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[tab title=”Italiano”]Non c’è molto che possiamo dirvi per presentarvi un artista come Louie Vega che non sappiate già, visto che tutto quello che ha fatto in quasi trent’anni di carriera ha sempre avuto una risonanza estremamente ampia e meritatissima, che si trattasse di produrre alcune delle tracce più importanti nella storia della soulful house (e non solo), di suonare al Superbowl nel 2007, di vincere un Grammy o di prestare il proprio tocco magico a un numero sterminato di remix per le canzoni più svariate che possano venirvi in mente. C’era solo una cosa che ancora non aveva fatto, ed era rilasciare un album da solista, ma ora è uscito “Louie Vega Starring…XXVIII” e abbiamo colto l’occasione per farci una chiacchierata con lui, poco prima del party di lancio dell’album al Circle di Milano e giusto un paio di settimane dopo il suo set sorprendente al Dude, e ci ha sorpresi ancora, mostrando un’umiltà e un desiderio di evidenziare il lavoro dei propri collaboratori che ci hanno lasciati col sorriso stampato in faccia, oltre che con un’ammirazione ancora maggiore per uno dei grandi maestri della “nostra” storia.
Allora, questo è un posto piuttosto diverso da quello dove ti ho visto suonare l’ultima volta, qui a Milano, un paio di settimane fa.
Beh, è anche un party completamente diverso, perché questa volta è il lancio dell’album e volevo farlo in un posto che fosse accogliente e caldo, e soprattutto, la proprietà e i DJ resident qui sono dei miei grandi fans, per cui sapevo che avrebbero lavorato duro per mettere in piedi qualcosa di valido e riunire delle persone, anche se li ho chiamati solo quattro giorni fa, sai? È stata una cosa last minute ma molto ben fatta lo stesso.
E infatti è una cosa che mi ha incuriosito, il fatto che l’album sia uscito appena ieri e per il primo party dopo il lancio tu abbia scelto proprio Milano. Come mai?
Beh, in realtà ne ho fatto uno anche a New York, e l’idea era di farne uno là, uno qui e uno a Londra. Ho pensato che Milano fosse una buona scelta perché è sulla strada per Londra, poi è la settimana della moda, per cui i miei amici del mondo della moda sono tutti qui e ci tenevano a venire, e ci sono diversi altri gruppi di persone qui che apprezzano la mia musica, per cui ho pensato fosse una buona idea fare questo party qui al Nord. Al Sud sarebbe stato più facile, perché ci vado molto spesso, è come una seconda casa per me, ma volevo far qualcosa sulla strada per Londra e ho pensato che Milano fosse perfetta. Ma non mi dimentico del Sud, ci sarà un party anche là presto.
Parlando dell’album, la domanda principale che ho in testa fin dall’annuncio è: non è che tu sia esattamente un artista emergente, credo che qualche traccia tu l’abbia rilasciata nella tua carriera, ma è il tuo primo album da solista, quindi…perché ora?
Sai, non avevo mai fatto un album come Louie Vega, e me ne sono reso conto e ho deciso che avevo bisogno di fare qualcosa che venisse proprio da me, da dentro di me, e di riunire tante persone con cui volevo lavorare da anni, o anche alcuni nuovi artisti con cui volevo lavorare, per cui ho passato gli ultimi due anni a registrare per l’album…O meglio, avevo alcune canzoni che ho composto quattro o cinque anni fa che avevo nei miei archivi e ho aggiunto all’album, ma in sostanza l’album è stato fatto negli ultimi due anni. Ho passato del tempo con persone diverse in momenti diversi, e alla fine sono arrivato a venticinque artisti e ventotto canzoni.
E anche questo è un dettaglio molto interessante, visto che non si vedono molto spesso album da ventotto canzoni: avresti potuto tranquillamente ricavare due, o anche tre album da tutte queste canzoni, quindi come mai hai scelto di rilasciarle tutte assieme in un album solo?
Penso che questo progetto possa davvero contenere tutti gli stili di musica che ho creato nell’ambito della musica house, sai, per molti anni ho portato all’interno della mia musica molte culture e beats diversi, e un sacco di tipi di canzoni, dal gospel, al funk, al soul, al latin, al jazz e molti altri. Volevo fare qualcosa di speciale che racchiudesse tutto quello che ho fatto negli anni fino ad ora.
Capisco cosa intendi, penso sia praticamente impossibile riassumere tutto quello che hai fatto e che sai fare in solo una decina di tracce.
Sarebbe stato difficile con dieci canzoni, sì. Voglio dire, ho registrato credo tra le quarantacinque e le cinquanta canzoni, ma queste ventotto sono quelle che ce l’hanno fatta a essere inserite nell’album, e ce ne erano anche altre otto che non sono nell’album ma sono uscite come singoli, però ho avuto l’idea di questo “Louie Vega Starring…XXVIII” in testa per tre anni, e quando ho iniziato a cercare di metterla in pratica ero in tour, e durante il tour continuavo a incontrare altri artisti con cui ci dicevamo “Quando lavoriamo insieme? Lavoriamo insieme! Ok, quando torni a New York chiamami”, e il passo successivo è che mi trovo a comporre della musica su misura per questi artisti, ed è stato così che sono nate alcune canzoni dell’album.
E credo anche che visto il numero di artisti coinvolti sia stato piuttosto complicato gestire la logistica di tutte le collaborazioni.
Già, per esempio ho dovuto andare a Londra, per registrare Jocelyn Brown. La maggior parte dell’album è stata registrata nel mio studio, si chiama “Daddy’s Workshop” ed è in New Jersey, ho fatto alcune sessioni vocali ai Fuzion Studios, sempre in NJ, ma un buon novanta per cento è stato registrato al Daddy’s Workshop, alla fine mi restava solo da registrare Jocelyn Brown a Londra, lei è stata l’ultima artista che ho registrato per l’album.
In effetti si sente che è stato registrato in un posto che per te è come essere a casa.
È stato fatto in casa, certo! Voglio dire, quest’album è stato come registrare con la tua famiglia, ci sono dentro alcune persone che conosco da tantissimi anni e altre che conosco comunque da un paio d’anni, e c’è tantissimo amore in studio quando siamo insieme, è stato stupendo e il livello di creatività è sempre stato altissimo.
È esattamente la sensazione che ho avuto anche vedendo i video promozionali in cui gli artisti che hanno lavorato con te all’album raccontano com’è andata. Tutti danno l’idea che si tratti di qualcosa che nasce da un amore comune, e tutti sembrano aver davvero adorato lavorare con te.
Già, e vale lo stesso per me!
Tra l’altro, mi dicevi che molti degli artisti con cui hai lavorato li conosci da tantissimo tempo, ma una delle collaborazioni che mi hanno incuriosito maggiormente è quella coi Soul Clap e Nick Monaco, visto che tutto sommato sono piuttosto giovani, soprattutto Nick. Ciononostante, l’ho intervistato io stesso un paio d’anni fa e ho trovato interessante come, anche se è nato nel 1990, per cui tu all’epoca eri probabilmente già famoso, abbia probabilmente l’amore, la passione e il rispetto per la storia che c’è stata prima di lui più intensi e genuini che abbia mai visto, per cui in un certo senso ho trovato molto coerente che tu e loro lavoraste insieme.
Sai, i Soul Clap e Nick Monaco sono “anime vecchie”, nel senso che è vero, sono giovani, ma hai quasi la sensazione che siano più vecchi, capisci cosa intendo? La loro esperienza, il modo che hanno di parlare della musica, l’amore che hanno per la musica, è questo che ho apprezzato in loro, mi hanno ricordato me stesso quando ero giovane e avevo lo stesso atteggiamento che hanno loro ora. Ho conosciuto i Soul Clap quando eravamo a Ibiza qualche anno fa, Ananè e io facevamo i nostri party Sunset Ritual là e quell’anno avevamo una residency alla Ushuaia Tower oltre a uno show su Ibiza Sonica Radio durante il quale facevamo il nostro Sunset Ritual dal vivo, e parlavamo, era divertentissimo; una volta eravamo nella stanza di fianco che aspettavamo che i DJ prima di noi uscissero, e abbiamo sentito suonare “Another Star” di Stevie Wonder, e ho detto al nostro tecnico, Moises, “chi sta suonando nell’altra stanza? Devo scoprire chi è”, ed erano i Soul Clap, e gli ho detto “oh, non li ho mai conosciuti, dì loro di venire qui”, ed erano persone così simpatiche!
Anche perché credo che anche loro siano dei tuoi grandi fans.
Sì, l’ho scoperto più in là, ma quella volta loro mi hanno detto “Louie, siamo qui anche domani, se hai bisogno di noi per qualsiasi cosa facci sapere”, e ho detto ad Ananè che secondo me volevano suonare, capisci? Quindi li ho richiamati e ho detto loro “sentite ragazzi, se volete suonare stasera c’è il nostro closing party, sarete una sorpresa per tutti” e così è stato, noi abbiamo suonato sulla terrazza e poi siamo andati al club dell’Ushuaia al piano terra e loro hanno suonato all’after party, è stato tutto perfetto, loro sono stati grandi e mi sono detto “questi ragazzi sono proprio bravi”, hanno la passione, apprezzano quello che facciamo e hanno voluto farne parte senza alcuna aspettativa. Da quella volta siamo rimasti amici, e ci sentivamo spesso mentre ognuno di noi era in tour in giro e ci dicevamo “dobbiamo vederci a New York”, perché uno di loro viveva già a Brooklyn e l’altro era ancora a Boston ma stava pensando di trasferirsi a New York, per cui siamo rimasti in contatto e parlavamo un sacco di musica, per cui una volta ho detto loro “mandatemi un po’ della vostra musica, voglio sentire cosa fate” e mi hanno mandato tipo quaranta tracce, c’era un sacco di materiale, io sono rimasto tipo “wow!”. Ho iniziato ad ascoltare anche alcune delle loro prime produzioni, come l’edit di “Bakerman” o gli altri edit per dj che facevano, come quello di Stevie Nicks e gli altri, sai, quella cosa che fanno di prendere questi dischi e dare loro un taglio più house, mettendoci questi groove ottimi per I DJ. Charlie ed Eli avevano questa canzone che avevano remixato che mi piaceva un sacco e ho iniziato a suonarla tantissimo nei miei radio show e nei miei set in giro, e appena ho iniziato a suonare delle tracce loro ho chiesto loro di mandarmi dell’altra musica, per cui mi hanno detto che volevano mostrarmi anche degli altri artisti della loro etichetta e mi hanno fatto ascoltare la musica di Nick Monaco. Quando ho sentito la sua musica, ho pensato subito “c’è qualcosa di speciale in questo ragazzo!” Mi piace il modo in cui scrive, mi piace come canta le parti vocali, I suoni che usa…suona come se conoscesse un po’ della storia, ma se ne desse la sua prospettiva personale; aveva questa traccia intitolata “Sample Your Soul”, mi è piaciuta molto e ho chiesto a Charlie ed Eli di presentarmi Nick. Ci siamo incontrati a Miami una volta che ci trovavamo entrambi là, Ananè aveva un Nulu Party a South Beach, per cui l’ho invitato e abbiamo passato un po’ di tempo insieme e abbiamo parlato tantissimo, e gli ho detto che mi sarebbe piaciuto rilasciare una delle sue tracce su Vega Records, se fosse stato interessato, e lui mi ha detto “wow, è grandioso, sarei contentissimo, devo parlarne ai Soul Clap”. Insomma ho pensato che avrei potuto fare dei remix interessanti della sua “Sample Your Soul” di cui ti parlavo prima, e anche grazie all’incoraggiamento dei Soul Clap e della Crew Love lui mi ha mandato le parti, io ho fatto i remix, sono usciti e la gente è impazzita per “Sample Your Soul (Nick Monaco & Louie Vega Mixes)”! Poi ho visto che aveva fatto un remix anche per “Free”, di Rhyze, su Nervous Records, e anche questo faceva parte di un blocco di tracce che mi aveva dato in precedenza, per cui ne ho parlato a Michael Weiss, il proprietario di Nervous e di Sam Records, che è un mio amico, e gli ho detto che mi piaceva molto e lo suonavo in giro, al che lui mi ha detto “Louie, perché non fai un remix anche tu?” e ho pensato che forse poteva funzionare, perché lui era appena uscito su Vega Records e forse avremmo potuto creare qualcosa che la gente iniziasse a seguire, questa collaborazione tra me e lui, per cui ho fatto un remix anch’io per Rhyze che è uscito nell’EP di remix assieme a quello di Nick ed è andato benissimo, per cui ho continuato a seguire il suo materiale, I suoi album e così via, credo tantissimo in Nick e nei Soul Clap, e siamo ottimi amici da allora. Quando poi è arrivato il momento del mio album, io stavo parlando con Charlie, che era con Nick in Asia, credo a Bangkok o qualcosa del genere, mentre Eli era da qualche altra parte nel mondo, perché ogni tanto suonano divisi, e ho detto loro che mi sarebbe piaciuto averli nell’album, mi hanno mandato dei demo e ho scelto “See Some Light”; siamo partiti da lì, ci siamo trovati tutti insieme, Nick aveva già registrato le parti vocali e le tastiere a San Francisco, poi a New York i Soul Clap sono venuti al Daddy’s Workshop e abbiamo finito la produzione e il mix. Tra l’altro, il listening party, in gennaio, per il mio album è stato al loro club: Eli è socio di un club a Williamsburg, Brooklyn, il “Black Flamingo”. C’era il ristorante al piano di sopra con un sacco di cibo delizioso dal loro menu, alcuni artisti dell’album che hanno rilasciato interviste, e poi siamo tutti andati al piano di sotto e abbiamo suonato, Ananè, Josh Milan, i Soul Clap e io ci siamo divertiti un sacco a suonare per duecentocinquanta persone.
Beh mi sembra perfetto che tu e loro siate diventati amici, perché credo che tutti condividiate un enorme amore per tutto ciò che è legato alla musica.
Sì, abbiamo un sacco di cose in comune, non solo la musica, loro sono delle persone estremamente umili, tutti e tre. Li ho anche invitati al nostro evento alla Miami Music Week l’anno scorso, quello che noi chiamiamo “The Funkified Poolside Get Down Jam”, era un party prodotto da Vega Records e Vagabonds At Large ed è stato in effetti l’inizio della presentazione dell’album, credo si possa dire che è stato il primo showcase che abbiamo fatto, ho chiesto a George Clinton di venire, e a BeBe Winans e Karen Clark delle Clark Sisters, la gente è impazzita quando ha visto lo show! Ci sono stati anche DJ set dei Soul Clap, di Ananè, di Josh Milan, Nick Monaco, Mr. V, Sa’d Ali e c’era tutta la famiglia Vega, più di millecinquecento persone al party in piscina.
Raccontata così mi sembra molto simile ai party che loro organizzano di solito e che ormai fanno da un po’ di tempo.
Sì, hanno la loro crew di amici, musicisti e DJ, ed è stato bellissimo mettere insieme i nostri mondi e due generazioni diverse, nel pubblico vedevo un gran bel mix di persone, tra noi e tutti quelli che abbiamo invitato.
Quindi, mi hai raccontato com’è andata con loro ma ci sono anche moltissimi vocalist e cantanti presenti sull’album, c’è Jocelyn Brown, c’è Adeva, Ananè canta, poi c’è Byron Stingily, e immagino che la collaborazione con artisti di questo tipo sia un po’ diversa, quindi come funziona di solito tra te e un cantante?
Conosco tutti loro da tempo, abbiamo un rapporto speciale, come se fossero di famiglia. Mi sono detto “devo chiamare Jocelyn, devo chiamare Byron”, e dicevo loro “sto lavorando a un album nuovo, vorrei che mi scrivessi una canzone, posso mandarti una traccia, oppure possiamo incontrarci, o posso scrivere la canzone coi miei collaboratori (Josh Milan e Lem Springsteen) e poi vieni a New York, come preferisci tu”, ed è stato così che è successo tutto, e continuava a diventare sempre più grande, e tutti quelli che si univano al progetto mi dicevano “wow, questo progetto è meraviglioso, voglio farne parte”, è stato bellissimo che abbiano capito l’idea che avevo in mente! Sai, molte delle persone a cui dicevo del progetto mi chiedevano come mai facessi ventotto canzoni, dicevano che sarebbero state troppe, ma io rispondevo loro “non capite, devo raccontare una storia”, ed è esattamente questo che faccio, ora che tutti possono sentire il disco perché finalmente è uscito, finalmente lo capiscono, capiscono cosa stavo facendo e mi dicono “ok, ora vediamo la storia, la capiamo, la sentiamo”.
E tra l’altro questa è una cosa piuttosto rara ora, visto che sugli store digitali si possono comprare le tracce singole senza dover comprare l’album intero, per cui un po’ tutto il formato dell’album sembra essere passato di moda.
Beh, lo riporteremo in vita! E’ così che dovrebbe essere per gli album degli artisti, devi raccontare la tua storia! Il motivo per cui l’ho chiamato “Louie Vega Starring…XXVIII” è che per un sacco di anni il DJ è stato la star, non è colpa nostra, è successo e basta, e gli artisti avevano un posto in seconda fila, per così dire, nel mondo della dance, ma io volevo riportarli in prima fila, ed è per questo che si chiama “Louie Vega Starring…XXVIII”, perché sono loro I personaggi principali ed è questo il loro posto. Sono loro che interpretano le canzoni e che ci mettono la faccia nel cantarle!
Tra l’altro credo che ci siano anche molti strumenti suonati dal vivo nell’album, per cui credo che non si tratti solo dei singoli artisti che citi in ogni canzone, ma che ci siano anche molti altri musicisti che sono stati coinvolti nel progetto: sono stati coinvolti anche nel processo creativo?
Beh, c’è Axel Tosca, è un mio buon amico oltre che il mio tastierista, è cubano, è a New York da…quanto? Sei o sette anni. Luisito Quintero, il mio percussionista, me l’ha presentato e l’ha preparato per le nostre sessioni. Axel e io abbiamo registrato insieme per gli ultimi quattro anni, ed è un piacere stare in studio con lui, ha così tanto talento, ha una formazione classica ma è anche un jazzista, voglio dire, sa fare tutto, e poi ho mio fratello Josh Milan che è un musicista jazz molto riconosciuto, è un cantante, scrive canzoni, è un artista a tutto tondo. Poi ci sono altri autori con cui ho lavorato, come Lem Springsteen, Leah Lorien, e alcuni degli artisti citati nell’album hanno voluto scrivere I testi e le melodie da sé, come Monique Bingham, Byron Stingily, Diviniti, Cassio Ware, Vikter Duplaix, Caron Wheeler…tutti questi artisti hanno molteplici talenti. Per quanto riguarda i musicisti, quindi, la maggior parte del tempo l’ho passata con Axel Tosca, che suona moltissime delle tastiere dell’album. E poi c’è il mio ingegnere del suono, Yas Inoue, che è stato con me il cento per cento del tempo e lascia che te lo dica, Yas è un genio del suono. Abbiamo gusti molto simili per quanto riguarda il suono e la registrazione.
E tra l’altro dal punto di vista dell’ingegneria del suono il tuo album è molto interessante, perché non suona fortissimo come la maggior parte della musica che esce ultimamente.
Esatto, ed è così intenzionalmente, perché devi capire che molti DJ oggi fanno musica per I club, per cui sentono il bisogno di portare tutti i livelli al massimo e fare in modo che suoni più forte possibile, però la musica che ho composto per quest’album è diversa, non si tratta di farla suonare il più forte possibile, ma di lasciarla respirare, di fare in modo che suoni calda, piena e lasciare che i suoni si aprano. Se avessi spinto al massimo i suoni, avrei perso tutto questo. Il mastering della mia musica è gestito professionalmente, da Walter Coelho a Londra e a Lisbona, e quando gli ho dato le prime tracce e lui ha alzato tutti i livelli al massimo gli ho detto “oh nonononono! Perché le fai così?”, perché pensava che fosse questo quello che avrebbe voluto la gente nei club, è questo che gli chiedono i DJ che gli fanno fare il mastering delle loro tracce, ma io gli ho detto di no, che per me era ok che non suonasse così forte, volevo lasciarla respirare, volevo che la musica ti parlasse, ed è così che abbiamo fatto, abbiamo lavorato a lungo per arrivare al punto in cui finalmente ero soddisfatto e da lì in poi è stato tutto in discesa, ora non devo più nemmeno rivedere granché dopo che lui ha fatto il mastering. Se senti l’album ora, non senti nessun livello portato al massimo né troppa compressione.
Esatto, è proprio la sensazione che ho avuto, suona “forte il giusto”. Però poi, quando suoni le tracce dell’album nei club, non è che non abbiano alcun effetto, anzi: ricordo di averti sentito suonare “You Are Everything” un paio di settimane fa qui a Milano, su un impianto molto potente e suonava meravigliosamente, anche se credo non fosse esattamente la stessa versione che c’è sull’album.
E’ il remix di David Morales. Vedi, quello che succede con queste canzoni è che sì, puoi suonarle in un club, e suonano bene, e credo che stiano in piedi da sole da un punto di vista acustico, ma abbiamo anche dei club mix, come quello di Dave, che possono piacere maggiormente al mondo dei DJ e dei club e che ti diano una sensazione più da club a notte fonda. Tutti avranno una versione con cui divertirsi. Ci sono molti mix che non ho ancora rilasciato che non sono sull’album, ma che potrebbero essere uscite in vinile, oppure release speciali sul digital store di vegarecords.net. Quindi cerchiamo di accontentare tutti con quest’album, se vuoi suonarlo in un club puoi suonarlo in un club, ma puoi anche ascoltarlo in casa, in macchina, puoi anche sentirlo a un volume molto basso se vuoi, ed è questo il tipo di album che volevo fare, un tipo di album che puoi voler sentire anche tra dieci anni, come quando abbiamo fatto i dischi di Nuyorican Soul o Elements Of Life, sai? Hanno resistito alla prova del tempo, quindi non vedo l’ora che arrivi tutto quello che ci sarà per “Louie Vega Starring…XXVIII”, è stato un lavoro duro e sono state coinvolte molte persone, se ci pensi non sono solo i venticinque artisti, ci sono cinquanta o sessanta persone coinvolte nell’album, c’è la sezione dei fiati, i tastieristi, i coristi, i musicisti, ci sono quasi sessanta persone che in qualche modo hanno dato una parte di sé al disco, e penso che sia qualcosa che si sente.
Si sente eccome, anche perché il fatto che sia il prodotto di una famiglia è evidentissimo anche nella grande varietà di stili musicali che copre.
Sì, sai, molte persone ora dicono che l’avevano già sentito perché avevano sentito alcune tracce nei club e le avevano già comprate, perché erano usciti cinque singoli, avevo fatto in modo che il disco crescesse e che le persone avessero tempo di capirlo, assicurandomi sempre di registrare buone canzoni, era quello il mio obiettivo principale, volevo che ci fossero delle canzoni “catchy”, delle canzoni melodiche, e dopo i singoli, quando poi è uscito l’album poi molte persone hanno sentito il secondo CD e mi hanno detto “oh, non sapevo che facessi anche cose downtempo”, non erano pronte, per cui alla fine è stato bello anche non aver suonato tutto l’album in giro prima che uscisse.
Ho avuto un’impressione simile anch’io la prima volta che ho ascoltato tutto l’album, ho pensato “ma fa veramente qualunque cosa, c’è uno stile di musica che non fa nell’album?”
Sai, credo sia questo che lo rende interessante, credo che tu possa ascoltarlo senza cambiare canzone, sai, la gente tende a passare alla traccia successiva, alcuni hanno una soglia dell’attenzione piuttosto bassa, ma credo di aver fatto in modo che tu possa ascoltare l’album per intero e vivere il viaggio insieme a noi.
Tra l’altro, parlando di sorprese, quando ti ho visto suonare qui a Milano un paio di settimane fa hai preso davvero di sorpresa me e i miei amici: spesso e volentieri i DJ con una lunga carriera alle spalle tendono a proporre sempre lo stesso set perché è quello che il pubblico si aspetta da loro, mentre tu hai fatto qualcosa di completamente diverso.
Beh, quando sono stato qui a Milano per suonare al Dude ho incontrato questo gruppo di persone davvero simpatiche, Christian e tutta la famiglia che c’è lì, sono dei veri puristi della musica dance, mi hanno accolto a braccia aperte. Il mio agente mi ha detto “senti, c’è questo club underground che vorrebbe ospitarti, fanno cose più techno ma vorrebbero te, pensano che al loro pubblico piaceresti” e io ho chiesto chi avessero ospitato prima, perché lo chiedo sempre, e mi hanno detto “Ron Trent, Theo Parrish, Moodymann” e ho risposto immediatamente “ok, ci sto”. Sai, bisogna capire che Ron, Moodymann e Theo sono tutti grandiosi in quello che fanno, sono maestri nella loro arte, sanno mettere i dischi, e sono anche miei fratelli nel nostro mondo della house e del tech soul, li ammiro davvero, per cui ho detto “Sai cosa? Se l’hanno fatto loro, sarò contento di farlo anch’io”, per cui ci sono andato e ho deciso che avrei fatto qualcosa di diverso, che avrei costruito qualcosa e avrei visto dove sarebbe andato il set.
Esatto, l’impressione che ho avuto è che volessi costruire una storia articolata anziché dare immediatamente al pubblico quello che voleva, la sensazione è stata che stessi dando loro quello che ancora non sapevano di volere.
Wow, grazie!
Quindi, dopo stasera cosa ti aspetta?
Sarò a Londra a breve, ho il party di lancio da Phonica Records e sarà una cosa molto spontanea, non vedo l’ora, come ti dicevo ho scelto dei posti molto diversi per i party di lancio. Qui a Milano è stato organizzato tutto in quattro giorni, è stato un lavoro enorme per loro, perché avevo chiesto loro di invitare i miei fans e che era molto importante, perché non volevo andare in un posto commerciale o qualcosa del genere, volevo che fosse una cosa per i veri fans di Louie Vega perché quello che volevo suonare era puro Louie Vega e sai, a New York ho fatto la stessa cosa, quando ho organizzato il listening party al Black Flamingo, che è un ristorante con un piccolo club proprio come questo, mentre a Londra sarà completamente diverso perché sarà da Phonica Records, uno dei migliori se non il miglior negozio di dischi in città e metterò dei dischi dell’album e ci saranno delle performances live, e suonerò dei test pressing, visto che l’album in vinile non è ancora pronto, uscirà il venticinque marzo e sarà distribuito da Above Board UK, quindi ci sarà qualcosa di veramente speciale per I londinesi! Tutti non vedono l’ora, Phonica ha addirittura preso un intero sound system TPI, stiamo parlando di un impianto enorme in un negozio di dischi! Sarà fighissimo, porterò con me anche Axel Tosca, il mio tastierista, da New York, e ho chiesto di venire anche a Tony Momrelle, e nessuno sa che ci saranno anche loro, e anche Jocelyn Brown mi ha detto che verrà, quindi sarà qualcosa di grande, e non l’abbiamo ancora detto a nessuno. Soho, Londra, salterà!
Tutto questo ben di dio in un negozio di dischi che, tra l’altro, non è nemmeno così grande.
Lo so! Mi hanno detto che ci saranno solo centocinquanta persone e ho chiesto loro se fossero sicuri, e comunque ho aspettato a pubblicare informazioni sull’evento fino a due giorni prima, perché se avessi iniziato a invitare persone una settimana prima sarebbe stato pericoloso, ci sarebbe stata troppa gente. Dopo questo party, comunque, ci sarà il lancio dell’album a Tokyo, il 9 aprile, sarà l’apertura di un nuovo club; il proprietario dell’Air, che era uno dei miei club preferiti, uno dei club dove mi è piaciuto di più suonare negli ultimi dieci anni e che ha chiuso, sta aprendo un posto nuovo. Farò la stessa cosa in un po’ di posti in giro per il mondo, tutte le mie date saranno incentrate sull’album e a volte ci saranno degli artisti a sorpresa: questo è uno degli aspetti migliori di aver coinvolto venticinque artisti, sono sparsi per tutto il mondo! La stessa cosa è successa la settimana scorsa a Roots NYC, il nostro party al Cielo di New York, ho potuto portare molti dei vocalist perché vivono lì, quindi c’erano Cindy Mizelle, Cassio Ware, Leeroy Burgess e Monique Bingham a cantare e Axel Tosca ha suonato le tastiere ed è stato divertentissimo, si sono divertiti tutti un sacco, e c’era anche Sharon Bryant degli Atlantic Starr, che fa I cori in “You Are Everything” per Jocelyn Brown…in effetti in quella canzone c’è un coro eccezionale: James “D-Train” Williams, Cindy Mizelle, Paulette McWilliams, Sharon Bryant…insomma, è stata una gran festa. Quindi, abbiamo fatto NYC, Londra, Milano, faremo Tokyo, e non vedo l’ora di aggiungere altre date e di proseguire il viaggio, poi inizieremo a preparare il live show. Farò un live show.
In cui immagino non avrai tutti e venticinque gli artisti insieme, visto che credo sarebbe piuttosto complicato.
No, sarebbe difficile, ma anche solo averne quattro o cinque sarebbe abbastanza per avere uno show sano, e poi c’è anche la Elements Of Life band che suona tutta la musica di supporto per il progetto “Louie Vega Starring…XXXVIII”. Quest’estate saremo in tour, faremo i party Sunset Ritual con me e Ananè insieme, gireremo tutta l’Italia e il Mediterraneo come facciamo sempre, ma farò anche un tour da solo come Louie Vega, e lo stesso farà Ananè, poi faremo anche un tour come Masters At Work e degli show come Kings Of House, saremo a Londra al 51st State Festival, al Pacha di Ibiza e saremo anche allo Space, come MAW, per l’ultimo anno di residency di Carl Cox.
Visto che hai citato i MAW, ho visto che avete rilasciato un remix insieme come Kenlou di recente: è qualcosa che avete intenzione di riprendere stabilmente in futuro?
Beh, sì, sai, Kenny mi ha chiamato e mi ha detto “ho fatto questo disco con Robert Owens, ma Louie, amico, sono un po’ bloccato,ho questo groove ma non saprei, vorrei fare di più, che ne pensi, ti va di ascoltarlo e stendere qualche accordo?” e io gli ho risposto “mandamelo”, ho aggiunto delle parti suonate da me e gliel’ho rimandato, poi l’abbiamo finito e lui mi fa “Louie, che ne pensi se chiamiamo uno di questi mix Kenlou?”, e io gli ho risposto “certo che sì”, potremmo anche pensare di riprendere questa cosa perché ora faremo un disco nuovo come Masters At Work! Ora ho il tour di “Louie Vega Starring…XXVIII”, e ci sarà anche un nuovo cd Sunset Ritual di Ananè e Louie Vega in estate, ma l’anno prossimo sarà Masters At Work e una grossa sorpresa in arrivo nel 2017!
Più grossa di un disco nuovo dei Masters At Work?
Beh, grossa altrettanto. Siamo davvero emozionati.[/tab]
[tab title=”English”]There’s not much that we can say to introduce an artist like Louie Vega that you probably already don’t know already, since everything he’s been doing in almost thirty years has always had a wide and well-deserved resonance, from releasing some of the most important songs in the history of soulful house to playing at the Superbowl in 2007, winning a Grammy or giving his magical touch on a lot of wonderful remixes for songs as diverse as one can think. The only thing he hadn’t done yet was releasing a solo album, but now “Louie Vega Starring…XXVIII” just came out and we took the chance to have a chat with him, right before his album launch party at Circle in Milan and just a couple of weeks after his surprising set at Dude, and he’s surprised us again, showing a humbleness and a will to highlight the work of his collaborators that left us really amazed.
So, This is a pretty different place from the one I saw you play last here in Milan, a couple of weeks ago.
Well, it’s a different party as well, because this time it’s an album launch, so I wanted to do it at a place that felt cozy and warm, and most of all, the owner and the DJs here are all big fans of mine, so I knew that they would work hard to put up something nice together and get people together, even if I called them only four days ago, you know? That was last minute and well done.
And that’s actually something I’m curious about, because it’s the first album launch party you’re having since the album release, which happened actually yesterday, so why did you choose Milan?
Well, you know, I did one in New York, so the idea was to do one in New York, one in Milan, and one in London. And I figured Milan was good because it was on my route to London, and it’s fashion week, so my friends in the fashion world are here and they want to come down, and also there are nice groups of people here that appreciate my music, so I thought it would be great to do something in the North. The South is easier, ‘cause I go there all the time, it’s my second home, but I wanted to do something on the way to London and I thought Milan would be perfect. But I will not forget the South we will have one coming soon.
Well actually, the main question I have about your album is: it’s not like you’re a newcomer, I think you already have some releases in your history, but it’s your first full-length solo album, so…why now?
You know, I never did a Louie Vega album, and it just came to my mind and I said I needed to do something coming from me, from within, and bring together a lot of people that I wanted to work with for years, or even some new artists I wanted to work with, so I was recording this for the past two years…I mean, I had a few songs that I did four or five years ago that I had in the archives and I added to the album, but basically the album was done in two years. I got together with different people at different times, and it ended up being twenty-five artists and twenty-eight songs.
And that’s an interesting point to cover, since you don’t see a twenty-eight songs album very often, you could have probably made two, or even three albums with all these songs, so why did you choose to make just one?
I really thought that this project could bring the styles of music that I’ve created within house music, and you know, for many years I brought a lot of cultures and beats in my music, and a lot of different types of songs all the way from gospel to funk, to soul, to latin, to jazz, & more. I really wanted to do something special that epitomized everything I’ve done through the years into today.
Yep, I see your point, it’s probably very difficult to summarize everything that you’ve done and that you can do in just ten tracks.
It would have been hard with ten songs, yeah. I mean, I recorded probably forty-five to fifty songs, but these 28 are the ones that made it to the album, and there were also 8 others that are not on the album that I released as singles, but this “Louie Vega Starring…XXVIII” idea has been around for three years, so once I started pulling it all together I was touring, so as I was touring I would meet another artist and would say to them, “When are we gonna work together? Let’s work together! Ok, when you get back to New York give me a call”, and the next thing I know I’m thinking about that artist and I would make music tailored for that artist, and that’s how I did some of it.
And I also think that since there are so many artists involved, it may have taken some time to arrange all the collaborations.
Yeah, for instance I had to go to London, to record Jocelyn Brown. Most of the album was done in my studio, it’s called “Daddy’s Workshop” in New Jersey, I did a few vocal sessions at Fuzion Studios, NJ, but at Daddy’s Workshop at least 90% was recorded there, I was only left to record Jocelyn Brown in London, she was the last artist I recorded for the Louie Vega Starring…XXVIII album.
So it really feels like it was done in a place that felt like home.
It was done home for sure! I mean, this album is like recording with your family, there are some people that I’ve known for so many years and some that I’ve known for the last couple years, and there’s just a lot of love in the studio when we get together, it felt great and the creativity level was very high.
That’s the exact feeling I got when I watched the promotional videos where the artists that worked with you on the album talk about it. They all share the feeling that it’s really something coming out of love, and I felt like they really loved making music with you.
Yeah, and I did too!
But then, you mentioned that most of the artists involved you’ve known for a long time, but one of the collaborations I’m most curious about is the one with Soul Clap and Nick Monaco, because they’re pretty young, especially Nick. I interviewed him a couple of years ago, and it was strange how, even if he was born in 1990, so you were probably already famous when he was born, he had the most intense and genuine love and passion and respect for the history that came before him that I’ve ever seen, so in a way it seemed fitting for me to see them working with you.
Well, you know, Soul Clap and Nick Monaco, they’re old souls, meaning that they’re young, but it almost feels like they’re older, you know what I mean? Their experience, and how they talk about music, and their love for music, that’s what I appreciated, they reminded of me when I was young, and I had that type of thing that they have now. I met Soul Clap when we were in Ibiza a few years ago, Ananè and myself were doing our Sunset Ritual parties there, and that was the year we had residency with our party at Ushuaia Tower, and while we were working there we were doing a show at Ibiza Sonica Radio Station, we would go up and do our Sunset Ritual Radio show live, and talk, it was so much fun, and one time we were waiting in the other room for the DJs before us to come out, and we heard playing at the radio station Stevie Wonder, “Another Star”, and I said to our Tech Moises, “Who’s that playing in the other room? I need to find out who that is”, and it was Soul Clap, and I said “Oh, I never met them before, bring them over”, and they were so sweet, very nice guys!
Also because I think they’re big fans of yours too.
Yeah, I found that out later on, but they were like “Louie, we’re gonna be here for the next day or so, if you need us for anything just let us know”, and I spoke to Ananè and I said “Ananè, I think they wanna play”, you know? So I called them back and told them “listen guys, if you wanna play tonight it’s gonna be our closing party, you’ll be a surprise to everybody”, so it happened to be our closing party, where we played on the rooftop and then we went to the club in Ushuaia on the ground floor and they played the after-party, everything was so cool, they rocked the club and right there I told myself “these guys are really good people”, they have passion, also appreciating what we do, and wanting to be a part of it without any expectations. Ever since then we became friends, and we would talk to each other while we were each touring on the road, and stuff, and we’d say “we gotta get together in New York”, because one of them was already living in Brooklyn, and the other one was still in Boston and was planning on moving to New York, so as that was all happening we kept in touch and we would talk about music a lot, and I said “send me some of your music, I wanna hear what you guys do”, and they sent me like forty tracks, there was so much stuff, and I was like “wow!” And then I started listening to some of their earlier stuff, like “Bakerman (edit)”, or other dj friendly edits that they were doing, like a Stevie Nicks classic and others, you know, taking these records and kinda housing them up, doing these dj tool-like grooves to them. Charlie and Eli had this song which was remixed by them that I really liked and that I started playing a lot on my radio shows and at my gigs, so as I started playing their music i said “send me some more music”, and they told me they wanted to show me some of the other artists on their label as well, and they showed me the music of Nick Monaco. When I heard his music, I said “man, there’s something about this guy!” I like the way he writes, I like the way he sings the parts, the sounds he uses…he sounds like he knows some of the history, but he gives you his own perspective of it, and he had this track called “Sample Your Soul”, I really liked it and I asked Charlie and Eli to introduce me Nick. He happened to be in Miami one time while I was there, Ananè was doing a Nulu party in South Beach, so I invited him there and we hung out and we talked lots, and I told him “I’d really like to release one of your tracks on Vega Records if you’re interested”, and he was like “wow, this is great, I’d love to, I would like to speak to Soul Clap about it”, so I really liked his “Sample Your Soul” track that I mentioned before, and I thought I could do some cool remixes of it too, so with Soul Clap and Love Crew’s enforsement, it was all good and he sent me the parts, I did the remixes, we put them out, and people went crazy about “Sample Your Soul” (Nick Monaco & Louie Vega Mixes)! Then I noticed that he had a remix for “Free” by Rhyze on Nervous Records, and he gave me that too in the batch of music I received earlier, so I told Micheal Weiss, the owner of the Nervous & Sam Records, who’s a friend of mine, that I really liked it a lot and I was playing it, and he tells me “Louie, why don’t you do a mix too?”, and I said “maybe that could work, because he’s just had a release on Vega Records, and that could be something for people to start following”, this new collaboration, so I did that remix for Rhyze, it was in the remix package too along with Nick’s version, and it did very well, so I kept hearing his material, and his albums, and so on, I really believe in Nick and Soul Clap, and we’ve been friends ever since. Then it came time for my album, and I was talking to Charlie from Soul Clap, he was with Nick Monaco in Asia, probably Bangkok or something like that, while Eli was somewhere else in the world touring, because sometimes they play in different places, and I told them I would love for them to be on the album, and they sent me some demos, and I picked the song “See Some Light” and that was it, we started from there, we got together, Nick had already recorded his vocals and keyboards in San Franscisco, then back in New York, Soul Clap came to Daddy’s Workshop and we finished up some more production and mixed it. I actually had my listening party, in January, for the Louie Vega Starring…XXVIII album at their club. Eli’s a partner in a club called “Black Flamingo” in Williamsburg, Brooklyn. There was the upstairs restaurtan with food from their delicious menu, artists on the album interviewing for the epk, and then we all went to the club downstairs and dj’d. Anane Vega, Josh Milan, Soul Clap, and I all had a blast djing for 250 invited guests.
Well, it really feels fitting to me for you guys to get together, because I know you have a huge love for all that’s music related and I know they share the same love too.
Yeah, we have a lot of things in common, not just music, but they’re really humble guys, all three of them. I also invited them to our Miami Music Week event last year, to what we call “The Funkified Poolside Get Down Jam”, it was a party Vega Records & Vagabonds at Large produced, and it was really the beginning of the album presentation, I would say it was the first showcase we did, I asked George Clinton to come, and BeBe Winans and Karen Clark of the Clark Sisters, people went crazy when they experienced that show! There was also dj sets by Soul Clap, Ananè Vega, Josh Milan, Nick Monaco, Mr. V, Sa’d Ali and the whole Vega family presence was in the place, over 1500 people at the pool party.
And that really seems pretty much similar to what they have been doing for a long time now.
Yeah, they have their own crew of friends and musicians and DJs, and it was really nice that we combined the worlds and generations, and I saw in the audience we had we a nice mixture of people between us all and who we invited.
So, you mentioned how the collaboration happened with them but there is also a lot of vocalists and singers and famous voices in the history of house and not just house involved, there’s Jocelyn Brown, Adeva, then Ananè sings, then there’s Byron Stingily, and I assume the collaboration with these type of artists happens in kind of a different way, so how does it happen between you and singer?
I know them all, and we have a special relationship, family vibes. I would to myself “I gotta call Jocelyn, I gotta call Byron” and I would call them up and say “I’m working on my new album, I would love for you to write a song, I could send you a track, or we can get together, I can write the song with my collaborators (Josh Milan, Lem Springsteen) you can come to New York, whichever way you want”, and that’s the way I did it, and as it kept building it got bigger and bigger, and everybody who would join afterwards would be like “wow” this project is wonderful, and they really wanted to be a part of it, which was very cool that they saw the vision! You know, a lot of people I told about the project were saying “Why are you doing twenty-eight songs? It’s so much”, but I was like “You don’t understand, I gotta tell a story”, and that’s exactly what I’m doing, and now that everybody can hear the album because it’s out on iTunes, they get it, even the fans of mine, they were trying to understand what I was doing, and now they are saying “Ok, we see the story now, we get it, we feel it”.
And that’s something that’s become pretty rare now, because since on digital stores you can buy single tracks and not the whole album, it feels to me like the album format and the need to tell a story has kind of fallen out of fashion.
Well, we’re bringing it back! This is how it should be for artist albums, tell your story! The reason why I called it “Louie Vega Starring…XXVIII” is because the DJ has been the star for so many years, it’s not our fault, it just happened, and the artists took a backseat in this world of dance, let’s say that, and I wanted to bring them back to the forefront, and that’s why it’s “Louie Vega Starring…XXVIII”, because they are the key and that’s where they belong. They are the ones interpreting the songs and singing up-front!
And that’s interesting also because I think there’s a lot of live instruments in the album, so I take it it wasn’t just the artists mentioned in every track, but I assume there were a lot of other musicians involved, so how much have they been involved in the creation process?
Well, there’s Axel Tosca, good friend, he’s my keyboardist, he’s Cuban, he’s been in NYC for?, about five or six years, Luisito Quintero (my percussionist) introduced me to him and had been grooming him for our sessions. Axel and I, have been recording for the last four years, and he’s been a pleasure in the studio, he’s so talented, he’s classically trained, but he’s also a jazzman, I mean, he’s got it all, and then I have my brother Josh Milan as well, who’s an accomplished jazz musician, he’s a singer, he’s a songwriter, he’s an all around artist. Also other songwriters that I worked with, Lem Springsteen, Leah Lorien, and then some artists may want to wrote their lyrics and melody themselves, like Monique Bingham, Byron Stingly, Diviniti, Cassio Ware, Vikter Duplaix, Caron Wheeler. All of these artists are multitalented. As far as musicians I worked with, I spend most of the time with Axel Tosca who played lots of keyboards on the album. And there’s my engineer, Yas Inoue, who was with me 100% and let me tell you, Yas is a genius of sound. We are very a like in taste of sound and recording.
Actually your album is very interesting from a sound engineering point of view as well, because it doesn’t sound as loud as most of the music that’s coming out lately.
Yeah, and it’s done purposely, because you gotta understand lots DJs today making tracks are making music for the clubs, so they feel to maximize the levels and make it as loud as possible, but the music that I’ve done for this album is not about making it as loud as can be, you need to let it breathe, and to keep it warm, full, & let the sounds open up, if I boost it, I’d lose all that. I have my music mastered professionally by Walter Coelho in London and Lisbon, and when I first gave him the first few records, he was boosting up all the levels, and I said to him “Oh, nononono!, Why are you doing this?”, because he thought that was what everyone in the clubs wanted which most djs who make tracks and have him master tell him to do, but I said “No no, I don’t want to maximize to loudest, It’s ok”, I want to let it breathe, I want the music to speak to you, and that’s what we did, we worked hard to get it right where I was happy with it and the rest was a piece of cake, I don’t even have to revise much now when I have him master. if you listen to the album you don’t feel that maximized level and not much compression.
Yep, that’s the feeling I had, it feels “just right”. But then, when you play the songs in clubs, it’s not like they’re not effective. I remember you playing “You Are Everything” a couple of weeks ago in a club with a huge sound system here in Milan and it sounded awesome, although I don’t think it was the exact same version that’s on the album.
It was the David Morales remix, the thing is these songs, yes you can play them in a club, and they will sound great, and I think they will stand on their own sonically, but we have club mixes as well like the Morales remix that can cater to the dj/club world giving you a more late night club feel. Everyone will have versions to play with. There’s a lot of mixes that I haven’t released yet which are not on the album, but may be on vinyl releases and Vegarecords.net digi store special releases. So we take care of everybody with this record, if you wanna play it in a club you can play it in a club, but you can play it in your house, or in your car, you can play it at a very low volume if you want, that’s the kind of record I wanted to make, a kind of record that you gonna want to hear ten years from now, like when we made Nuyorican Soul or Elements Of Life, those records, you know? They stand the test of time, so I’m looking forward to what’s to come with what we’ve done on Louie Vega Starring…XXVIII, it’s been hard work and it’s been many people coming together, if you think about it it’s not just twenty-five artists, there’s about fifty or sixty people involved in this record, the horn section, keyboardists, background singers, musicians, it’s close to sixty people that somehow gave a piece of themselves to this records, and I think that’s probably what you feel.
Yeah, and it shows through all the record, also because the feeling that it’s coming out of a family is evident also in the wide range of different musical styles it covers.
Yeah, you know, a lot of people say they heard it in the clubs before and they were buying it, because I put out five singles, so I was building it and letting people understand the record, and I always made sure I recorded good songs, that was my main key, I wanted everybody to have a catchy song, a melodic too, and after I put out the singles, when the album came out then everybody got to the second CD they were like “Oh, I didn’t know you did downtempo stuff”, they weren’t ready for it, so it’s kinda cool that we didn’t really play all the album before it was released.
Yeah that’s the exact first impression I had when I first listened to the whole album, I was like “Man, this guy is doing everything, is there a style he’s not doing in this album?”
Well you know, I think that’s what makes it interesting, I think you can listen to it without changing the song, you know, people skip when listening, some have a short attention span, but I think you can listen to the record as a whole and live the journey with us.
And you know, it’s the same feeling I got when I saw you DJing a couple of weeks ago, because me and my friends we were kind of taken by surprise by the set you did: you know, you often see experienced DJs or DJs who have a long history who tend to play always the same tracks because that’s what people are expecting from them, but then you didn’t, you did a surprising set.
Well, you know, when I went to Milan to play at Dude, I met all this group of nice people, Christian and the whole family there, who were more purists with dance music, they brought me in with open arms, my agent was like “Listen, there’s this underground club that wants to hire you, they do more techno stuff but they want to bring you in, they feel the audience will appreciate you”, and I said “Well, who’s been there before?”, because I always ask that, and they said “Ron Trent, Theo Parrish, Moodymann”, and i’m l said “Ok, I’m in”. You know, you gotta understand that Ron, Moodyman, Theo are all amazing at what they do, they’re really excellent at their craft, they can play music, and they’re also my brothers in our world of house and tech soul, I really admire those guys, so I said “You know what, if they did it, I’ll gladly do it,”, so when I went for it and I decided i was gonna twist it a little bit, and let it build, and see where it goes.
Exactly, the impression I had was exactly that you wanted to build a story and not just to give the audience what they wanted, but also what they didn’t know they wanted.
Wow, thanks!
So, after tonight, what’s next for you?
So, I’ll be in London, I’ll have the album launch there at Phonica Records keeping it real grass roots, and I’m really excited, like I said I picked different types of places, so tonight in Milan was put together in four days, they had a lot of work to do, because I told them they had to invite the Louie Vega fans, that’s very important, I didn’t want to go into a commercial place or something like that, this has to be pure Louie Vega fans, because what I wanted to play was pure Louie Vega, and you know, in New York I did the same thing, when I had the listening party at Black Flamingo, which is a restaurant with a small club just like this, but in London it’s going to be different because I’m doing it at Phonica Records, one, if not the hottest record store in Londontown and I’m gonna play my album and have live performances, and I have some TPs, some test pressings ready, because the album is not ready yet on vinyl, it’s coming out on vinyl March 25, 2016, it will be distributed by Above Board UK, so it will be really something special for people of London town! Everyone’s really excited about it, Phonica brought in a whole sound system by TPI, I’m talking Big Sound in a records store!!! it’s gonna be cool, I also brought my keyboard player, Axel Tosca from New York, and I also asked Tony Momrelle to come to sing, and nobody actually knows that they’re coming, and also Jocelyn Brown told me she is coming, so it’s gonna be crazy, and we didn’t advertise it yet. Soho, London will be jumpin’.
Which is also actually not that big, by the way.
I know! They told me it’s gonna be just a hundred and fifty people, I said “You sure?”, so I waited to post about it until two days before the event, because if I started inviting people a week before it would have been dangerous, there would have been too many people. So after that I’m doing the album launch in Tokyo, Japan too, April 9, 2016, I’m gonna do the opening week of a new club, the owner of Air in Tokyo, which Air was one of my favorite clubs, it is the club that I’ve always loved playing in the last ten years, which closed, so the owner is opening this new club. I’m gonna few places around the world, and all my gigs are gonna be based around the album and sometimes there’s gonna be a surprise artist, and that’s the good thing about having twenty-five artists, they are all over the world! The same thing happened last week at Roots NYC, our party at Cielo in New York, I brought a lot of the singers ‘cause many live in New York, so Cindy Mizelle sang, Cassio Ware sang, Leeroy Burgess sang, Monique Bingham sang, and Axel Tosca was playing the keyboards and it was lot of fun, everybody had a great time, and then I had Sharon Bryant from Atlantic Starr, who sings backgrounds on “You Are Everything” for Jocelyn Brown, there’s a powerhouse background crew on “You Are Everything” – James “D-Train” Williams, Cindy Mizelle, Paulette McWilliams, Sharon Bryant…so it was a great party. So we’ve done NYC, Milan, London, Baltimore, and I’m looking forward more and to the journey, then we’re build up for a live show, I’m gonna do a live show.
Where I take it you’re not going to have all the twenty-five artists, ‘cause it’s probably going to be hard.
No, that would be difficult, but even having four or five of them would be enough for a healthy show and I also have the Elements Of Life band which is doing all the backing music live for the “Louie Vega Starring…XXVIII” project. This summer we’ll be touring, we’re going to be doing the Sunset Ritual parties with Ananè and myself, we’re gonna take it all around Italy and the Mediterranean as we always do, I’m going to be touring as Louie Vega solo, Ananè will be touring solo as well, then we have Masters At Work touring, we have some Kings Of House shows, we’ll be in London at the 51st state festival (Kohnyc), we’ll be at Pacha in Ibiza (Maw), and we’re also gonna be at Space as Masters At Work for Carl Cox’s last year residency.
Well, since you mentioned Masters At Work, I know you released a remix as Kenlou recently, so are you gonna be picking that up again anytime soon?
Well yeah, you know, Kenny called me and said “I did a record with Robert Owens, but Louie, man, I’m kinda stuck on this, I got this groove but I don’t know, I want to do more, what do you think, do you wanna listen to it and lay down some keys?” and I said “Send it over”, and then I played some parts and stuff, I sent it back, and then we finished it up, and he says “Louie, what do you think if we call one of the mixes Kenlou?”, and I said “Yes of course”, we could start bringing that back because now we’re gonna do a new Masters At Work record in the future! Now we do “Louie Vega Starring…XXVIII” during the year, also look out for a new Sunset Ritual CD by Anane & Louie Vega this summer, and next year it’s gonna be Masters At Work and a big surprise coming too for 2017!
Bigger than a new Masters At Work record?
Well, as big as that. We’re really excited about it.[/tab]
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