Lollino, il vincitore delle finali italiane per la Burn Residency 2016
E vincitore fu: Lollino. Uno che nei radar di molti connoisseurs ci stava già da un po’, e non solo quelli torinesi (è la città sabauda il luogo da cui si origina tutto: sia dal punto di vista personale che da quello artistico, col legame forte subito creatosi con Movement ancora un bel po’ di anni fa). Però ecco, non erano i curriculum importanti quelli che contavano, nella finale italiana 2016 per la Burn Residency. Nella cornice di Music Inside Rimini (una fiera inaugurata quest’anno che cerca di rinverdire i fasti del Nightwave riminese, chi ha una certa età saprà di cosa stiamo parlando), appollaiati sulla console bella nera e spigolosa che Burn ha fatto approntare per l’occasione, contava solo la prestazione. Il modo cioè in cui ci si giocavano i 15 minuti a disposizione, finalista per finalista.
La seconda classificata: Denaila
Poco tempo, certo, ma anche abbastanza per far capire di che pasta si è fatti. Contava il mixaggio, certo; la selezione, ovvio; ma contava anche il modo di comunicare empatia, coinvolgere, trascinare. Mostrare insomma di avere non solo gusto e tecnica, che è fondamentale, ma anche una marcia in più. E Lollino l’ha avuta. Ma non solo lui. Senza fare torto agli altri finalisti (Devid Dega, Dario Di Mauro, Fabio Sanseverino aka LovehouseDj), alla fine è stata una lotta testa a testa tra lui e Denaila. Una ragazza presentatasi armata di vinili, sorriso, un gusto sconfinato nello scandagliare gli anfratti più preziosi tra chicche house vecchia scuola e breakbeat. Ha impressionato veramente tutti quanti, e le discussioni fra i giurati si sono fatte belle serrate su chi meritasse di volare ad Ibiza per il Bootcamp targato Burn Residency (…quello che ti può lanciare verso residenze di lusso nei club culto della Isla, e da lì verso l’impressionante premio finale – i 100.000 euro di fondi da usare per dare una svolta alla tua carriera da dj e producer).
La giuria schierata al completo
Ora, chi vi scrive era uno dei cinque giurati. Quello ovviamente meno importante, visto che i colleghi erano gente del calibro di Ralf, Alex Neri, Rame, oltre a Manuela Doriani – una delle migliori speaker radiofoniche italiane in assoluto, con un grande “occhio” anche su cosa un dj fa, è e suona (essendo tra l’altro dj lei stessa). Ovviamente non posso rivelare qua parola per parola cosa ci siamo detti, punto per punto le considerazioni che sono state fatte, ma vi assicuro che abbiamo avuto un bel da fare, prima di decidere chi eleggere come vincitore. Una cosa è certa: il clima fra noi giurati è stato davvero bello. Respiravi attenzione ma anche voglia di non drammatizzare e non prendere tutto troppo seriamente (la club culture è anche divertimento); respiravi rispetto verso i partecipanti e anche, in alcuni passaggi, vera partecipazione e sincera ammirazione nei loro confronti; respiravi soprattutto amore verso la musica, la club culture, verso questa cosa “strana” (e bellissima) del poter fare della propria passione un lavoro, qualcosa che ancora oggi tutti i miei colleghi avvertono come un privilegio, come un privilegio che ti fa sentire in obbligo di ringraziare il destino tenendo alta la fiamma della passione. Insomma, non avevo accanto quattro notai svogliati, che erano arrivati lì solo perché qualcuno gli aveva detto che dovevano esserci: avevo accanto quattro persone che avevano preso a cuore quello che stava accadendo, le sorti dei finalisti che erano di fronte a loro. Perché c’era di mezzo la musica. Che resta un affare di cuore ed emozioni, resta una cosa bellissima.
…la musica che ora Lollino dovrà esportare, insieme al suo estro e al suo piglio sorridente, al Bootcamp ibizenco della Burn Residency 2016. Insieme ad altri finalisti provenienti un po’ da tutto il mondo. Una sfida niente male. Ma siamo sicuri, anche vedendo come si è giocato queste finali italiane (anticipate, ricordiamolo, rispetto a quelle di altre nazioni per poter contare sul palcoscenico di Music Inside Rimini), che ha tutte le carte in regola per fare gran bene.
La decisione finale: le motivazioni spiegate al pubblico e ai partecipanti
Pics by Karen Righi