Saremo onesti: quando ci siamo messi a tavolino a fare mente locale su quale musica proporvi all’interno della puntata odierna di Suoni & Battiti, mai ci saremmo aspettati che l’ascolto attento del materiale (poi) inseritovi si sarebbe rivelato tanto sorprendente. Buona parte del merito va – di questo ne siamo particolarmente felici – a Broke One, che col suo album d’esordio si conferma uno degli artisti italiani di maggior valore, e ai fratelli Elia e Niro Perrone, che nel nuovo Unclear si mettono a giocare in modo serio con il loro nuovo progetto Easy To Remember. Ci sono poi, last but not least, anche Len Leise, i February And Mars e buona parte della crew di Uncanny Valley: l’australiano pubblica su International Feel un mini-album di rara bellezza; al duo irlandese, invece, vengono affidati i festeggiamenti dei dieci anni di Mojuba; mentre i ragazzacci di Dresda sono autori di una coppia di EP letteralmente splosivi.
L’avrete capito, se noi siamo rimasti piacevolmente sorpresi da queste uscite, non dovete avere dubbi sui risultati che il loro ascolto può suscitare anche su di voi.
[title subtitle=”Broke One – Reminiscence (White Forest Records)”][/title]
Se c’è un album convincente, tra quelli usciti negli ultimi mesi dalle nostre parti, questo è “Reminiscence” di Broke One. Pubblicata da White Forest Records, la stessa di “Veleno” di Godblesscomputers e “No Logic No Death” di Furtherset, la prima grande fatica di Fabio Brocato è un piccolo pezzo di bravura, una sorta di esercizio di stile volto a costruire un ecosistema variopinto in cui far convivere il suono 90ies dei “synth col cuore” insieme a quelle ritmiche marcate in grado di porlo un passetto oltre, più vicino al dancefloor, rispetto alle melodie volteggianti di quel Lone a Brocato cui si ispira senza mistero. Sarà per questa (felicissima e invidiabile) caratteristica, che il materiale inserito in “Reminiscence” da Broke One suona tanto ricco di sfumature e di contenuti quanto fisico e pulsante, dimostrando che la formula chord più chord più chord (quanti ne volete) più groove può funzionare benissimo a tutte le latitudini; riuscendo ad abbracciare sia chi della musica elettronica adora l’aspetto meramente emotivo, sia chi non vuole avere troppi cazzi per la testa. “Reminiscence”, insomma, è un album giusto su tutta la linea, un lavoro dove si fa davvero fatica a trovare una virgola fuori posto.
[title subtitle=”Len Leise – Lingua Franca (International Feel)”][/title]
La prima uscita della serie di mini-album voluta da International Feel, che vedrà prossimamente all’opera anche Gatto Fritto e il canadese CFCF, ha per protagonista il ritorno dell’australiano Len Leise sulla label uruguaiana (ma trasferita a Ibiza nel 2012), a un anno di distanza dal bellissimo “Music For Forrests”. L’artista di Melburne, grazie a un talento unico nel costruire interessanti e avvolgenti intrecci melodici, è senza ombra di dubbio una della più piacevoli scoperte per quanto riguarda la musica balearica e, in questo senso, “Lingua Franca” suona un po’ come il punto esclamativo alla serie di tre EP che hanno contraddistinto il suo ultimo anno. Le sette tracce della nuova fatica di Len Leise rappresentano, nella testa del suo autore, una sorta di tappeto volante che ha il compito di guidarci attraverso il Marocco, la Russia, la Spagna, l’India e il Brasile, ovvero le tappe di un viaggio immaginario il cui timone è affidato al sovrapporsi e al fraseggio di disco, funk, afro e jazz. Inutile dire che il risultato sperato da Len Leise centra in pieno il suo obiettivo: “Lingua Franca” è una release da non perdere.
[title subtitle=”February And Mars – February And Mars (Mojuba)”][/title]
Gli amanti del suono puro e solido di Mojuba, la label di Don Williams che in passato ha avuto l’onore di ospitare Sven Weisemann, Oracy, Nick Solé, Chez Damier e MK e che in queste settimane sta festeggiando i suoi primi dieci anni di vita, saranno rimasti un po’ spiazzati dalla natura di “February And Mars”, l’omonima raccolta del duo formato da Carl Ramberg e Jack Considine, ma il quarto album della label berlinese è indiscutibilmente una delle uscite più vive e appassionanti degli ultimi tempi. A rendere speciale il primo album degli irlandesi Ramberg e Considine è la personalissima (e riuscitissima) combinazione di vecchi sintetizzatori e drum machine, caratteristici dell’house music di prim’ordine, con i tradizionali strumenti e tecniche di scrittura del rock: quella di “February And Mars” è elettronica mista indie-pop sognante e sorridente, un combo vincente che attinge senza vergogna al suono di Detroit, a Brian Eno e alle chitarre dei Guns N’ Roses. Provare “Secret Storm At The Edge Of Night” per credere.
[title subtitle=”V.A. – Five Years On Parole – Gems From The Vaults / What’s Happening (Uncanny Valley)”][/title]
Quando cinque anni fa uscì il primo EP del catalogo Uncanny Valley in pochi – tra questi c’era il sottoscritto – avrebbero scommesso sulla solida crescita che, uscita dopo uscita, ha contraddistinto il percorso della label di Dresda. La crew, che ha in Cuthead, Credit 00 e Jacob Korn alcuni dei suoi più autorevoli esponenti, grazie a scelte discografiche spesso e volentieri originali, è riuscita a costruirsi una credibilità tale da far diventare la piattaforma uno dei punti di riferimento per molti appassionati, non importa se amanti di sonorità house o techno, acid o downtempo. Per questa ragione era lecito attendersi che anche le celebrazioni per il quinto compleanno mantenessero un certo livello di imprevedibilità, schivando abilmente la tentazione di un greatest hits cicciotto, ma al tempo stesso un po’ banale. Così Uncanny Valley ha pensato bene di lanciare sul mercato due various: nel primo, intitolato “Gems From The Vaults”, troviamo quattro dei lavori che meglio incarnano lo spirito della label teutonica (tra questi brillano “In Circles” e “The Music”; nel secondo, “What’s Happening”, finiscono invece quattro inediti firmati Chinaski, Dérive, Panthera Krause e Iron Curtis. È proprio “Ensuite” di quest’ultimo a conquistare la nostra attenzione confermando che, sì, anche stavolta i ragazzacci di Dresda hanno fatto centro.
[title subtitle=”Easy To Remember – Jazz Cowboys EP (Unclear Records)”][/title]
Dopo aver debuttato su Rebirth a inizio anno con “Smokey” (nel various “Rebirth Lab Vol. 2”), i fratelli Perrone rimettono le vesti del progetto Easy To Remember per la nuova release della loro Unclear, dal titolo “Jazz Cowboys EP”. Candidamente ispirata all’omonima canzone di St.Germain, la nuova avventura di Elia e Niro è una piacevolissima sorpresa che esprime a pieno il suo potenziale con la title-track, dove la melodia dello xilofono e il groove caldo assottigliano la linea che separa la scrittura tipicamente quadrata dell’house music e la libera improvvisazione, conferendo al disco originalità e quella buona dose di presa-a-bene che non guasta mai. Ci piace questo Unclear numero dodici, perché qui i due aretini danno prova di avere tanta voglia di giocare e superare il già ottimo livello delle produzioni che li hanno già visti protagonisti (sia in solo che in coppia, come Fratelli Perrone), tanto da mettere in secondo piano i validissimi remix dei Minimono (di “Royal Rumble”) e di Giulio Etiope (di “Jazz Cowboys”).