Solo leggendo la risposta alla nostra prima domanda ci si chiede che razza di personaggio possa essere Groove Squared. Proseguendo nella lettura diventa tutto molto più nitido, chiaro. Preciso. Paco Terio è uno che si muove veloce e sinuoso, come la sua deep house. Paco è in giro dal 2005, ma l’alias Groove Squared è giovane, nuovo. Il primo EP è uscito un anno fa. S’intitola “Aaron” ed è il frutto di un periodo di solitudine (come ci spiega in questa intervista). Quelle che seguono sono parole che appaiono sincere, a tratti candide.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
“Love On A Real Train” – Tangerine Dream. Ho pensato: la vita davvero non avrebbe senso, se dopo la vita io non avessi la possibilità di portarmi un emozione del genere. Se davvero si potesse portare qualcosa io mi porterei quella traccia.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Una data in particolare non me la ricordo esattamente, forse è stato un concerto o forse il fatto che ogni suono di una traccia che producevo o ascoltavo veniva poi messo in una sorta di multi traccia mentale. Questo tipo di attenzione mi faceva godere di ogni singolo movimento intorno a me e di ogni piccola variazione nella musica, fin da quando ero bambino.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Se andassi dallo psicologo e poi rispondessi in separata sede, varrebbe lo stesso come risposta? Più seriamente posso dire, che ce ne sono stati molti. Il rapporto è stato letteralmente un sali e scendi. Un amore fatto di liti, dubbi e catarsi. Quello che ho imparato è che ne avrò ogni giorno da affrontarne altri di sicuro. E’ la mia vita e la vita è così anche per un idraulico e la sua meccanica dei fluidi o per un contadino con il suo rapporto giornaliero con la terra.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Ci sono state belle recensioni sui dischi, premi, partecipazioni a festival internazionali, proprio l’anno scorso ho avuto l’onore di suonare al Tresor a Berlino, ma credo onestamente che quelli davvero importanti presi singolarmente come soddisfazioni debbano ancora venire. Per me anche un’intervista è un motivo per andar fiero della mia vita di producer. Tuttavia sono consapevole che potrei non far mai il salto di qualità. Per la crescita e l’esperienza, credo anche che aver suonato sugli stessi palchi con grandi artisti sia stato molto importante poiché ho avuto occasione di scambiare idee e ottenere collaborazioni (passate e future).
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Una delle più grandi è la radio, poi coltivo anche la passione del video-making. Per entrambe dedico tempo a sufficienza per far respirare il cervello. Ho creato una web radio attraverso la quale trasmettiamo programmi con ironia, sarcasmo e sopratutto musica. Attraverso il sito della web radio organizziamo anche eventi di musica, che spesso promuoviamo preparando dei video trasmettendo idee che facciano ridere o sorridere i nostri followers (per ora grazie a dio in aumento).
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Probabilmente il periodo in cui avevo pensato di chiudere con tutto (dovuto a problemi che non c’entrano con la passione per la musica, problemi con etichette e contratti che mi hanno fatto allontanare da questo sistema). Il periodo é durato ben 6 anni. Avevo un disco nei miei appunti che ho lasciato macerare per troppo tempo e che poi è finalmente uscito proprio nel 2014, quando ho ripreso coraggio e voglia di esprimermi.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Questa è ovviamente una domanda a trabocchetto. Non crederete davvero che si possano dire 5 dischi imprescindibili senza dimenticarsene altri 5? Non ce la faccio proprio, se volete ci provo, così misurate la mia cultura musicale:
Tangerine Dream – Zeit (1972)
Kraftwerk – Autobahn (1974)
Vangelis – Blade Runner (1984)
The Chemical Brothers – Dig Your Own Hole (1997)
Plastikman – Musik (1994)
Ce ne sono altri 35 che penso siano imprescindibili e che riguardano il rock, il jazz, il soul, il blues ecc. quindi ora sono in paranoia per non averli detti e vi odierò.
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Libri: complotti svelati e satira.
Film: è un capitolo che non posso aprire, ne ho visti quasi 8.000 e li ho catalogati in maniera autistica. Ho dovuto smettere per un po’ perché a volte riuscivo a ripetere intere scene a memoria. Non ne consiglio qualcuno in particolare, ma sono capace di azzeccare il film che possa piacere ad una persona dopo averci parlato per un po’.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il risultato ottenuto per una traccia del mio nuovo album, che è cambiata cento volte in 6 anni ed ora io (e solo io) la reputo un capolavoro. Non mi era mia successo prima.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Credo di essermi assuefatto ormai,devo essere onesto. Ho vissuto la totale assenza di internet e le prime linee ISDN ed il primo cellulare a led rossi l’ho maneggiato a 26 anni. Quando chiamavo qualcuno dovevo chiamare ad un orario consono al non disturbare. Non esiste più nessuna privacy e mi fa ridere chi è su Facebook e crede di essere invece al lavoro su una scrivania d’ufficio dell’FBI. Insomma da “addicted” comunque vedo e apprezzo le grandi possibilità che il web può dare ad una qualsiasi forma d’arte. Ma In generale per tutte le cose: commercio e informazione ad esempio.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ne ho sentiti ed incontrati molti, e mi piacciono davvero tutti e mi piacerebbe avere, ad esempio, un remix da ognuno di loro. Ma per questo dovrei essere Madonna o quasi. Ho legato molto con il giovane Konstantin Sibold e l’esperto e grandioso Ian Pooley. Con il primo sembra esserci un affinità elettiva in consolle, con il secondo forse un percorso musicale simile, (ovviamente con le dovute proporzioni, trattandosi per me di un mostro sacro).
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Se intendi personalmente la risposta è: nessuna. Se mi avessi chiesto “paradossale” e non vissuta in prima persona ti avrei risposto il Festival di San Remo o X-factor e robe simili.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Posso rispondere appena mi rinnovano il passaporto? Mi piace il mio paese, ma so che la vera festa è altrove.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ciò che mi aspetta da maggio in poi, è finalmente smettere di vagare a livello di produzioni. In un festival (dove ho suonato questa estate) ho conosciuto un collega con cui ho fatto due chiacchiere… un passo alla volta, grazie a questa amicizia e affinità sono entrato in una Etichetta/Famiglia (Engrave Ltd). Ne sono orgoglioso davvero, sia perché mi porterà a fare produzioni molto più vicine e mirate al dancefloor (sopratutto per quanto riguarda le scadenze e i formati EP anziché LP), sia e soprattutto perché si tratta di un gruppo di persone con cui ho potuto stringere anche una bella amicizia. Ho anche una gran fiducia per i consigli che mi vengono dati, dalle post produzioni, alla modifica di un suono fino,a volte, anche a che faccia devo fare in una foto (e su quest’ultima cosa forse sto scherzando).
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.