Oggi su Giant Steps ospitiamo Mattia Favaretto in arte Steve Murphy, uno degli artisti più interessanti del panorama nazionale, salito pian piano alle ribalta dei più attenti, insieme a quel movimento house e techno che, in questi anni, ha saputo mettere (o meglio, rimettere) il Veneto sulla cartina del clubbing, non solo nostrano ma anche internazionale. Non certo uno alle prime armi, da più di dieci anni dietro ai piatti, rigorosamente da usare solo per il vinile, Steve Murphy ha portato la sua miscela di house music sia attraverso molti club veneti e italiani, sia, soprattutto, tramite i propri dischi, che hanno trovato ospitalità non solo su etichette come Muscle Records o Wilson, ma anche oltre confine come Chiwax e, soprattutto, Lobster Theremin, etichetta inglese che ultimamente sta facendo parlare molto e bene di sé. Siamo perciò ben felici di ospitare uno degli artisti da tenere più in considerazione nella scena house italiana.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Sicuramente non è stata una sola traccia che mi ha cambiato la vita o fatto cominciare a fare il dj, bensì un genere musicale. Nel caso specifico il genere techno con sonorità electro-pop. Forse la colpa è stata di uno dei primi dischi che ho comprato: Tok Tok & Soffy O – Missy Queen Gonna Die.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
La musica è sempre stato un passatempo per me, ultimamente mi sta impegnando ma mantengo ancora il mio lavoro. Ho cominciato a prendere i primi dischi nel 2000, non ho più smesso! Per quanto riguarda la pruduzione di pezzi di musica elettronica saltiamo al 2010, quando ho conosciutoLuca Segato, Marco Zanin e Mattia Boldrin: i Die Roh e Madi Grein. Con loro ho capito che produrre musica elettronica in casa era la scelta giusta per me.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Nel 2007/2008, ho avuto qualche problema di cui preferisco non parlare. Nonostante tutto ho continuato a comprare dischi anche se non suonavo più in nessun party.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
La release del mio primo disco in vinile fatta con i Die Roh e Madì Grein sotto il nome di “Steve Murphy & Co.”, uscito a dicembre del 2011 sull’allora neonata Chiwax di Francoforte (creata da Robert Drewek appositamente per la nostra musica).
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
A parte fare musica, che come ho già detto prima per me è una passione, gioco a calcio come la maggior parte dei ragazzi italiani. Purtroppo ultimamente non sono riuscito a dedicare molto spazio allo sport a causa del mio lavoro, del tempo passato in studio e delle serate.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Rimpianti? Nessuno! Anzi, da quando ho ricominciato a suonare al party veneziano Minimarket nel 2009 e dopo l’uscita del primo disco nel 2011 ci sono state solo soddisfazioni.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Freddie Mercury – Love Kills
Julee Cruise – Falling
Phoenix – If I Ever Feel Better
Giorgio Moroder – The Chase
Talking Heads – This Must Be The Place
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Assolutamente “The Snatch”, sarà banale ma è uno dei miei film preferiti.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Per primo quello di aver suonato fuori dall’Italia (non avrei mai immaginato di riuscirci) e in molti club e party importanti in Italia, tra cui Crispy, Sound Department, Minimarket, Dude Club e Il Muretto!
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line.
Benissimo! Sono a favore delle interviste, classifiche, recensioni fatte sul web e qualsiasi altra cosa che valuta e promuove il lavoro di un artista. Secondo me è anche molto utile a dare luce ad artistidi nicchia che non hanno nulla da invidiare ai grandi nomi.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
DJ Octopus, Sagats (aka Die Roh), Madì Grein, Chevel, Fabio Monesi, Perseus Traxx, Marieu e Lucretio (aka The Analogue Cops). Lucretio e Die Roh hanno un ruolo di spicco nella mia vita musicale. Condividiamo molte idee e abbiamo creato un gruppo che ci permette di lavorare assieme al meglio dando vita anche ad altri progetti come “William Durant” (rispettive uscite su Fragil Musique e Vae Victis).
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Credo che le situazioni tanto assurde quanto divertenti durante le trasferte che ho fatto a Berlino e Nantes, assieme a DJ Octopus, Lucretio e Daniele Antonello (boss di Minimarket e accompagnatore ufficiale di Steve Murphy), siano difficili da riprodurre altre volte.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
No Comment.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho già altre uscite in programma su Lobster Theremin, Hot Haus e Love Notes From Brooklyn. (Quest’ultima assieme a DJ Octopus).
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.