Se siete pratici di Bologna e vi piace immergervi negli anfratti della sua scena underground, non avrete potuto fare a meno di notare come questa sia animata da un gran numero di giovani appassionati, passionali e coinvolti in tutto ciò che riguarda la musica, senza che vincoli di genere incatenino la loro creatività e la loro curiosità. Tra questi c’è Grienkho, un giovanotto alto e dal sorriso contagioso, che ha fatto dei 12” e delle macchine analogiche (e di tutto ciò che le riguardano) la sua passione di vita. Potete trovarlo a mettere i dischi e parlare di musica, rigorosamente con una birra in mano, a L’Archivio, la nuova e interessante realtà cittadina, oppure al Link, al WHP o anche al MAMbo.
Dopo esser stati conquistati dal suo bellissimo EP d’esordio su Pushmaster Discs siamo lieti oggi di presentarvi i suoi quindici passi, in attesa che tutto il suo nuovo materiale veda la luce.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Cavolo, inizio male! Ci sono stati diversi dischi, legati a momenti particolari, che me lo hanno fatto fortunatamente pensare. Mai uno su tutti.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
È stato un percorso molto naturale. Magari in modo un po’ caotico, ma per fortuna la mia città ti “predispone” in qualche modo alla musica, così a un certo punto ho deciso di buttarmi e studiare. Una volta scoperto quanto si estende questo mondo e quante possibilità ci sono, non me ne sono più liberato.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Sicuramente il momento attuale perché sto muovendo la mia attrezzatura in un posto diverso quindi sto producendo e ascoltando meno musica rispetto al solito. In generale il momento di crisi è sempre dietro l’angolo, bisogna raggirarlo facendo entrare agenti esterni come un amico con cui lavorare o una combinazione di effetti mai provata. A volte basta solamente non prefiggersi alcun risultato…credo comunque ognuno abbia la propria soluzione.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Inizialmente è stato fondamentale il mio percorso di studi in ingegneria del suono, dove ho imparato tutte le regole dell’audio e come infrangerle. Successivamente aver frequentato il Kitchenstudio3 a Bologna: qui ho potuto mettere in pratica le mie conoscenze e riuscire, passo dopo passo, a plasmare un certo mio suono e stile nelle produzioni. Credo.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Dedico il tempo alla mia fidanzata che sopporta la mia passione e che spesso mi (ri)porta alla ragione. Di recente (ne sarà contenta) ho intenzione di riprendere in mano i videogiochi, che avevo inspiegabilmente abbandonato anni fa per la techno e i sintetizzatori. Il tempo non è mai abbastanza, visto che a volte ci si mette di mezzo pure la pigrizia. Ecco, no…non sono un tipo sportivo!
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Una volta lasciai due borse dei dischi, una mia e una di un mio caro amico, in macchina e mi addormentai in casa. Il risultato fu che ce le rubarono. Questo sicuramente il rimpianto peggiore che mi è viene in mente al momento
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Ci provo, al contrario della prima domanda. Di getto:
Global Communication “76:14”
ESG “ESG”
Tullio De Piscopo “Suonando La Batteria Moderna”
Liasons Dangereuses “Liasons Dangereuses”
Jeff Mills “Metropolis”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Non sono un grande appassionato di lettura, per lo più mi dedico a testi tecnici o alle storie di artisti. Per quanto riguarda il video sicuramente “C’è musica e musica” di Luciano Berio, programma elevatissimo trasmesso dalla RAI che consiglio a chiunque di vedere.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Non mi sento ancora di aver raggiunto traguardi, sto cercando di lavorare sodo e migliorare sotto tutti i punti di visti. Una risultato che mi ha reso orgoglioso è stato il remix per “Horizontal Space” di Mattia Trani (il Pushmaster Discs numero dieci): spero sia il primo di una lunga serie di remix.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Sono troppo giovane per questa domanda! Ci sono nato con internet! Comunque penso ne va fatto un uso controllato e corretto, come di tutte le cose…
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Lucretio, per la produzione, e Kosmiko, come enciclopedia musicale, sono sicuramente due persone con cui non mi stanco mai di parlare e lavorare.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Sono molto “portato” agli episodi assurdi, ho una specie di calamita, ma non saprei proprio sceglierne uno!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
L’egoismo.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Usciranno a breve un nuovo disco su Austerity e un EP di tre tracce per l’italiana Sorry For This di cui sono molto soddisfatto. Come vi dicevo, non vedo l’ora di finire il nuovo studio per poter riprendere a pieno le mie attività; ho intenzione di far girare parecchio materiale, non solo in formato vinilico e non solo “club-oriented”, quindi è ora di mettersi al lavoro!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.