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[tab title=”Italiano”]Se la dj di punta della BBC Radio1, Monki aka Luci Monkman, incontra una delle più giovani rivelazioni della Uk Dance Music, Melé aka Krissy Peers, il risultato è NRG Flash, un euforico b2b di pietre miliari della techno/acid/house degli anni Novanta, contaminata da eclettica bass music. Il duo Melé & Monki NRG Flash ha sbalordito il pubblico del Sónar 2016, con un dj set frenetico e coinvolgente, mai scontato. Li abbiamo incontrati dopo la performance al Sónar Festival per un’intervista doppia, in cui ci hanno spiegato come da un errore nella programmazione del time set di un tour di Annie Mac, che li vedeva coinvolti con i loro singoli progetti, possa nascere la voglia di uscire dalla propria zona di comfort e cominciare una nuova esperienza professionale, questa volta a quattro mani.
Avete suonato sabato notte al Sónar, precisamente sul palco del Sónar Lab, lo stage gestito da “Warehouse Project”, il format Uk che organizza diverse serate nei più prestigiosi club della Gran Bretagna. Come vi sentite per essere stati scelti a rappresentare il sound uk al Sónar 2016, insieme ad artisti del calibro di Skepta, Stormzy e il leggendario DJ Ez?
Siamo stati entusiasti dell’opportunità di rappresentare il sound Uk insieme a questi artisti, ”Warehouse Project” ha fatto un buon lavoro, ha creato una line up variegata e interessante, siamo stati davvero euforici per avere suonato su quel palco; ci eravamo già esibiti in passato al Sónar, ma ognuno singolarmente, e ora, essere stati richiamati in b2b con il progetto NRG Flash è stato strabiliante.
Parliamo proprio del progetto Melé & Monki NRG Flash. Cosa vi ha spinto ad unire le forze e creare questo concept insieme? Come è nato NRG Flash?
È successo per errore. Nel 2015 entrambi eravamo in line up per il tour “Annie Mac Presents”, ma quell’anno il roaster di artisti che si dovevano esibire era fittissimo e uno di noi due si sarebbe dovuto sacrificare e suonare sul presto, in un orario più sfavorevole. Ma gli organizzatori del tour di Annie Mac non avrebbero voluto fare un torto a nessuno dei due, e così ci proposero di suonare per tutta la durata del tour in b2b, subito dopo il dj set di Annie Mac. Ci eravamo già ritrovati a suonare in b2b in passato, e così abbiamo pensato di accettare la proposta ma creare qualcosa di diverso, più divertente, originale, aggiungendo anche delle componenti live. Quando ci era già capitato di dividere la consolle in b2b, si era sempre creata un’atmosfera festaiola, e così abbiamo pensato che sarebbe stato bello ricreare quella situazione, e con la Roland TR-8 avremmo potuto editare dal vivo le tracce suonate, ricreando un dj set diverso ogni volta. Abbiamo anche aggiunto dei visual per unire tutti queste componenti aggiuntive insieme.
Avete già suonato con il progetto NRG Flash ad altri festival e in altre location prima del Sónar. Come sta andando? Che cosa rende piacevole une performance in b2b secondo voi?
Sono andati tutti molto bene, quest’anno la prima tappa è stata Parklife (ndr un famoso festival a Manchester di musica elettronica, indie e pop); erano circa sei mesi che non suonavamo in b2b prima di quel festival, eravamo molto nervosi, poi alla fine è andato tutto alla grande e siamo stati molto soddisfatti della performance. È importante entrare in contatto con altri artisti, è utile per capire in che direzione stai andando, e ti serve per imparare a non voler sempre prevaricare gli altri artisti, e poi è molto divertente condividere la consolle con qualcuno. Se fai un tour in b2b significa anche che non ti troverai mai solo durante i viaggi per spostarsi da una data all’altra!
Da dove viene il nome NRG Flash?
Per il nome abbiamo preso ispirazione da una vecchia traccia di Joey Beltram “Energy Flash”, un pezzo che amiamo entrambi molto. Abbiamo subito pensato che potesse calzare a pennello con il concept e con i visual.
Nel vostro set di NRG Flash avete mixato un sacco di tracce techno/acid/house anni ’90, con delle tracce di bass music più contemporanea. Da dove viene questo amore per il sound degli anni ’90? Chi sono i vostri idoli musicali di quel periodo?
Siamo entrambi nati nei primi anni ’90 e la musica in quel periodo ha avuto un impatto fortissimo su di noi. Sì, in NRG Flash mixiamo pezzi old school con altre tracce più recenti. Sai, nel nostro salotto (ndr Monky e Melé sono in coppia anche nella vita sentimentale) abbiamo attaccato un poster gigantesco della canzone dei Prodigy “Firestarter” e abbiamo anche una fittissima collezione di vinili old rave e house. Senza dubbio, i nostri idoli musicali degli anni ’90 sono gli Stone Roses.
E a parte gli anni ’90, con che artisti e musica siete cresciuti?
Melé: Io ascoltavo tantissimo hip-hop, tipo Gangstar, Nas, Mobb Deep, ed ero anche appassionatissimo di musica rave e hardcore, robe alla Prodigy e Alternate.
Monki: Mia mamma ascoltava sempre i Prodigy quando ero una bambina, pensa che a 6 anni le disegnai per il suo compleanno la copertina dell’album dei Prodigy “Fat Of The Land”, insomma sono cresciuta con questa roba. Ascoltavo anche un sacco di garage, i cd della collezione “Pure Garage” li rubavo a mio zio.
Ho percepito un bel feeling tra di voi durante la vostra performance sul palco del Sónar 2016. In che occasione vi siete incontrati la prima volta e c’è qualche altra passione che condividete, a parte la musica, che ha incoraggiato la vostra stima reciproca?
Ci siamo incontrati la prima volta alla serata di Benjii B’, Deviation, e da lì abbiamo cominciato a sentirci per scambiarci delle tracce. Poi amiamo entrambi il calcio, siamo tifosi di diverse squadre e pensiamo entrambi che un po’ di sana competizione faccia sempre bene, ahah.
Avete entrambi uno stile di mixaggio molto simile: mixate in un modo veloce, mantenendo alta l’esaltazione del pubblico, tenendo le tracce non più di 1-2 minuti. Preparate i vostri djset in anticipo o improvvisate tutto al momento?
Improvvisiamo entrambi, per noi sarebbe noiosissimo se sapessimo già cosa suonare prima di esibirci. Sappiamo quali tracce stanno bene insieme e quali altre non devono essere editate con la Roland TR-8, ma non abbiamo mai pianificato un djset.
Melé. Sono rimasta colpita da un’intervista che hai fatto anni fa per Trap Mag. In questa occasione l’intervista era accompagnata da uno shooting fotografico dove davi l’idea di essere il classico ragazzo nerd: eri seduto in una stanza, circondato da un sacco di videogame, cd, film e oggetti vintage. Quanto le sonorità e l’universo culturale degli anni ’90 e 2000 hanno influenzato la musica che produci ora?
Melé: Queste sonorità non stanno influenzando la musica che sto producendo in questo momento, ma sicuramente hanno condizionato molto le tracce che ho prodotto in questi ultimi anni. Sono ancora ossessionato con i video game e con il il design vintage, ma ora riveste meno importanza rispetto prima. Nonostante ciò, in generale, la musica degli anni ’90 e dei primi anni 2000 ha avuto un ruolo cruciale per me.
Monki. Il tuo trampolino di lancio per il tuo lavoro da dj e presentatrice di programmi radiofonici è stato uno stage a Rinse Fm. Da stagista sei riuscita ad ottenere in breve tempo uno slot per poter condurre un programma tutto tuo su Rinse Fm, e poi, dopo 4 anni a Rinse Fm, hai ottenuto anche uno slot su BBC Radio 1 e BBC Radio 1 extra. Come sei finita a Rinse Fm e come sei riuscita a farti strada come città in una città competitiva come Londra, dove tutti vogliono fare i dj?
Monki: Avevo lavorato un paio di giorni in una radio locale chiamata Jackie FM e lì conobbi casualmente dei ragazzi di Rinse FM, che mi lasciarono il loro indirizzo e-mail; ci siamo risentiti in seguito per un po’ di mesi e poi alla fine mi hanno lasciata entrare. Credo di essere stata la prima vera e propria stagista lì dentro, ed ero sempre lì ad aspettare che qualcuno dei presentatori non si presentasse a condurre la trasmissione, e alla fine un giorno successe davvero e sono stata inserita come dj della radio. Credo che sia stata tutta una questione di fortuna, mi sono ritrovata nel posto giusto al momento giusto.
Monky. Ora sono anni che lavori nell’ambiente delle radio. Sei un’osservatrice privilegiata e attenta di questo mondo. Quale sarà il futuro delle radio? Ti immagini ancora a lavorare in questo ambiente nei prossimi dieci anni?
Monki: Io lo spero davvero, amo la radio, adoro la magia che emana. Una traccia che ascolti alla radio può migliorarti la giornata o aprirti la porta a un mondo intero di musica che non avresti mai scoperto da solo, come è stato per me, e che alla fine questa magia mi ha portato fin dentro gli studi della radiofonici. Credo che la radio faccia parte di un meccanismo molto potente, che non si estinguerà.
Melé. Tu sei il producer in questo duo. Hai pubblicato per diverse etichette tra cui Mixpack, Grizzly, Digital Soundboy, Girl Music, Lobster Boy. Quale traccia è stato il punto di svolta per la tua carriera?
Melé: Credo che avere prodotto una traccia come “Ambience” abbia rappresentato un momento cruciale per la mia carriera. Mi ha fatto capire da dove avrei potuto prendere i suoni per la mia musica e il tipo di musica che avrei voluto suonare durante i miei dj set. Negli anni precedenti alla produzione di “Ambience”, sentivo che era ancora tutto un po’ fermo e stagnante, non mi piaceva più di tanto produrre musica.
Melé. Ti senti attaccato a queste sonorità bass music/garage (nelle tue produzioni)?
Melé: No e non credo di esserlo mai stato. Ho sempre pensato che quel tipo di musica non fosse realmente adatta a me e lo facevo solo perché tutti i miei amici erano molto ossessionati da queste sonorità.
Melé. Ho letto in una tua intervista che tuo padre ti diceva spesso, mentre eri ancora un adolescente e suonavi i dischi in camera tua: “Un giorno sarai a Ibiza”. Infatti i tuoi genitori non ti hanno mai obbligato ad andare all’università, ma anzi, ti hanno incoraggiato nell’inseguire i tuoi sogni. Alla fine, dai 18 anni in poi, fare il dj/producer è stato l’unico lavoro che tu abbia mai fatto. Pensi che il supporto della tua famiglia abbia fatto differenza nella tua decisione di puntare tutto sulla musica o avevi già le idee chiare sui tuoi piani per il futuro?
Melé: Sì, enormemente. I miei genitori mi hanno lasciato fare quello che volevo, sapevano che non ero quel tipo di adolescente fannullone, e che ero piuttosto un ragazzo determinato e con la testa sulle spalle, e così mi hanno lasciato esplorare il mondo ed inseguire i mie sogni, e questo mi ha aiutato tantissimo.
Monki. Hai iniziato studiando legge ed economia all’università e poi hai lasciato i tuoi studi per raggiungere il mondo della radio. Hai mai avuti rimpianti sul fatto di aver lasciato l’università? Annie Mac è stata la tua “guida” ispiratrice?
Monki: Ahaha, no per niente. Non credo neanche di poter dire di avere studiato legge, se devo essere onesta. Ho lasciato l’università dopo tre mesi, quindi no, nessun rimorso. Per quanto riguarda Annie Mac, sì, ascoltare il suo programma in radio ha influenzato un sacco la mia decisione di mollare gli studi, non c’erano in quegli anni moltissime donne specializzate nel fare le dj in radio, e così rimasi abbastanza sorpresa quando sentii il suo show, e più lo ascoltavo, più realizzavo che avrei potuto fare anche io la stessa cosa.
Monki. Al momento stai promuovendo il tuo Monky & Friend Ep, volume 4, una compilation sulla tua etichetta. Come ti è venuta l’idea di questa compilation? Che tipo di musica stai cercando di spingere?
Monki: È successo perché a un certo punto della mia carriera un sacco di persone hanno cominciato a dirmi che avrei dovuto cominciare a produrre musica. Ma per diventare una producer, a mio avviso, ti deve piacere tantissimo farlo, e a me non veniva naturale mettermi a produrre, al contrario, invece, mi riusciva naturale fare radio o la dj, ma nonostante ciò amavo stare in studio. Così mi è venuta in mente l’idea di diventare la curatrice di un Ep, inserendoci dentro tutti i miei producer preferiti. Quando si parla di musica mi piace spaziare in diversi generi, infatti in questi Ep puoi trovarci house, garage, grime, disco, e anche degli edit drum and bass fatti da Shadow e My Nu Leng.
I social media e Instagram in particolare sono diventati essenziali per qualsiasi marca al giorno d’oggi. Pensate che i social media abbiano giocato un ruolo nel potenziare lo sviluppo della vostra carriera?
Sì, ora è fondamentale. Tutti utilizzano i social media e aiutano chiunque a ricordare le date, le uscite dei dischi e tutto il resto. Quindi, sì ovviamente hanno aiutato a evolvere la nostra carriera, ma non puoi davvero farne a meno di questi tempi.
Siete entrambi molto visionari in fatto di musica, entrambi avete fondato un’etichetta, Quadrants e Zoo Music. Chi, secondo voi, sarà la prossima generazione di talenti della prossima musica elettronica britannica? Potete nominare qualche producer che sono ancora poco conosciuti o sottovalutati?
Melé: Mi piacciono un sacco Latmun, Maurice Puls and Bleaker. Tutti e tre stanno facendo della musica da club molto interessante in questo periodo.
Le prossime date del Melé & Monky NRG Flash tour dopo il Sónar?
Abbiamo suonato a Glastonbury, e il djset è stato trasmesso live per il programma di Annie Mac su BBC Radio1 e al Lovebox Festival a Londra. Finiremo il tour estivo al Bestival, sull’isola di Wight. Ma sarà veramente difficile superare l’esperienza del Sónar 2016.[/tab]
[tab title=”English”]If the top DJ of BBC Radio 1, Monki aka Monkman Lights, meets one of the youngest talent of the UK Dance Music, Melé aka Krissy Peers, the result is NRG Flash, a b2b of euphoric milestones of techno/ acid/house of the early ’90s, contaminated by eclectic bass music bangers. The Melé & Monki NRG Flash duo stunned the public of the Sónar 2016, in Barcelona, warming up the audience of Sónar Lab, with an hour and a half of frenetic and exciting dj set, never bromidic. We met them after the performance at Sónar for a double interview, in which they explained us as an error in the time set of a Annie Mac’s tour, which saw both of them involved with their individual projects, can help to instill the desire to get out of your comfort zone and start a new professional experience, performing a four-hand dj set.
You have played on Saturday night at Sónar Lab stage, the stage which sees the featuring of Warehouse Project, the famous Uk’s music format which organizes a lot of massive parties. How do you feel about having been chosen to represent the UK sound at Sónar 2016 alongside with artists such as Skepta, Stormzy and the legendary DJ Ez?
Yeah it was nice to be given the opportunity to represent the UK alongside all of those guys and The Warehouse Project did a really good job of keeping it diverse and interesting so we were super happy to be on that stage; we have both played Sónar before, separately so to get asked back as NRG Flash was a great feeling.
Let’s talk about Melé & Monki’s NRG FLASH project. What prompt you to join the forces and create this concept together? What’s the idea behind the concept?
Well it sort of happened by accident. We were both on the Annie Mac Presents tour at the end of 2015, but because of the amount of people on the lineup one of us would of had to play earlier, which AMP didn’t want either of us to do. So they asked if we would go b2b for the whole tour and play after Annie. We had done a few b2bs here and there, but we wanted to create something different; more fun, original and add a live element too it. Whenever we had done b2bs in the past there was always a party vibe so we wanted to keep that, along with the Roland TR-8 we can make live edits and tracks so no set is the same and we also got visuals made tie all the elements together.
You’ve already performed with NRG Flash project at other festival and venues before Sónar. How is going? What makes a back2back performance good in your opinion?
They have all gone really well, are first one this year was Parklife; we hadn’t done one in over 6 months so we were a bit nervous about it, but we were really happy with it in the end. It’s important to connect with each other, so you know what direction your going in, you don’t want to be battling with each other and to do that with someone on stage is really fun. Plus it means your never on the road on your own!
Where does the name NRG Flash come from?
It comes from the old Joey Beltram tune “Energy Flash” which we both love and we thought it fits in with the theme and visuals.
In your NRG Flash mix you mixed al lot of 90’s acid/house/techno track hits into more contemporary bass music tracks. Why the sound of the 90’s attracted you so much? Which are your idols of that musical period?
We were both born in the early 90s and so the music in that era had a massive impact on us both. So its a mix of old and new. There is a huge Prodigy – Firestarer poster hanging in our living room and are record collection is full of old rave and house. I think collectively as I would say Stone Roses are our musical heroes from that period of time.
And apart from the ‘90s, with what kind of music/artists did you grew up?
Melé: I listened to a lot of hip-hop (Gangstar, Nas, Mobb Deep) and I was really into Rave and Hardcore (Prodigy, Alternate).
Monki: My mum listened to a lot of prodigy when I was a kid, I drew her the Fat of The Land album cover for her birthday when I was 6 so I grew up on a lot of that. Garage as well, a lot of Pure Garage CDs stolen off my uncle.
I’ve perceived a big feeling between you two during your performance at Sónar 2016. On which occasion did you first meet and is there a specific passion that you share, alongside music, that has encouraged this mutual esteem?
We first met at Benji B’s night Deviation but had been like swapping tunes for a while. We both love football, but we support different teams though but a bit of healthy competition is always good ha.
You have both a similar style in mixing, you mix really quick, keeping it fun and you are not keeping the tracks for more than 1 or 2 minutes. Do you prepare in advance your djset or do you improvise at the moment?
We both improvise, we would find it really boring if knew what we doing beforehand. We know what tunes work well with each other and what tunes don’t need the TR-8, but we never have a planned set.
Melé. I was struck by an interview that you’ve made years ago for Trap Mag. On this occasion the interview came along with a photo shooting where you convey the idea of being a proper nerd guy: you were sitting in a room, surrounded by a lot of computer video games, cds, movies and vintage stuff. How much the sound and the cultural universe of the 90s and early 2000s has influenced the music that you are making now?
Melé: Not in the music I’m making right now, it definitely did for the last few years though. I’ve still got a massive obsession with video game music and design, but no it doesn’t influence what I’m doing now. Music in general in the 90s and early 2000’s is still so important to me though.
Monki. Your stepping-stone to your current job as dj and radio broadcaster has been an internship at the Rinse Fm. From intern you quickly obtained a slot on Rinse Fm, and then, after 4 years at Rinse, you obtained a slot on BBC Radio 1 and BBc Radio 1 extra. How did you land at Rinse Fm and how did succeed in standing out as dj in a such competitive city as London, where everybody wants to be a dj?
Monki: I did a few days work at a local station called Jackie FM and they happened to know the guys at Rinse and gave me an email address for them and we spoke back and forth for a few months and then they let me in. I think I was the first proper intern there, so I was always waiting in the sidelines for someone to not turn up for their show and one day that happened and I was ready to fill in. I guess I was just putting myself in the right place at the right time.
Monki. Now its ages that you work in the radio panorama. You are a a privileged and attentive observer of What’s the future of radio? Do you imagine yourself working in a radio for the next ten years?
Monki: I really hope so yeah, I love radio, I love the magic of it. A track can make someones day better or open a door to a world of music they may have never discovered, like it did with me, which in turn ended up with me here! So it’s very powerful still.
Melé. You are the producer of this duo. You have released on several labels such as Mixpack, Grizzly, Digital Soundboy, Girl Music, Lobster Boy. What track has been the turning point of your career?
Melé: I think making “Ambience” was the biggest turning point. It just opened my mind up to where I could take my music from there on, and the type of music I was playing in my DJ sets. In the year before I made ambience I felt everything was at a bit of a stand still and I wasn’t enjoying making music so much.
Melé. Do you feel settled in this bass music/garage sound now?
Melé: No and I don’t think I ever really was. I always felt making that type of music wasn’t really me and i was just doing it because all my friends where.
Melé. I read in an interview that your father use to say to you, when you were just a teenager mixing records in your bedroom: “you’ll be in Ibiza one day”. Actually both your parents didn’t want you to go to college, but, indeed, they pushed you to follow your dreams. Eventually, it turned out that at the age of 18teen, dj was the first job you have ever had. Do you think that your family support did make the difference in your confidence in put all the eggs on the music or were you already convinced about your future plans?
Melé: Yes massively. They just allowed me to do what i wanted to do, i think they knew i wasn’t a lazy teenager and i was quite driven so they just allowed me all the time in the world to get on with it, which was really helpful.
Monki. You started by studying law and economics and then you just left your studies to reach the radio. Do you have any regrets about leaving the college? Did Annie Mac has been your mentor?
Monki: Ahah no not at all, I’m not sure I can really say I studied it to be honest. I lasted 3 months of the first year, so no regrets. Yeah her show was a huge part of me quitting college, there weren’t many female specialist DJs on air and so I was quiet surprised when I first heard Annies show and the more I listened the more I realised it was possible for me to do it too.
Monki. You are currently promoting your Monki & Friends Ep, volume 4, a compilation on your label. How did this idea come about? What kind of music are you pushing?
Monki: It came about because at one point a lot of people said I should start making music. To do that you really have to love making music and making beats didn’t come as naturally to me as radio or DJing but i did enjoy being in the studio. So I thought why not curate an EP with artists I really like. I’m quiet across the board when it comes to music on the EPs there has been house, garage, grime, disco, even a drum and bass edit from Shadow Child and My Nu Leng.
You are both really visionary about music and you have both founded your own label, Quadrants and Zoo Music. Who, in your opinion, will be the new generation of talent for the next uk sound? Can you name some cool producers that are still unknown or underestimated?
Melé: I really like Latmun, Maurice Puls and Bleaker. All making really interesting club music right now.
Social media, and Instagram in particular has become essential for any brand these days. Do you think social media has played a role in helping develop your career?
It’s definitely necessary now. Everyone has social media and it helps you and everyone else up to date with releases, gigs etc. So yeah it has helped develop our career but you can’t really not have it in this day and age.
Upcoming gigs for Melé and Monki Nrg Flash after Sónar?
We played Glastonbury live on Radio 1 for Annie Mac, then we have Lovebox Festival in London and finishing the summer off with Bestival, on the Isle of Wight. It will be hard to top the Sónar experience though![/tab]
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