Trovarsi alle prese con una delle culture metropolitane più intricate come quella di Milano non è semplice. Emergere in un ambiente caotico com’è oggi la musica elettronica (nel nostro Paese, ma non solo) ancora meno. Mirco Violi, nel suo piccolo, ce l’ha fatta. Ha lasciato un segno, nella sua città prima ancora che dentro di noi che lo abbiamo fortemente voluto qui con noi. La sua è una storia fatta di passione, buona musica e lunghe notti chiuso in studio. E siamo felicissimi di lasciarla raccontare a lui in prima persona.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Difficile a dirsi, forse “Your Love” di Frankie Knuckles. Ero un ragazzino la prima volta che ho sentito questo disco.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Verso i 15 anni la musica ha cominciato ad essere una parte fondamentale della mia vita di ogni giorno, ho cominciato ad ascoltare e comprare mixtape per poi passare più avanti a comprare dischi in vinile. Successivamente mi sono appassionato alla produzione musicale in quanto pensavo di avere anche io qualcosa da proporre.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Quelli legati ai momenti senza ispirazione, senza idee, quando nulla di quello che ascolto attorno a me riesce a darmi qualche sensazione.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Ce ne sono stati diversi. La primissima uscita in vinile, che risale al 2008, è stata una grande emozione. Anche la prima data all’estero, che mi pare sia stata a Londra nel 2009. Devo dire però che forse il momento più importante sia stato quando ho comprato i miei primi due giradischi Technics.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Lo sport in generale, calcio ma sopratutto basket NBA e poi il cinema. Per quanto riguarda il cinema vedo un film se non ogni giorno, quasi e sono appassionato di diverse serie TV. Lo sport invece cerco di praticarlo e seguirlo appena posso.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Pensandoci potrebbero essercene davvero tanti. Credo che chiunque guardandosi indietro vorrebbe cambiare qualcosa, ma è impossibile, quindi penso in realtà di non avere rimpianti, di essere stato sempre coerente nelle mie scelte. Magari sbagliando.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Larry Levan – The Final Nights Of Paradise (Album)
Frankie Knuckles – Beyond The Mix (Album)
Notorious B.I.G – Ready to Die (Album)
Marvin Gaye – What’s Going on (Album)
Tyree Cooper – Tyree’s Got A Brand New House (Album)
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Libro sicuramente “Factotum” di Charles Bukowski. Di film ce ne sono tanti ma in questo momento mi vengono in mente “La 25ª ora” scritto e diretto da Spike Lee e “L’odio” diretto da Mathieu Kassovitz.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il primo disco in vinile su Heimatmelodie del 2008, non perché sia il più bello ma perché è stata la prima uscita, quella che mi ha cambiato un po’ la vita.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Ci sono i lati positivi e negativi come in ogni cosa. Il lato positivo è la possibilità di avere informazioni di ogni tipo e quindi acculturarsi velocemente, anche e sopratutto per quanto riguarda il mondo della musica. Il lato negativo è che le persone stupide tendono a diventare famose velocemente.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Tutti quelli con cui ho fatto una collaborazione, in passato, o che farò in futuro. Difficilmente collaboro con persone con cui non ho affinità o con cui non vado d’accordo.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Nel 2011 ho fatto un piccolo tour di tre giorni in Romania dove ho messo musica in tre città diverse (Bucharest, Iasi e Bacau) e mi sono successe diverse cose. Non ho praticamente mai dormito. Poi tra un volo interno con un aereo scassato da 50 posti col motore ad elica a viaggi interminabili su strade piene di curve ad altre cose successe nei vari alberghi e club (che non è il caso di raccontare) direi che mi è successo di tutto.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Assurdo che molti locali mettano la musica in secondo piano, ed in Italia la figura del PR è molto sopravvalutata.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Onestamente mi sto prendendo un attimo di pausa in questo 2015, per schiarirmi le idee su nuovi progetti e su cosa fare. Sicuramente tornerò a fare musica ed ho già in mente diverse collaborazione, magari un album.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.