Abbiamo scelto i dieci dischi più rappresentativi di questo Dekmantel Festival 2015, tra quelli che siamo riusciti a ballare ma soprattutto a identificare tra dischi nuovi, edit e bootleg introvabili. La musica ascoltata è stata davvero tanta e mancano all’appello dischi che ci hanno fatto impazzire e dj set che abbiamo amato, c’è moltissimo funk e disco, perché è estate, perché è bella musica, perché i due generi hanno caratterizzato gran parte dei set del festival, ma c’è anche spazio per la techno e l’electro: un resoconto completo dei momenti migliori che abbiamo vissuto al festival.
[title subtitle=”Manuel Göttsching “E2-E4” (Manuel Göttsching – Muziekgebouw aan ‘t IJ)”][/title]
Il giovedì è il giorno dell’opening di livello, la nona esecuzione live di “E2-E4” in trentuno anni basterebbe a giustificare la presenza in lista di questo disco, l’intero album. Sempre la stessa immersione totale, anche dal vivo. Immortale.
[title subtitle=”Floorplan “Baby, Baby””][/title]
Robert Hood è uno dei protagonisti del festival non solo come ospite, sia nell’UFO che nella Boiler Room in coppia con la figlia, ma anche come producer. I suoi dischi, specie nelle vesti Floorplan, li suonano un po’ tutti al Dekmantel. “Baby, Baby” la mette Villalobos con il pitch abbassato, alle quattro del pomeriggio, cambio di passo in eleganza, degno del migliore centrocampista sudamericano e benvenuto ufficiale al festival.
[title subtitle=”Gwen Guthrie “It Should Have Been You” (Sterac Electronics – Selector’s Stage)”][/title]
Steve Rachmad dietro il mixer a livelli altissimi, con uno dei suoi tanti alias suona due ore di disco e funk in un set da lacrime nel Selector’s, all’ombra dei salici, ed è solo venerdì: i presagi di un gran weekend. Qua ci mette la voce Gwen Guthrie ma il mix è di sua maestà Larry Levan.
[title subtitle=”HMC “Marauder” (Marcel Dettmann – Main Stage)”][/title]
L’Australia è un paese lontano che nasconde molti tesori, uno dei più celebrati è questo grande classico techno dei primi anni zero di HMC, con cui Marcel Dettmann demolisce letteralmente il Main stage. C’è una definizione migliore di “missile”?
[title subtitle=”DJ Sotofett & Karolin Tampere Feat. Maimouna Haugen “Nondo Original Mix” (Palms Trax – Lab Stage)”][/title]
Al Sonar Palms Trax ci aveva positivamente impressionato con il suo live, al Dekmantel dimostra tutte le sue capacità dietro i piatti, girando tra house, funk fino a L.B. Dub Corp. Fa sostanzialmente quello che vuole e a metà pomeriggio arriva a fermare tutta la pista e la rapisce con questo disco, erano le 17 ma sembravano le 8 del mattino.
[title subtitle=”Daybreak “Everybody Get Off””][/title]
Motor City Drum Ensemble svuota mezzo festival e la sicurezza è costretta a regolare tutto l’afflusso perché troppe persone sono concentrate in una sola sala, la sua. Il motivo sta in dischi come questo qua, in tre ore il tedesco ne infilerà parecchi, su e giù tra disco e house music. Una garanzia.
[title subtitle=”SWV “I’m so Into You” (Floating Points, Hunee, Antal – Selector’s Stage)”][/title]
Hunee e Antal ospitano Floating Points, sono a casa loro e quindi fanno cosa vogliono, mettendo a proprio agio il proprio ospite. Tutta la black music che volete, fino all’R&B.
[title subtitle=”The Warriors “Destination” (Palms Trax – Lab Stage)”][/title]
Dicevamo che Palms Trax aveva fatto cosa voleva? Ebbene, ennesima dimostrazione, qua in versione funkettosa, della sua esibizione poliedrica. Festa grande al Lab.
[title subtitle=”Abba “Lay All Your Love On Me Rare (Disconet Remix)” (I-F – Selector’s Stage)”][/title]
I-F firma il migliore set disco del festival con due ore di electro, disco, italo disco, una borsa di dischi notevole se valutata su Discogs. Mettere gli Abba due volte potrebbe non sembrare sinonimo di originalità ma sarebbe una apparenza errata, questo remix, che arriva diretto dai gay club americani del 1981, fa esplodere letteralmente la pista in un fomento generalizzato. Il weekend stava oramai finendo, gli ultimi botti di cui parlare mentre si torna a casa.
[title subtitle=”Gesloten Cirkel “Arrested Development” (I-F – Selector’s stage)”][/title]
Sempre I-F, nello stesso set degli Abba e di chicche underground 80’s mette anche dischi più recenti, tutto in modo assolutamente coerente e naturale, uno dei motivi per cui il djing è un’arte e quindi non può essere per tutti. Gesloten Cirkel è suonato anche dalla Hauff ma “Arrested Development” è il manifesto dell’elettro scurissima, vecchia e nuova, con cui I-F ha condito tutto il suo set. Sembra Detroit invece è Russia.