Non sappiamo quanti di voi abbiano avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Denis Longhi, la mente che si cela dietro a Jazz:Re:Found. Qualche mese fa lo abbiamo incontrato in occasione di un panel organizzato a Milano dove erano presenti alcune delle principali realtà italiane nel campo dei festival (roBOt, Club To Club, Elita) e lo abbiamo sentito parlare, col massimo dell’umiltà, di come sia duro certe volte scontrarsi con la realtà della provincia, di come alcuni dei presupposti riguardo alla sua creatura non si fossero poi potuti mantenere nel corso delle edizioni successive e di come crescere imponga non solo grandi sacrifici dal punto di vista economico, ma anche importanti compromessi dal punto di vista artistico. Ed è stato istantaneo affezionarsi subito a quella sincerità che trasuda dal suo modo di esprimersi, dal suo modo di essere.
Per questo motivo, dopo averne già annunciato la virata ormai necessaria su altre latitudini (per la precisione quelle di Torino) nei mesi scorsi, siamo ora molto felici di avere a disposizione l’intero programma della manifestazione, in modo da potervelo sciorinare con calma e potervi così guidare alla scoperta di un altro fra gli eventi che ambiscono ad entrare nella nostra Serie A dei festival.
Si comincia questo venerdì con una preview da urlo. Al Teatro della Concordia fanno tappa (durante il tour che li sta vedendo occupati in questi mesi) i The Cinematic Orchestra di Jason Swinscoe, un progetto che da oltre quindici anni tocca trasversalmente elettronica, hip-hop e musica leggera. Singoli come “Arrival Of The Birds” e “To Build A Home” sono oggi tra le più apprezzate colonne sonore nel panorama cinematografico.
Il festival vero e proprio prenderà però il via solo Giovedì 3 Dicembre, al CAP 10100, dove troveremo ad accoglierci le ritmiche grasse ed esoteriche del londinese Gold Panda, accompagnato per l’occasione dal nostro Andrea Mangia, in arte Populous.
Venerdì 4 Dicembre avremo la possibilità di alla insolita ma pur molto accattivante concomitanza sullo stesso palco fra una leggenda della black music come Roy Ayers (che abbiamo avuto il piacere di intervistare non molto tempo fa), lo stile unico del francese dEbruit e la storia dell’hip-hop italiano rappresentata da Next One e DJ Gruff ancora al CAP 10100 e poi volare all’Azimut da uno dei cavalieri templari della Detroit techno come Carl Craig, che dividerà la scena con Gandalf e Gambo, da tempo fra i resident più conosciuti ed apprezzati dalle parti della Gran Madre.
Il sabato è un altro crescendo di emozioni: si parte all’Esperia nel pomeriggio con il fondatore di Easy Tempo Rocco Pandiani e si continua con il basso inconfondibile del californiano Thundercat per spostarsi poi infine al Q35 dove troveremo prima una leggenda dell’hip-hop come DJ Premier e a seguire il back-to-back dei nostri sogni, straight from Detroit, fra Moodymann e Theo Parrish, che sapranno senza dubbio mettere a nudo una cultura musicale ed un ecletticismo al mixer che pochi, ma davvero pochi, possono vantare.
La domenica sarà dedicata invece agli IQMF Awards, cerimonia di premi dedicata ai festival nostrani in cui interverranno figure chiave dell’ambiente legato alla musica elettronica col tricolore cucito sul petto. A seguire un po’ di buona musica con il resident storico del Kinky di Bologna Luca Trevisi, i milanesi Turbojazz, PassEnger e DJ Hendrix. Per i più esigenti ci penserà il lunedì a chiudere i battenti della manifestazione con la raffinata selezione di Cameron Palmer, in arte Swindle (anche con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere poco tempo fa), ed i torinesi The Sweet Life Society.
Insomma, lo avrete facilmente capito, c’è un nuovo festival in città. Un evento che entra in punta di piedi ma con la consapevolezza di avere alle spalle una proposta di altissimo livello e delle ambizioni conseguentemente importanti. Come molti hanno cercato di fare (con risultati altalenanti) nelle ultime stagioni, è il momento per Jazz:Re:Found di fare il passo fondamentale (e per nulla semplice) verso la definitiva ascensione all’Olimpo dei grandi. Ora non resta che stare alla finestra, godersi serenamente questo festival e lasciare che sia il tempo a dirci se la scommessa sarà vinta o meno.
Dal canto nostro, non possiamo che fargli un grosso in bocca al lupo.