Fin dalla sua introduzione all’interno dell’edizione del 2014, il Selectors Stage si è guadagnato il titolo di attrazione principale del Dekmantel, la fantastica rassegna olandese che durante le ultime tre estati ha portato la musica elettronica (nella sua accezione dance) all’interno della meravigliosa cornice dell’Amsterdam Bos. La ragione di tale successo va attribuita alle meravigliose esibizioni di Ben UFO, Gerd Janson e Prins Thomas, I-F, Floating Points, Motor City Drum Ensemble e Mike Servito, certo, ma se quella piccola capanna è riuscita a diventare il cuore pulsante dell’intero festival, mettendo in secondo piano tanto il Main Stage quanto il sempre inflazionato stage della Boiler Room, il merito va certamente attribuito a chi si è reso conto che fossero maturi i tempi per rimettere al centro della giostra la musica, la festa e nulla più.
Ciascun dj ha così avuto modo di esibirsi per almeno tre ore di fronte a una pista piena e curiosa, libero di esprimersi senza i vincoli musicali-stilistici che solitamente condizionano i palchi principali dei maggiori festival mondiali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Selectors Stage ha visto la sua fama e il suo hype crescere come pochi altri fenomeni legati alla musica da ballo negli ultimi anni, trasformandosi addirittura in un festival “spin-off” pronto alla sua edizione inaugurale, in programma il prossimo settembre in Croazia.
Ma non è tutto, perché sarebbe stato uno spreco terribile rinunciare al gusto e alla conoscenza musicale dei suoi protagonisti senza cercare il modo di far convogliare queste risorse all’interno della già seguitissima Dekmantel (la label). Ecco quindi nascere un catalogo ad hoc in cui i vari Motor City Drum Ensemble, Young Marco e Joy Orbison – sono loro i protagonisti dei primi tre out – sono liberi di selezionare e pubblicare le rarità con cui impreziosiscono i propri set, nel pieno dello spirito con cui si sono presentati (e si presenteranno) al festival e, ovviamente, al netto delle difficoltà che inevitabilmente si incontrano quando si vogliono ottenere le licenze di vecchi dischi.
La prima release, curata da Danilo Plessow, comprende otto gemme incredibili: “Volevo mettere a disposizione dei giovani qualche vecchio disco davvero difficile da reperire. Io stesso mi sono trovato in questa situazione quando avevo diciotto anni, dopo aver ascoltato un mix di Rainer Truby in cui suonava dischi brasiliani dal valore di quattrocento dollari. Pensai: come cazzo potrò mai permettermeli? Fui immensamente felice quando vennero ristampati, la stessa sensazione che immagino possa suscitare questa compilation.”
Perciò grazie Danilo, grazie Dekmantel, grazie per “A Lil Tribute To The Moody Black Keys”, “Don’t Mess With The Devil” e “Luv Music”. “Selectors 001” è una compliation da acquistare senza pensarci su un secondo.