Per capire i Chemical Brothers, raccontare la loro storia, seguirne l’evoluzione, è necessario, se non proprio fondamentale, passare anche per i numerosi remix che hanno realizzato nel corso della loro carriera. Ed Simons e Tom Rowlands hanno sempre utilizzato i remix di brani altrui per anticipare alcune mosse che poi avrebbero caratterizzato il loro suono. È stato così da subito, fin dall’inizio, fino alle primissime rielaborazioni a nome Dust Brothers, fin dai tempi dell Havenly Social e cioè da quando alcune delle più celebri rock band di Inghilterra facevano la fila per avere i loro brani riveduti e corretti da questi due dj che, a modo loro, stavano scrivendo la storia del clubbing londinese della prima metà degli anni novanta, anticipando nei fatti tutto quello che poi sarebbe successo con l’esplosione del big beat e della loro carriera da producer. Qui ci siamo divertiti a metterne in fila alcuni, quelli più significativi, non solo i migliori o i più celebri. Buona lettura. E alzate il volume!
The Prodigy – Voodoo People (The Dust Brothers Remix)
Quello di Voodoo People non è stato il primissimo remix a cura degli allora Dust Brothers – il primo, in ordine puramente cronologico, fu quello per i Lionrock e se ve lo ricordate meritate un abbraccio – ma di certo è stato il primo a ottenere una fattispecie di successo commerciale. Il primo a passare per radio e ad anticipare al mondo il suono che avrebbe reso popolare i primi album del duo.
Leftfield feat. John Lydon – Open Up (The Dust Brothers remix)
Ancora un remix a nome Dust Brothers per una delle tracce più epiche, a modo suo, di tutti gli anni ’90. Anche questa può essere vista come la versione primordiale di quello che in seguito sarebbe diventato un tòpos della musica dei Chemical Brothers soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dei campioni vocali. La struttura ricorda un po’ quella più avanti utilizzeranno per “Hey Boy Hey Girl”.
Primal Scream – Swastika Eyes
Se pensi a un brano dei Primal Scream remixato dai Chemical Brothers ti viene subito in mente Jailbird, mentre sono in pochi a citare quello di Swastika Eyes. Eppure l’abbiamo ballato tutti. Spesso anche inconsapevolmente.
Manic Street Preachers – Everything Must Go
Esistono modi e modi per affrontare un remix, i Chemical Brothers hanno sempre amato intervenire sui pezzi fino a stravolgerli al punto che sarebbe più giusto definirli “cover”. Qui dei Manic Street Preachers è rimasto davvero ben poco, ma quello che c’è – il modo in cui hanno utilizzato gli archi presenti nel pezzo originale, per dire, è meraviglioso – si lascia davvero apprezzare. All’epoca divenne una specie di Sacro Graal, per poi venire infilato dentro la tracklist di “Brothers Gonna Work it Out”.
Mercury Rev – Delta Sun Bottleneck Stomp
Uno scambio di favori: Jonathan Donahue, il frontman dei Mercury Rev e per un breve periodo anche chitarrista dei Flaming Lips, è sempre stato citato nei credits di The Private Psychedelic Reel, per chi scrive la canzone che meglio spiega il senso dei Chemical Brothers, come clarinettista. In realtà nel corso degli anni si è scoperto che il clarino era stato suonato da un altro membro della sua band – Marc Marinoff – mentre Donahue aveva collaborato al pezzo più da produttore per poi prestare la sua voce in Dream-on. Scambio di favori, dicevo, perché i Chemical hanno ripagato i Mercury Rev con quello che è a tutti gli effetti uno dei loro remix più celebri di sempre. Una vera e propria chicca.
Spiritualized – I think I’m in Love
Ancora psichedelia. Ancora i Chemical Brothers che prendono un brano di un gruppo rock e lo trasportano nel dancefloor passando per la luna. Jason Pierce, da sempre il gran visir della “musica per drogati” (sì, proprio come il titolo di quel disco degli Spacemen3), scopre la chimica e non ce n’è più per nessuno.
Method Man – Bring the Pain
Mancava l’hip hop. Volete l’hip hop? Ecco l’hip hop! Ed Simons e Tom Rowlands prendono un campione di un pezzo di Jerry Butler del 1974 e lo piazzano sotto un beat di RZA. Indimenticabile.
Kylie Minogue – Slow
Uno dei brani più belli di tutta la carriera di Kylie Minogue, purtroppo anche uno dei suoi singoli ad avere riscosso meno successo. Nonostante tutto il remix dei Chemical venne suonato davvero un bel po’. E la parola d’ordine, ancora una volta, è una sola: “Acid!”
Massive Attack – Teardrop Unfinished Remix
Di questo remix si è parlato tanto e per tanti anni al punto che era diventato quasi un oggetto misterioso. Lo hanno fatto? Non l’hanno fatto? Esiste davvero? Uscirà mai? La verità si è scoperta solo quando Pete Tong ne ha suonata una versione non ufficiale nel corso del ventennale del suo show su BBC RADIO 1. Non l’hanno mai portato a termine ed è rimasto lì, da qualche parte nel cimitero degli hard disk del loro studio di registrazione. Peccato, era una bomba.
Boys Noize – XTC
Non solo grandi nomi del pop-rock, i Chemical Brothers hanno spesso messo le mani anche su produzioni destinate prima di tutto al mondo dei club (se potete recuperate il loro trattamento su No One’s Driving di Dave Clarke). Questo dovrebbe essere il loro ultimo remix ufficiale e a quanto pare non ne faranno più altri. Anche in questo caso si tratta di uno scambio di favori: il remix che Boys Noize aveva fatto di Swoon e che aveva dato una gran bella spinta al singolo diventato in pochissimo tempo uno dei classici moderni del loro repertorio.