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[tab title=”Italiano”]Dal californiano Coachella allo Space di Ibiza, passando per il party romano Touch The Wood (che lo ha visto esibirsi al Goa lo scorso 13 Maggio): Marco Niemerski aka Tensnake viene da Amburgo a riempire le piste dei luoghi più solari del globo. È da poco uscito l’EP “Desire” e noi abbiamo colto l’occasione per fargli qualche domanda sulla sua carriera, parlando anche di ispirazione, dell’andamento della musica house e dell’importanza dei viaggi, augurandoci di averlo in Italia sempre più spesso. Parliamo subito di Desire, il tuo ultimo EP: rispetto ai tuoi lavori precedenti sembrerebbe rappresentare una profonda evoluzione della tua musica, dalla freschezza estiva in stile Ibiza (“Coma Cat”) ad una house introversa e contemplative, da un’attitudine disco-funk in grado di rompere gli schemi della house music (“Glow”) ad un mondo tutto interiore raggiunto viaggiando attraverso luoghi di grande ispirazione.
Qual è l’elemento guida della tua carriera artistica?
La mia musica molto spesso è influenzata dal mio stato d’animo corrente. Quando comincio a lavorare ad un pezzo nuovo è sempre una cosa intuitiva, mai calcolata. Come hai detto, musicalmente mi sono mosso tantissimo negli ultimi anni. Con “Glow” ho voluto esplorare la mia idea di album pop ed è stato eccitante. Sono riuscito a raggiungere un pubblico vasto, essendo uscito per una major. Ad ogni modo è stato anche estremamente estenuante ed ero ben felice di andare avanti, fondare la mia etichetta per dedicarmi alla mia idea di musica senza alcuna influenza esterna. Con la pubblicazione di “Desire” EP mi sento un po’ come se fossi tornato a casa. E’ liberatorio e rilassante l’essere riuscito a realizzarlo da solo e a controllare la qualità e la quantità delle pubbliche relazioni relative.
Questo EP è ispirato dai tuoi viaggi in Medio-Oriente: la tua vita e il tuo lavoro ti stanno portando a girare il mondo. Riesci facilmente a portare qualcosa con te di ogni posto che visiti? In quale modo luoghi diversi e culture diverse incidono sulla qualità della musica che produci?
Ogni singolo viaggio che affronto, ogni persona che incontro e persino ogni pasto che mangio influenzano la mia creatività. Tutto è connesso e influenza la mia crescita personale. La maggior parte delle volte che visito un posto non mi trattengo più di un giorno, il che ovviamente non basta a trarne una grande impressione. Rimango comunque sempre sorpreso di quanto tutto cambi da una città all’altra. Con alcune città sviluppo una connessione immediata, che a volte scatta già dall’aeroporto. È semplicemente una forte sensazione che hai con un certo luogo, e già sai che sarà fantastico.
L’album “Glow” è portatore di un messaggio estremamente positivo: è un album d’amore. Qual è il messaggio di “Desire”?
“Desire” parla di misteri, di parole mai dette, di tutto ciò che accade quando due estranei si incontrano.
“In The Beginning There Was Jack… And Jack Had A Groove”: la musica house è ancora in grado di mantenere fede alle sue origini? Riesce a sopravvivere alle mode? Quanto è difficile fare musica house oggi?
Il vero problema della musica house di questi tempi, secondo me, è che in parte suona talmente anni ’90 che mi annoia. Questa per me è la secondo ondata, ho già vissuto in pieno la house nei Novanta. Preferisco decisamente quelli che riescono a piegare il genere e a unirlo con altri elementi. Vedi per esempio Leon Vynehall. Lui gioca con tante cose e se da un lato la sua produzione funziona perfettamente in un set house, dall’altro non la classificherei come house purista.
Fare della buona musica house richiede passione e una profonda conoscenza di molti generi diversi: ci sono tanti riferimenti nella tua musica, da Little Louie Vega a Stevie Wonder; quali artisti ti hanno ispirato di più? Tra questi c’è anche Prince? Ci racconteresti qual è stato il tuo approccio con la sua musica?
Non rischio nulla nel dire che sono stato influenzato soprattutto dalla musica nera. Che fosse r’n’b, soul, ska, house o techno. Sì, certamente sono un grandissimo fan di Prince. La sua morte mi ha davvero colpito. Difatti ho pianto (come molti altri in tutto il mondo). Allo stesso tempo la sua morte mi ha reso ancora più consapevole di come tutto abbia una fine e di quanto il nostro tempo sia davvero prezioso e limitato. Mi ha fatto venire voglia di passare più tempo in studio e fare ancora più musica e, in generale, di concentrarmi di più sulle cose che contano di più per me.
Consentimi una domanda da fan: lavorerai ancora con Jamie Lidell? “Feel Of Love” è stato un tormentone nelle mie cuffie, adoro quel pezzo.
Grazie. È stato un grande onore per me avere Jamie nel mio album. Ha fatto un lavoro egregio con “Feel Of Love” e adorerei fare ancora qualcosa insieme. Penso che viva a Nashville ora, forse dovrei andarlo a trovare e magari potremmo organizzare una jam session insieme. Ma, rispondendo alla tua domanda, per ora non abbiamo nulla in programma.
In Italia amiamo la musica house e, più in generale, la musica elettronica; ci sono state cose interessanti nel passato e altre belle cose stanno venendo fuori ora: cosa vede un producer internazionale quando guarda alla “scena musicale italiana”? Secondo te esiste davvero una “scena italiana”?
Ad essere onesti non sono un esperto della scena house italiana, semplicemente perché non suono spesso in Italia. Qui a Roma è stato molto bello e spero davvero di tornare molto altre volte a suonare in tutto il paese. Come vedi mi piace mangiare, e già la cultura culinaria italiana vale il viaggio. Come puoi intuire tornerò presto, e saprò dirti di più riguardo alla scena musicale che c’è qui.[/tab]
[tab title=”English”]From Coachella, in California, to Space Ibiza, through the Italian party Touch The Wood (for which he performed at Goa, Rome, on May 13): Marco Niemerski aka Tensnake comes from Hamburg to fill the dancefloors of the most sunny places of the world. He just released “Desire” EP and we took the opportunity to ask him some questions about his career; he also talked about inspiration, house music’s trends and travels. We definitely hope to see him in Italy many more times. Let’s immediately talk about your latest EP, “Desire”: when compared to your previous works it seems to represent a deep evolution of your sound, from the freshness of a midsummer Ibiza’s dream (“Coma Cat”) to an introvert and contemplative house, from the purpose to break the rules of house music with a disco-funk attitude (“Glow”) to the inner world you reached while traveling across inspiring places.
What is the purpose that drives you in your artistic career?
The music I make is very often influenced by the current mood I am in. When I start a new song it is always intuitive, direct and not calculated. Like you said, I have traveled far musically over the last years. With Glow I wanted to explore my idea of a pop album and it was an exciting time. I have reached a lot of people by the fact that it was released on a major label. However it was also a very exhausting time for me and I was happy to move on, start my own label and release my idea of music without any influence from the outside. With the release of the Desire EP I feel a bit like coming home. It feels very free and relaxing to me to being able to release it myself and also being able to control the quality and amount of PR around it.
This EP is inspired by your travels in the Middle East: your life and your job are bringing you around the world. Is it easy for you to keep with you something from every single place you visit? How do different places and different cultures improve the quality of your production?
Every travel I do, every person I meet and every meal I eat is influencing my creativity. It is all connected and influences my personal development. Mostly I am just visiting a place for 1 day which obviously is not enough to get a big impression. However I am always surprised how different cities feel. With some cities I develop an immediate connection, sometimes it even clicks right at the airport. You just have a great feeling about a place and you know you will have a great time.
The message conveyed by “Glow” is extremely positive: it’s all about love. Is there any message behind “Desire”?
Desire is about mystery, the unspoken words, everything that can happen when 2 strangers meet.
“In The Beginning There Was Jack… And Jack Had A Groove”: is house music still faithful to origins? Is it surviving the changing fashions? Is there something really difficult in composing house music today?
The problem I have with some house music released these days is that it partly sounds so authentic 90s that it bores me. For me this is the second wave, I experienced house in full effect in the 90s already. So I really prefer people who bend the genre a bit and mix in some other elements. I think a good example is Leon Vynehall. He is very playful in the way he produces and while his productions work perfectly in a house set, I would not classify them as purist house really….
Making some good house music requires a lot of passion and a deep knowledge of many different genres: there are some very special references in your music, from Little Louie Vega to Stevie Wonder; which artists have inspired you most? Is Prince one of them? Can you tell us something about your approach with his music?
I think it is safe to say that I was mostly influenced by black music. Weather it was r’n’b, soul, ska, house or techno. And yes, of course I am a huge Prince fan. His death was a big shock for me. As a matter of fact it made me cry (like so many others around the world). At the same time his death made me even more aware of how everything has an end and that our time is very precious and limited. It inspired me to spend more time in the studio and make more music and in general to focus more on the things that matter to me.
Let me ask you a question as a fan: are you going to work with Jamie Lidell again? “Feel Of Love” was a very ear worm for me and I fell in love with that song.
Thank you. It was a huge honor for me to have Jamie on my album. He did a fantastic job with Feel Of Love and I would love to do something else together. I think he lives in Nashville these days, maybe I should visit him and have a jam session together. But to answer your question, unfortunately there is nothing in the pipeline yet.
In Italy we love house music; something interesting happened in the past and some other interesting things are happening right now: what does an international producer see when he looks at the Italian music “scene”? In your opinion: does an Italian music “scene” exist?
To be honest I am not an Italian house music scene expert as I simply do not play often enough in Italy. I had a great time here in Rome and will hopefully get to play many more times all over the country. As you can see I love food and especially the Italian food culture itself is worth a visit. As you can guess I will be back soon and will be able to tell you more about the scene here.[/tab]
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