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[tab title=”Italiano”]Kr!z ci racconta la sua Token Records, label identificata da sempre come residenza musicale per artisti quali Inigo Kennedy, Ctrls o Oscar Mulero. Resistere dieci anni nel moderno mercato della techno, sopravvivendo alla vulnerabilità dei generi, ai booking che rendono dall’oggi al domani un artista più o meno “cool”, ad un pubblico sempre sommerso, quasi, asfissiato di musica non è stato facile per questa etichetta belga. Il padrone di casa ce ne racconta gli step fondamentali dalla nascita all’affermazione, senza trascurare il presente.
Nel 2007 nasce Token Records. Una scelta dettata dalla necessità di dare una chance a produzioni che non riscuotevano interesse dalle label presenti sul mercato; dopo quasi dieci anni Token rimane apprezzata e stimata nel panorama techno mondiale: qualità, passione o una buona preparazione nel music business, cosa conta di più?
Sicuramente è necessaria una combinazione di tutti questi aspetti. Tra loro penso che la qualità sia quello più importante, si può ottenere musica di qualità solo se creata con passione; per Token vorrei esclusivamente del materiale dove questa dedizione sia chiara e percepibile. Altresì fondamentale è la parte business, parliamo comunque di una label che ha delle responsabilità da onorare nei confronti degli artisti e della loro arte. Non prendo nulla alla leggera.
Inigo Kennedy, Ø [Phase], Go Hiyama sono i primi artisti che ci vengono in mente pensando a Token, quantomeno al suo primo periodo di vita. In questi ultimi anni sono apparsi nomi nuovi nelle release: Spherical Coordinates, Eschaton, Tadeo. Ti stai guardando intorno? Token cerca di esplorare nuove sonorità?
Ho da sempre esplorato nuove sonorità, spesso è solo una questione di giusto tempismo, di sincronizzazione. Avrei dato spazio a questi nomi nuovi molto tempo fa ma è difficile trovarsi in sintonia; a volte loro erano troppo impegnati, altre io non avevo spazio da concedergli. Inigo, Ø [Phase] e Ctrls sono da molto tempo il cuore della label, restano per me fondamentali ancora oggi. Non posso bloccare le loro release per mesi dicendogli che non ho spazio nella label, che ho già tutte le uscite programmate. Anche per questo diventa complicato dare spazio a nuovi artisti su Token.
E’ evidente come tra Token e Dystopian ci sia un gran feeling, Rødhåd ha pubblicato per la tua label e tu sei spesso ospite nelle loro Label Night. Un’amicizia che è nata grazie all’interesse comune per la techno? Vi confrontate anche riguardo le scelte artistiche per le vostre label?
C’è sicuramente una grande amicizia tra tra di noi. Ho iniziato questo rapporto con Rødhåd nel 2012, da allora abbiamo approfondito la nostra conoscenza e siamo costantemente in contatto. Grazie a lui ho avuto modo di conoscere tutto il team Dystopian e gli artisti che ne fanno parte, la stessa opportunità che hanno avuto loro con il mio staff. Capita spesso di incontrarsi nei weekend e di condividere le stesse line up, fortunatamente siamo dei dj molto impegnati. Per quanto riguarda le scelte artistiche, non le condividiamo non ci confrontiamo a riguardo. Penso sia importante che ogni label abbia la propria identità.
Nel 2012 Ø [Phase] pubblicava il suo EP “Binary Opposition” seguito da “Binary Opposition Reprocessed” una raccolta di remix curati, tra gli altri, da Planetary Assault Systems, Ben Klock, Sigha. Un punto di svolta per Token che da quel momento in poi ha avuto il giusto peso e il meritato successo. Cosa ha funzionato in quella release? Il giusto mix di nomi nuovi e sonorità che si stavano consolidando in quel periodo?
Penso che sia stata davvero un ottima release, ognuno ha messo in gioco al meglio le proprie capacità. Ovviamente quando raggruppi tutti questi nomi insieme ricevi molta attenzione. Di sicuro ci ha fatto notare.
“Token Introspective” e “Aphelion” sono le uniche due raccolte nel catalogo della Token Records, entrambe a confermano e consolidano la natura musicale della label. Come si arriva a selezionare le tracce da includere/escludere in queste compilation? Alcune sono state espressamente create per questi V.A.?
Ho seguito due percorsi diversi per queste compilation. “Token Introspective” è una raccolta di tracce già pubblicate, una sorta di best of uscito un anno e mezzo dopo “Binary Opposition”. A seguito di questo EP siamo cresciuti parecchio, avevamo molta più attenzione nei nostri riguardi e un discreto numero di nuovi fan che non sapevano cosa fosse successo in Token nei cinque anni precedenti. “Introspective” ha avuto proprio questo compito, raccogliere le migliori tracce e presentare la label a chi non la conosceva. Ha funzionato. Per “Aphelion” il percorso è stato totalmente diverso, tutte le tracce contenute sono state appositamente, esclusivamente prodotte per questa compilation. La selezione degli artisti è stata molto facile per me, sono i miei favoriti nel mondo della Techno odierna.
Ultimamente il percorso di recupero del vinile sta facendo parlare di se; molta attenzione si dedica alle label “vinyl only”, quasi fosse un sinonimo di qualità il fattore “costo di produzione”. Token continua indistintamente a distribuire in tutti i formati disponibili forte del suo peso nel mercato mondiale della techno. Oggi il formato può essere un metro di giudizio? Qual’è il supporto più apprezzato e ricercato dal vostro pubblico?
Il formato più prezioso è certamente il vinile, non parlo solo di Token ma mi riferisco a tutte le label in attività. Hai tra le mani qualcosa di tangibile, un pezzo d’arte, lo puoi collezionare, guardare e toccare; ti regala un esperienza d’ascolto unica. Non ho nulla contro il digitale, io in primis come dj uso questo tipo di supporto ma in tutta onestà posso cancellare i file semplicemente in qualsiasi momento e comprarne di nuovi visto la facile reperibilità e i prezzi così accessibili. Quando parliamo di vinile invece rifletto sempre, che si tratti di metterlo in vendita o di acquistarlo mi chiedi: “lo ascolteresti ancora tra dieci anni?” Un vinile ha molto più appeal sul pubblico ma prima di arrivare all’utente finale deve superare uno step fondamentale, deve convincere i negozianti ad acquistarlo nei propri shop, loro decidono prima di chiunque altro se investire o meno denaro in quel progetto ed hanno un ruolo fondamentale nel mercato. La selezione dettata dalla qualità è un altro punto a sfavore dei negozi digitali che, nel 95% dei casi, vendono tutto quello che gli viene proposto. Oggi tutti possono diventare producer e digital label manager con estrema semplicità, quello che manca sono A&R validi che con pazienza e impegno abbiano costruito le giuste esperienze, il giusto sound. Molti inondano il mercato con pessime produzioni senza rendersene conto, hanno la possibilità di produrre e pubblicare musica come e quando vogliono, attenzione tutto ciò potrebbe essere anche positivo se ben gestito. C’è tantissima musica di merda là fuori, questo ti fa perdere tantissimo tempo in tutti gli store digitali ore e ore di ricerca per trovare giusto qualche ottima traccia. Andare in un negozio di dischi è molto più facile e divertente.
Token Label Night: una bella occasione per voi e per i vostri fans rispettivamente quella di esprimervi e di godere al 100% dell’essenza Token. Ci sono delle tracce che proponete in tutti questi eventi dei “Token anthem” che il pubblico ha scelto in questi anni?
Si ci sono, un bel po’ in realtà. Tra i vari: “Obsidian” di Inigo Kennedy, “Binary Opposition” di Ø [Phase], il remix curato da Rødhåd di “Perplexed”, “Arcing” dalla compilation “Aphelion”. Abbiamo pubblicato qualche hit nel corso degli anni, si.
Quando affrontiamo un Beyond The Label c’è un argomento sempre presente, il futuro. Token Records quale strada percorrerà prossimamente?
Siamo soddisfatti di quello che stiamo facendo e di come ci siamo comportati fino ad oggi, non prevediamo grosse variazioni in futuro. Posso anticiparvi che ci sono vari progetti per il prossimo anno, quando festeggeremo il nostro decimo compleanno. Arriveranno news a riguardo, tenete gli occhi e le orecchie aperte.[/tab]
[tab title=”English”]Kr!z telling us about his Token Records, it is now like a home for artists as Inigo Kennedy, Ctrls or Oscar Mulero. Resist ten years in the modern techno market, surviving to the vulnerability of genres, to the booking agency that make from day to another an artist more or less “cool”, to the audience always flooded, nearly asphyxiated, wasn’t easy for this label. Here the owner discusses the basic steps from birth to claim, without forget the present.
Token Records was founded in 2007. A choice dictated by the need to give a chance to the tracks have no interest from labels on the market; After nearly 10 years Token remains popular and esteemed on world techno scene: quality, passion or a good preparation in the music business, what matters most?
It’s a combination of all of those things. Quality is most important in the end I think, but you can only achieve quality music if it is made with passion and I would only sign the music if I can feel that passion. The business part is important too, cause I feel as a label, Token has a responsibility towards the artists and their art. I don’t take this lightly.
Inigo Kennedy, Ø [Phase], Go Hiyama are the first artists that come to mind when thinking about a Token, at least in his first period of life. New names have appeared in recent years releases: Spherical Coordinates, Eschaton, Tadeo, Antigone. You’re looking around? Token seeks to explore new sounds?
I have always explored new sounds, but it’s just a matter of the right timing. I wanted to release music by all those people a long time ago, but sometimes it didn’t fit their schedule, sometimes it was the other way around: my schedule was too full. Inigo, Ø [Phase] & Ctrls are the core of Token since some time now and for me they are still the most important. I don’t want to tell them they have to wait 6 months to release their record because I have other plans. So the schedule is always quite full and it takes a lot of careful planning to have records by new artists on Token.
It is clear that there is a great feeling between Token and Dystopian, Rødhåd released for your label and you’re a frequent guest in their Label Night. A friendship that was born thanks to the common interest for techno? You also compared the artistic choices for your label?
There is definitely a great friendship going on between the two teams. It started when I got in touch with Rødhåd in 2012. We developed a good relationship since then and we’re always in touch. Through him I became friends with the rest of the Dystopian team and the other artists and they met the Token artists through me. We all meet each other often in the weekends as everyone has busy DJ schedules and we share a lot of line ups together. As far as the artistic choices go: no, we do our own thing. I think it’s important for each label to have its own identity.
In 2012 Ø [Phase] published his EP “Binary Opposition” followed by “Binary Opposition Reprocessed” a collection of remixes treated, among others, by Planetary Assault Systems, Ben Klock, Sigha. A turning point for Token that from then on had the right weight and deserved success. What worked in that release? The right mix of new artists and sounds that were consolidating at this time?
I think it was just an incredibly strong package. Everyone brought their a-game. And of course you will always get a lot of attention when you bring all those names together. It for sure got us noticed.
Token Introspective and Aphelion are the only two collections in the catalogue of Token Records, both to confirm and consolidate the musical nature of the label. How do you get to select tracks to include/exclude in these compilations? Some tracks are expressly created for these V.A.?
It was different for each project. Introspective was a compilation of essential tracks that had already been released, a kind of ‘best of’ even. It was released half a year after the ‘Binary Opposition’ project you mentioned. After that project we gained a lot of attention and a great amount of new followers. All those new followers weren’t aware of what was released on Token the 5 years before that. So the aim was to let all these people know what the most essential tracks were before they discovered Token. It worked really well. Aphelion was different: all the music on there was especially & exclusively produced for this compilation. The selection of artists was very easy for me: they are my favourite artists in techno today.
Lately vinyl has made a comeback and there are more labels getting attention that are “vinyl only” and the more you spend on the vinyl production the more attention the release gets. Token continues to distribute all formats, do you think the format itself makes a difference in the attention each release receives? What is the most valuable format for the Token audience?
The most valuable format is the vinyl for sure, and not just for Token, but for every label. You get something tangible, an art piece. You can look at it, hold it, collect it.. It makes for a different listening experience too. I don’t have anything against digital at all though, cause I DJ digitally too, but in all honesty: I delete files I bought all the time and I constantly purchase new ones as they are so cheap. When it comes to vinyl I will always think twice before selling a vinyl, or when buying I will always ask myself: is this something I will listen to in 10 years from now? When it comes to exposure to your audience, a vinyl of course generates more attention, as the records still have to pass the ‘filter’ of a record shop: they decide if it’s worth investing their money in the record before they offer it to you to buy it. The importance of the record shop is huge I think. And this is obviously what’s missing in 95% of the digital stores (there are exceptions of course): they offer everything. Anyone can produce nowadays, anyone can start their own digital label, there is a great lack of a&r’ing and people don’t have any patience to build their skills & their sound. So a lot of people flood the market with bad releases and they don’t even realize it. They have full control, decide what they release and when, which is great in a way. But nowadays the threshold is gone. There is so much bad music out there so when you’re only buying from digital stores, you really have to invest a lot of time to sift through all the shit to find some jewels. Going to a record shop is so much easier and so much more fun.
Token Label Night: a great opportunity for you and your fans respectively to express yourself and enjoy the 100% of Token essence. Are there any tracks that you propose in all these events as a “Token anthem” that audiences chose in those years?
Yes there are. Quite a few actually: ‘Obsidian’ by Inigo, ‘Binary Opposition’ by Ø [Phase], Rødhåd’s remix of ‘Perplexed’, ‘Arcing’ off the Aphelion compilation.. so many. We had a few ‘hits’ over the years.
When we organize a “Beyond The Label” there is a topic that is always present, the future. Token Records which route will travel soon? News?
We like this route so we’re not really changing it a lot for the future. Big plans for next year though: our 10 years anniversary. More news soon, keep your eyes and ears open![/tab]
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