Un po’ di voi lo sapranno già: uno dei posti più divertenti ed interessanti del globo è la pagina personale di Populous su Facebook. Davvero. L’humour e l’acutezza di Andrea Mangia sono spessissimo della stessa qualità della sua musica – ed è una qualità veramente alta. Un paio di giorni fa lo abbiamo visto schierarsi in modo netto (e anche un po’ polemico, via…) per spostare l’attenzione dei riflettori non su se stesso ma su un suo collega: Dj Khalab, fresco di vincitore del titolo di migliore traccia con la sua sortita afrofuturista con tanto di Baba Sissoko dal titolo “Tata”, nei prestigiosissimi Worldwide Awards di Gilles Peterson.
Ora: può essere che non sappiate chi sia Dj Khalab e soprattutto che non abbiate idea che in realtà si tratta di un italiano, e la cosa ha un senso. E’ lo stesso Khalab a voler tenere il profilo basso, anche perché si tratta in realtà di un personaggio noto nell’ambiente, con un sacco di meriti e un grande lavoro di agitatore culturale – tutto questo ovviamente non come Dj Khalab, ma col suo vero nome e cognome, e facendo qualcosa che non è l’essere musicista (…da qui probabilmente anche la voglia di tenere separate, pubblicamente, le due identità; anche se poi in privato chiunque sia un minimo del giro sa bene di chi si sta parlando, e del resto lui stesso aveva perorato – anche con noi, via mail e chat – la sua causa come candidato ai Worldwide Awards).
Però ecco, troviamo bello che i musicisti si sostengano fra di loro per stima reale, e non per intrecci di “suona la mia musica / incidi per la mia etichetta / vieni poi alle mie serate”. Tutte cose di cui Populous non solo non ha minimamente bisogno, ma anche e soprattutto sono lontane sideralmente dal suo modo di vedere le cose.
Che poi, già che siamo in area Worldwide Awards possiamo dare un’altra notizia che ci riempie di felicità, e pure di orgoglio: Clap! Clap!, che aveva sbancato in precedenti edizioni degli Awards suddetti, è entrato ufficialmente nella scuderia editoriale della Warp: un’etichetta che, passano gli anni, sì, ma resta sempre un punto di riferimento (anzi, forse “il” punto di riferimento) per l’elettronica più di qualità. Insomma, gente italiana che ottiene riconoscimenti di enorme spessore e/o che si approccia con l’attitudine giusta alla musica e alla scena: tutto molto bene.