Whodamanny è un artista napoletano appartenente al collettivo Early Sounds Recordings ed è uno dei proprietari di Periodica Records, entrambe etichette napoletane affezionate al sound analogico tanto da farne il proprio vessillo. Lo stesso vessillo che Whodamanny idolatra, in quanto è un grandissimo appassionato del sound caldo e vintage che esce dalle drum machine e dai synth che suona giornalmente andando a creare una musica non catalogabile, pregna di synth cosmici, funk e jazz. Come se non bastasse ha fondato nel 2014 il progetto The Normalmen insieme a Milord e fa parte dell’altro bellissimo progetto The Mystic Jungle Tribe, fusione naturale tra Mystic Jungle e The Normalmen. A questo punto non potete non capire il perché l’abbiamo scelto per questo nuovo episodio di Giant Steps. Non vi resta che ascoltare il suo mixato e leggere le sue parole.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Quando poco più di un anno fa ero al lavoro su “Cosmic Morphology” (upcoming su Periodica Records) non avevo ancora focalizzato di cosa si trattasse nonostante fosse un mio prodotto; fu Dario (Mystic Jungle) che dopo aver sentito le prime bozze mi fece comprendere quanto potessero essere interessanti quei brani acerbi e decisamente sperimentali. Subito decidemmo che sarebbe stato stimolante lavorare su un concept album partendo da quelle prime cose come base. A distanza di qualche mese – dopo l’estate – lo stesso Dario mi fece ascoltare un disco, “Microchip Revolution” di Sam Sklair & Gus Galbraiht, una raccolta foltissima di sperimentazioni su sintetizzatori, sequenze ed effetti elettronici miste a vere e proprie jam di matrice fusion e jazz funk, mantenendo il tocco elettronico che da il carattere di unicità al disco. Ecco, in quel momento ho provato un’emozione indescrivibile: per la prima volta ho capito cosa stavo facendo e cosa avrei potuto fare, quell’ascolto ha dato valore alle mie idee. Mi ha fatto conoscere me stesso.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Essendo sempre stato attorniato da musicisti ed avendo una grande passione per lo stage è ovvio che sono sempre stato attirato dal mondo della musica. Tutto è diventato più divertente e soddisfacente quando ho capito che farla con professionalità, studio e rispetto della teoria mi appaga. Ma fare musica con la maniacale dedizione che impieghiamo in famiglia EAS e Periodica richiede una parte fondamentale della vita, quindi non saprei. In sostanza l’ho capito quando è diventata una vera e propria attività professionale.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Ci sono stati dei momenti in cui l’immaturità giovanile ha giocato un ruolo fondamentale e negativo, l’impulsività, la curiosità e una certa dose di spirito ribelle hanno fatto il loro. Quando un giovane ragazzo decide di dedicarsi esclusivamente alla musica appare come un salto nel buio e questo scatena la preoccupazione della famiglia; gli scontri distolgono solo dal vero obiettivo: scegliere e dare alla scelta solidità.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Attualmente non si può parlare di carriera vera e propria avendo io ancora molto da vedere / vivere / sperimentare, ma se devo identificare un checkpoint importante fino ad oggi credo sia stato il giorno in cui io ed Enrico (Milord) – con il quale avevo iniziato da poco il progetto “The Normalmen”, all’epoca ancora immaturo – abbiamo incontrato Dario ed abbiamo intrapreso il cammino in Early Sounds; quell’incontro ha messo ordine nella mia testa e da lì ho iniziato a riflettere in modo più ordinato e concreto sulle mie abilità e su come applicarle.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Io ho una sola grande passione ed è la musica. Dedico ogni giorno a lei, dividendo il tempo nelle varie attività necessarie: la ricerca di dischi, di suoni, di strumenti, di artisti interessanti sia del passato che del presente, di immagini, di ispirazioni. A scuola adoravo il latino ed il greco. Oggi attingo molto da quella cultura per ispirare la mia musica.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Fortunatamente non ne ho ancora.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Domanda complicata, non saprei; più che a determinati brani darei importanza agli artisti. Nel mixtape ho selezionato diversi pezzi che ritengo imprescindibili.
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Non leggo molti libri, preferisco le immagini, ma c’è un libro in particolare che porto dentro di me, “Il Gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach. Film, “Blade Runner”.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Amo tutti i progetti musicali intrapresi negli ultimi tre anni e ne sono orgoglioso in egual modo. Ovviamente il progetto band The Mystic Jungle Tribe insieme con Dario di Pace ed Enrico Fierro è il risultato artistico di cui vado più fiero, sia per gli intenti alla base, sia per immagini/scenari, sia per qualità del prodotto finale – artwork, tiratura di stampa e riscontro del pubblico.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Il web è decisamente importante oggi. Credo che ci sia un utilizzo giusto di questi canali e l’aura negativa in cui versano è spesso dettata da chi ne fa un uso smodato.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Tutti i miei colleghi di Early Sounds e Periodica.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
C’è un posto nascosto nel Cilento dove sono solito passare i mesi estivi sin da quando sono bambino. Ecco in quel posto mi sono successe cose veramente assurde.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Vedo ed ascolto dischi in vendita e spesso acclamati dai media la cui matrice sonora è congenitamente un oltraggio al lavoro che giorno dopo giorno facciamo in studio.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Oltre all’imminente uscita di “Cosmic Morphology”, come già detto sopra, mio primo output discografico solista, ci sono diverse cose work in progress tra cui due dischi sotto l’alias The Normalmen in uscita su Early Sounds (autunno 2016), il nuovo album con la band The Mystic Jungle Tribe, disponbile da settembre, ed una serie di altri progetti sotto differenti monikers di cui daremo informazioni a tempo debito.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Daniele Pace “Vaffanculo”.