a località come Viterbo con Elettrofaul o Salerno con l’Iroko del grande Eddy. Credo che eventi del genere siano fondamentali, per questo ho sempre appoggiato ed incoraggiato il clubbing di provincia, soprattutto se organizzato bene. Certo è sicuramente più difficile, ma credo vada supportato al massimo.
Quali sono i talenti più promettenti ?
Leon sta facendo molto bene, i Minimono ormai insieme a Picone sono una realtà, Kay Sand lo stesso è molto bravo ed ha talento da vendere anche come producer in coppia con Picone, Mass Prod ha talento e carisma da vendere, i grandi Marano e Larsen di Catania, Massimo Di Lena che fa dischi pazzeschi, ma sono anche molti secondo me i talenti che non hanno avuto fortuna o che non si sono saputi valorizzare. Oltretutto non parlo di Renè e Sossa perchè sono delle certezze, ma come detto sono molto fiducioso per loro… Questi sono in nomi su cui punterei…
Gli artisti con cui hai a che fare sono esigenti come rock star ? Puoi raccontarci la richiesta più assurda che ti sia stata fatta ?
Si, soprattutto negli ultimi tempi. Le richieste assurde ci sono, delle volte sicuramente si dovrebbero ricordare che il nostro è un movimento che proviene dall’underground.
Cosa dovrebbe fare un giovane dj per essere notato da un’agenzia importante come la tua ? Come scegli i tuoi artisti ?
Credo si tratti fondamentalmente di incontri che si fanno nel giro che si frequenta da anni, mi fa piacere soprattutto che proprio ultimamente si stia creando un movimento e una collaborazione soprattutto tra i producer italiani che prima non c’era e per questo sono ottimista per i nostri artisti sia qui in Italia che all’estero.
Immaginiamo che la vita di un’agente sia piena di impegni, in questo senso penso che ti abbiamo tenuto in ostaggio per molto tempo.
Grazie ancora per la disponibilità, speriamo di vedere te ed i tuoi artisti molto presto sulle nostre pagine.
Prima di farci un saluto, vuoi raccontarci cosa prevede il tuo futuro ?
In questo momento dopo un periodo in cui mi sono allontanato, sto seguendo nuovamente la Tenax rec. con Alex Neri. Sarà una piattaforma soprattutto per dj italiani, come in fondo lo è stata in questi ultimi anni. Infatti abbiamo stampato artisti come Alex Picone, Federico Grazzini, Luca Bacchetti, tutti progetti che poi hanno avuto anche ottimi risultati all’estero e su altre etichette internazionali. Posso dirvi però che sta nascendo una sotto etichetta e un progetto di party itineranti della Tenax rec, il progetto si chimera’ HUGZ su cui stamperemo nomi più grandi e progetti in cui sarà coinvolto lo stesso Alex Neri in modo diretto con le produzioni che fa preparato in questi mesi, inoltre si faranno feste all estero in locali leader come il Womb a Tokyo, o il Weekend a Berlino tanto per citarne un paio.